AAAAAAAAAAAH! Benvenuta Maryam Tancredi su Music.it! Perdonami, ma ho ritenuto doveroso accoglierti con un acuto. Per cominciare l’intervista, raccontaci un episodio della tua carriera musicale che non hai mai rivelato ufficialmente!
Ciaooooo ricambio con un acuto! In realtà ho sempre detto tutto quello che riguardava la mia carriera musicale dagli esordi ad ora, sarò sincera non ricordo nulla che non abbia già detto…
Non hai più segreti dunque!
Hai vinto l’edizione del 2018 di The Voice of Italy. Come descriveresti quell’esperienza, a distanza di un anno?
Esperienza che rifarei altre 1000 volte anche senza sapere l’esito finale!
La tua blind audition ha conquistato tutti e quattro i giudici, in particolare Al Bano. Come hai avuto l’idea e il coraggio di proporre un suo difficilissimo brano?
Diciamo che quando si fanno casting, per i provini porti una sfilza di canzoni che proponi senza ancora neanche sapere chi ti giudicherà. Ecco, essendo una schiappa nella scelta dei brani italiani, portai in lista anche il pezzo di Al Bano che conoscevo bene perché mia madre lo cantava sempre quando ero piccola. Quando mi dissero che ero passata, era la settimana in cui erano già stati svelati anche i coach. Mi mandarono anche la mail con il brano che avrei dovuto fare poi per la blind, io ero alquanto turbata… Poi alla fine però è andata per il meglio!
Lo credo bene! Ti senti più a tuo agio nel cantare brani scritti da te o da altri?
Mi sento a mio agio a cantare, qualsiasi cosa essa sia, basta che riesca a far emozionare chi mi ascolta e me stessa!
La musica è la tua arma. Ma qual è la tua battaglia?
La mia battaglia è contro i pregiudizi sulle diversità fisiche, estetiche e tutto quello che concerne il mondo della bellezza. La bellezza non è uno standard, soprattutto in musica! Ovvio se avessi voluto fare la ballerina, mi sarei detta da sola: “Ma dove vai?”. Ma a quanto so e credo per cantare non serve essere una taglia 40 o avere il collo del piede perfetto!
Se la musica fosse una persona in carne e ossa, chi sarebbe per te?
Domanda difficile. In realtà penso che sarebbe me stessa. Non sono megalomane, sia chiaro! Ma credo che la musica sia pazzia allo stato puro, un’alternanza di emozioni continue, espressività, e a volte anche bipolarità. Tutte cose che fanno parte di me, alla fine!
Cosa ci dici dei tuoi progetti futuri?
Stiamo lavorando all’EP che uscirà a maggio, che sarà composto da 6 brani: tre inediti e tre cover!
Sei nata nella provincia di Napoli. Quanto ti ha influenzata, musicalmente, la tua città?
Credo che sia stata fondamentale, a Napoli si respira ovunque tu vada aria di musica! Ovunque ti giri è così… e poi come si dice, i napoletani cantano c’o core! Quindi mi sa proprio di sì!
Grazie mille a Maryam Tancredi per il tempo dedicatoci con quest’intervista. Vuoi aggiungere qualcosa?
Sì, voglio aggiungere un altro acuto… no, a parte gli scherzi, un abbraccio e davvero grazie a voi per questa intervista!