Ciao Miguel Wave, benvenuto su Music.it! Rompiamo il ghiaccio con un ricordo. Racconta ai lettori un tuo episodio divertente che abbia come sfondo la musica.
Ciao! Grazie mille, sono onorato. Ricordo che, quando avevo tredici anni circa, mi rinchiudevo sempre in bagno per poter imitare i cantanti e immaginavo le mie performance davanti allo specchio. Ogni volta che dicevo «vado a farmi una doccia» era uno stress per la mia famiglia perché sapevano che non era solamente una doccia, ma un concerto intero che stavo per fare. Ricordo anche una sera quando stavo dai miei zii e c’era una grande festa ma non mi divertivo, quindi decisi di andare in bagno, mettermi le cuffie alle orecchie e iniziare il concerto. Durante la mia permanenza in bagno all’improvviso è entrato uno degli invitati e mi ha visto nel pieno della mia performance. Gli ho chiuso la porta in faccia dalla vergogna e poi non ho più avuto il coraggio di scendere. Devo ammettere che ancora oggi qualche volta mi capita di cantare davanti allo specchio.
È nata prima la passione per il canto o per il ballo?
Fin da piccolissimo la passione per la musica e il ballo sono state fondamentali per me.
I primi ricordi sono legati alla mia passione per il canto. Mi mettevo davanti alla TV e iniziavo a imitare gli artisti. Ho sempre amato le serie televisive incentrate sulla musica. Mi ricordo che al compleanno di una mia amica vidi per la prima volta un film che per me ancora oggi è importante, un piccolo cult personale, perché mi ha aiutato a mettere a fuoco una delle mie due grandi passioni. Il film era “High School Musical”.
Perché la decisione di cambiare nome in Miguel Wave? Ha qualche valenza simbolica?
Miguel Wave è nato in modo inaspettato e divertente. Quando ho iniziato a realizzare dei video di ballo da pubblicare su Instagram, la mia migliore amica mi diceva: «Ti muovi come un’onda quando balli». Ogni volta che sceglievo un nome, a partire dal mio, Instagram mi comunicava che purtroppo il nome che desideravo era già utilizzato da un altro utente, così mi è venuta in mente la parola wave che in inglese vuol dire onda. Con grande sorpresa, Instagram ha accettato il nome. Così è nato Miguel Wave e io, oggi più che mai, mi sento un’onda dentro un’onda ancora più grande.
In questo momento, chi sono i tuoi artisti di riferimento? Perché?
Tutti gli artisti che non si limitano a fare qualcosa, cantando o ballando, ma che costruiscono performance in cui si mettono davvero in gioco. Amo chi è artista, non chi lo fa o si atteggia come se lo fosse.
Il 21 giugno è uscito il singolo “Il resto non esiste più (yeah yeah yeah)”: cosa significa per te questa canzone?
Sì, il 21 giugno è uscito il mio primo singolo. Posso solo dire che ancora adesso faccio fatica a crederci. Dentro i suoni e le parole c’è molto di me. C’è l’amore per la danza e per la musica, ci sono le sonorità latine che evocano le mie origini, c’è la voglia di essere felici seguendo i propri sogni. Questo pezzo per me ha un grande significato perché è un sogno che ho potuto realizzare grazie alla costanza e all’impegno. Non ho mai smesso di credere nei miei sogni. Per questo motivo in ogni occasione e in ogni modo invito tutti a non arrendersi mai e a lottare per i propri sogni.
Questo singolo è frutto del mio lavoro e di quello del mio Team che crede nelle mie qualità e nelle mie potenzialità. È una bella responsabilità che mi dà ancora più forza e coraggio.
Il canto e il ballo si fondono nel videoclip di “Il resto non esiste più (yeah yeah yeah)”. Raccontaci di questa tua nuova esperienza.
Sì, è verissimo. Abbiamo voluto mettere in risalto queste mie passioni che mi appartengono e mi caratterizzano. È stato anche un modo di poter far capire a chi mi sostiene e mi apprezza con tanto calore e affetto che io desidero cantare e ballare, fare entrambe le cose. Il singolo è la prima tappa di un percorso in cui vorrei che ballo e canto crescessero insieme a me. Realizzare questo videoclip è stato bellissimo soprattutto per il grande lavoro di squadra. Con il mio Team abbiamo voluto realizzare il videoclip nel modo più naturale e fluido possibile. Ho costruito una coreografia e ho cercato dei ballerini che non fossero in esclusiva con agenzie perché ho voluto dare un’opportunità a ragazzi come me di poter realizzare qualcosa di bello con il proprio talento. Ho trovato delle persone bellissime che con il loro impegno e la loro collaborazione ci hanno aiutato a realizzare un video bellissimo.
Quanto è stato importante il luogo dove sono state effettuate le riprese?
È stato molto importante effettuare le riprese alla Barona, “all’Astronave”, il Centro Sociale Barrio’s. Un luogo pieno di vita e di energia. Abbiamo girato circondati da persone meravigliose, di tutte le età e le etnie, che ci hanno accolti e coccolati. In questo senso ho potuto capire quanto il lavoro degli operatori del centro sociale sia davvero straordinario e prezioso.
Ti senti più cantante o ballerino? E in futuro come ti vedi?
È una scelta molto difficile che non riesco a fare. Davvero. Mi sento al centro di due sistemi, quello del ballo e quello del canto, sono come due abiti su misura in cui mi muovo perfettamente a mio agio. In futuro mi vedo a creare le mie performance, intrecciando ballo e canto, per esplorare nuovi territori e nuovi mondi pieni di onde di emozioni.
Chi è la persona che ti sostiene ed è sempre al tuo fianco in questo tuo importante percorso?
In questo momento il mio Team, che mi è stato sempre vicino, insieme alla mia famiglia.
Miguel Wave ti ringrazio per il tempo concesso. Quest’ultimo spazio è tutto per te, puoi riempirlo come preferisci! Ciao e a presto!
Grazie a voi! Vi ringrazio molto per avermi dato questa opportunità. Concludo con l’evidenziare che non dobbiamo mai pensare che sia troppo tardi per fare quello che amiamo. Non bisogna mai smettere di nutrire il nostro cuore, dobbiamo fare quello che ci piace. Vale veramente la pena rischiare, scegliere la propria passione, provarci fino in fondo. Vi voglio bene.