25 anni fa veniva a mancare Mia Martini, una grandissima artista e una tra le voci più belle del nostro panorama musicale. Il corpo senza vita di Mia Martini venne ritrovato solo due giorni dopo, in una casa a Cardano al Campo, vicino a Busto Arsizio.
La pratica sulla scomparsa dell’artista verrà archiviata con “arresto cardiaco da overdose di stupefacenti”, ma sono molti i punti oscuri nella vicenda. Nei mesi successi al ritrovamento del corpo dell’artista si parlerà di suicidio, ipotesi più volte smentita dalla famiglia e dal suo entourage.
Nonostante la vicenda della scomparsa di Mia Martini risalga ormai a 25 anni, la famiglia dell’artista, e soprattutto Loredana Bertè, ha continuato a parlare di punti poco chiari nella vicenda.
Gli anni ’70 e il successo
Il successo per Mia Martini arriva negli Anni 70 dove l’artista regala al pubblico brani storici come “Piccolo Uomo”, “Minuetto”, “Inno” e “Padre davvero”. In breve tempo diventano tutti delle hit di successo. Parallelamente arrivano anche i primi consensi all’estero, Mia Martini diventa così un’artista internazionale apprezzata dalla critica per la sua grande voce e la sua eleganza.
Negli Anni 80 è il turno di canzoni come “E non finisce mica il cielo”, il brano scritto da Ivano Fossati, unico grande amore dell’artista. Il brano non vince Sanremo nel 1982 ma conquista il Premio della Critica nato appositamente per lei. Il brano è stato talmente apprezzato dalla stampa che si decise di premiarla con una targa nata appositamente per l’occasione.
Dopo il successo straordinario Mia Martini inizia ad essere vittima di voci e maldicenze messe in giro da altri nomi noti dello spettacolo. Dopo un concerto uno dei suoi musicisti muore di incidente stradale e inizia a circolare la voce che la cantante porti sfortuna ed è quindi meglio non farla lavorare.
Mia Martini, le malelingue e l’allontanamento dai palchi
In poco tempo gli addetti ai lavori e i colleghi iniziano ad allontanare Mia Martini dalla luci del palco scenico. Inizia così un periodo molto buio per l’artista.
Sul finire degli anni ’80 Mia Martini, grazie anche al musicista e discografico Gianni Sanjust, tornerà sulla scena regalando brani leggendari come “Almeno tu nell’universo”, Piccolo uomo”. Il ritorno sulla scena sancisce un nuovo successo per la cantante che, addirittura, viene premiata da Giulio Andreotti come “Interprete per eccellenza”.
Gli anni ’90 iniziano con uno dei brani più rappresentativi della carriera di Mia Martini “La nevicata del ’56” che vince di nuovo il premio della critica a Sanremo. Tutto sembra andare per il meglio adesso che le maldicenze sul conto dell’artista sono state messe a tacere dal suo grande talento e dai vari riconoscimenti ricevuti.
Nonostante i molti impegni in programma Mia Martini torna a Cardano al Campo, per riavvicinarsi al padre diranno. Dopo due giorni di silenzio il suo manager deciderà di entrare in casa dell’artisti dove, assieme ai Carabinieri. Il corpo di Mia Martini verrà ritrovato disteso sul letto in pigiama con le cuffie nelle orecchie sul brano “Luna Rossa” che stava preparando per il Festival di Napoli.
25 anni senza Mia Martini
Mia Martini è stata una grande artista che ha saputo regalare alla musica italiana brani di grandissimo spessore che, ancora oggi, rappresentano un’eccellenza nel nostro panorama musicale. Quel 12 maggio di 25 anni fa la musica italiana ha perso una delle sue più grandi interpreti, che resterà per sempre un patrimonio nella cultura del nostro paese.