I MOCA in uno scatto promozionale.
I MOCA in uno scatto promozionale.

MOCA: “Ascoltare e immaginare musica è la nostra occupazione quotidiana”

Benvenuti MOCA su Music.it; raccontateci un po’ di voi. Cominciamo con un aneddoto imbarazzante che nessuno ancora conosce!

Ciao! Purtroppo, o per fortuna come gruppo, ancora niente di imbarazzante. Speriamo di potervi raccontare qualcosa al più presto.

Quando avete capito che la musica doveva essere il centro del vostro universo e quindi, anche di quello lavorativo? Avete mai pensato ad un piano B?

Ognuno di noi ha un percorso personale, tra studio e lavoro. C’è anche chi studia musica e quindi fa da anni della musica il suo centro universale. Diciamo che il “piano B” è  presente nel quotidiano vivere e anche per interesse personale nei confronti di altri aspetti del mondo. La musica è stata presente per tutti, sin dalla prima adolescenza. Ascoltare, suonare, immaginare musica diventava un’occupazione quotidiana che ha portato a conoscerci e a crescere come musicisti.

Ci raccontate come i MOCA danno vita ad una nuova canzone?

Ci sono varie strade. A volte il brano nasce in sala dallo sforzo comune di tutti e sei, mentre altre volte solo da un paio di noi che si mettono a scrivere piano e voce. Può succedere, invece, che nasca a casa di uno di noi e che poi venga portato in sala prove dove ognuno scrive le sue parti. Sicuramente il passaggio obbligato che fanno tutti i brani è quello in studio. È lì che la nostra etichetta ci aiuta a raffinare il brano e dargli una potenzialità più grande.

Siete una band it-pop, i vostri riferimenti musicali principali?

Siamo in sei, ognuno con il suo background musicale, le sue influenze e le sue idee. Ascoltiamo cose molto diverse gli uni dagli altri ma se dovessimo dare un nome comune, diremmo The Rolling Stones.

Quest’estate avete pubblicato il brano “Relazionatore” che vi ha portato molto bene. Siete arrivati sulla copertina di Scuola Indie e nella Viral 50 su Spotify, ve l’aspettavate? come avete reagito?

Sapevamo che “Relazionatore” aveva delle buone possibilità. È un brano al quale siamo affezionati e che ci regala tante gioie. Sicuramente non ci aspettavamo questo botto e siamo stati molto felici di seguirne la crescita e la calorosa risposta del pubblico.

Le piattaforme digitali hanno sostituito definitivamente la radio come veicolo principale per farsi conoscere, cosa ne pensano i MOCA?

No, anzi. La radio ha subito una controtendenza, nel senso che non ha mai smesso di crescere. Troviamo la radio una ricchissima fonte di informazioni. Certo è che oggi, la comunicazione più diretta si fa sulle piattaforme. Possiamo dire che Spotify e simili si sono affiancati alle radio, non le stanno sostituendo. Sono circuiti diversi e complementari. Sicuramente Spotify è più democratico di una grande radio perchè segue logiche diverse.

Nel secondo singolo “Bailamme” raccontate la baraonda delle emozioni, vi è capitato di perdere coscienza delle vostre emozioni e come si riacquista una sorta di equilibrio per non farsi travolgere da esse?

In realtà non è possibile perdere coscienza delle proprie emozioni perchè si può esserne travolti ma sempre provarle. Il nostro organismo è costruito in maniera tale che ci continuino ad arrivare stimoli sul cosa stiamo provando. È nostro compito riuscire a capire la causa del nostro stato emotivo. L’equilibrio si acquista tramite la coscienza delle emozioni stesse. Per esempio, se passiamo diverse ore arrabbiati senza nessun motivo, insultando a destra e a manca, in primo luogo dobbiamo riconoscere il fatto che siamo arrabbiati, per poi cercare l’evento scatenante.

A breve uscirà il vostro primo album OPLÀ, cosa vi augurate? Ci saranno delle date live?

Ci auguriamo che il pubblico lo accolga caldamente. Suonare e diffondere la nostra musica  è un’esperienza meravigliosa e ci insegna veramente tanto. Ovviamente ci saranno delle date live; non vediamo l’ora di immergerci nel tessuto musicale italiano, conoscere chi ci segue, berci una birra insieme e raccontarci delle storie.

Cosa vi andrebbe di aggiungere, per salutarci?

Un caloroso ringraziamento per averci ospitati e invitiamo chi ci ha letti a seguire le nostre pagine social: Instagram  e Facebook, ci trovate come @moca_lapagina. Ciao!

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