Ciao Alessandro Martini, in arte Martiny! Benvenuto su Music.it. Raccontaci di te e della tua musica, attraverso un aneddoto particolare accaduto in passato o di recente.
Alessandro viene da Viareggio e ha 24 anni. Martiny no, lui ha circa un anno di vita più o meno, e si sta divertendo parecchio. La cosa che più mi ha scosso è quando qualche mese fa ho suonato a La Spezia e la gente cantava le mie canzoni. Beh, mi sono detto che alla fine non era andato tutto male.
Quali artisti sono stati per te fondamentali per arrivare alla decisione di voler essere un cantautore?
Beh, alla fine è un processo graduale anche perchè non sono tanto bravo a stare in una band. Mi piaceva fare le cose da me e tutti quelli che ascoltavo alla fine avevano fatto lo stesso procedimento, che fossero i nostri cantautori italiani o quelli stranieri. Mi piace tantissimo il blues che fondamentalmente è cantautorato se andiamo a vedere, anche se non lo ascoltiamo mai in quest’ottica, mi piace il lo-fi di Connan Mockasin e la chitarra di Jimi Hendrix.
Hai un genere musicale preferito che ascolti solo in determinate circostanze? Per esempio mentre fai sport, in un prato, o anche sotto la doccia.
Mi piace ascoltare tantissimo il funk specialmente quello moderno, ricco di influenze jazzistiche e di musica elettronica. Ma in generale tutta la musica che mi mette di “buon umore”, non amo le cose tristi.
Il 6 novembre è uscito il tuo primo album “Post Relax” per La Clinica Dischi, raccontaci come sei arrivato alla scrittura dei brani presenti nel CD.
È stato un processo graduale dove sono stato costantemente appoggiato dalla mia etichetta, La Clinica Dischi. Ho messo per iscritto quello che era stato il mio ultimo anno e niente, è nato “POST RELAX”.
Come è stato, nel durante, rendersi conto di lavorare ad un progetto che avrebbe visto la luce sottoforma di album?
In realtà è stato un divenire, solo ad un certo punto ci siamo resi conto che c’era materiale sufficiente per far uscire un album. Penso questo si senta nel disco perchè attraverso diversi stili e “generi” se così li vogliamo chiamare, pur rimanendo legato ad un unico filo conduttore.
Un progetto volutamente it-pop ma diverso rispetto a ciò che si sente attualmente in giro. In cosa credi di differenziarti maggiormente?
Credo fondamentalmente che graviti tutto intorno all’idea di voler mantenere una propria identità, che sia essa garantita dal “suono” o dalle “parole”. C’è tanta chitarra e suoni particolari. Penso in parte sia merito di Leonardo, che ha prodotto l’album. È stato sempre attento a non “standardizzare”.
Il titolo è “Post Relax” ma cosa viene per Martiny prima del relax? Cosa ti spinge, invece, a prenderti del tempo per staccare la spina?
Penso sia il caos del nostro mondo attuale che ti impone per forza ad un certo punto di staccare la spina, ma bisogna anche sapere riattaccarla e vedere le cose sotto un’altra luce, sia essa migliore o peggiore. Questo è stato il mio ragionamento principale, che mi ha spinto tuffarmi in questa faccenda.
Saresti interessato alla partecipazione ad un talent o Sanremo giovani?
Sono format che ti offrono visibilità immediata e su larga scala, però sinceramente no, non sono cose che mi attirano, anche perchè non credo di poter essere così “pop” nel senso stretto del termine.
Ci saranno degli appuntamenti live di “Post Relax”?
Si, in realtà dall’uscita dell’album ci sono state già diverse occasioni che continueranno a partire da questo mese. Con me ci sono questi due ragazzi, Lorenzo e Gabriele, sono veramente forti e non vedo l’ora di portarli con me sul palco.
Martiny, le ultime righe sono per te. Saluta i lettori!
Beh, ascoltate “POST RELAX” e venite a cantarlo sotto al palco! Ciao!