In una lunga lettera pubblicata sui suoi Social, Morgan si è rivolto, niente di meno, che ad Adriano Celentano per festeggiare i suoi 83 anni.
Figura particolare quella del Molleggiato che, per certi versi, è decisamente affine a quella dell’ex Bluvertigo. Per questo Morgan ha deciso di omaggiare il grande cantante e performer e di lasciargli questa lunghissima lettera, andando ad analizzare l’opera e lo stile che l’ha contraddistinto.
Sogni, speranze e una buona dose di rispetto, hanno portato l’ex sodale di Bugo a pensare, addirittura, a un Festival di Sanremo condotto assieme ad Adriano Celentano che, semmai dovesse accadere, andrebbe realmente a sovvertire tutti i meccanismi dello spettacolo che conosciamo.
Morgan e l’arte di Adriano Celentano
Morgan ha iniziato la lettera con una sorta di analisi di quella che è l’opera e l’arte di Adriano Celentano, andando ad esaminarne le origini e lo stile che da sempre contraddistinguono il Molleggiato.
«Oggi è il compleanno di Adriano Celentano, compie 83 anni. Lui fa parte della generazione dei primi cantautori, quelli della scuola di Genova che era parallela alla scena milanese. Se da una parte avevamo Tenco, De André, Gino Paoli, Bruno Lauzi, a Milano c’erano Celentano, Jannacci, Gaber, senza dimenticare Endrigo anche se veniva da Trieste e Piero Ciampi anche se veniva da Livorno. Questione di stile.
Celentano, dal punto di vista stilistico è molto complesso. Era talmente esuberante, capace di interpretare il rock molto più di tutti gli altri, che è quello emerso maggiormente come popolarità ed eclettismo. Certo, anche altri hanno fatto film, ma Adriano non era solo un cantante, un autore, un musicista, un performer, un attore, un regista, cos’era allora? Un uomo. Una persona, paradossalmente semplice. Umano.
E infatti, tutto questo è confluito in un atteggiamento, in una maniera di essere un comunicatore. Perché, probabilmente, Celentano in ultima istanza è un filosofo. Ha sempre avuto una urgenza comunicativa, che lo ha portato a essere potente e consapevole di questa potenza. L’ha usata per costruire delle idee e per decostruire quelle altrui. Nel suo caso, la decostruzione che ha messo in atto in ogni ambito frequentato è propria della conoscenza. È così che l’essere umano intelligente, vivo, approccia al mondo, alle persone, alla creatività.
Celentano è un essere profondamente umano. Ovviamente dotato di un talento eccezionale. Che, come dicevo, riguarda la vocalità, la fisicità, le idee, l’anticonvezionalità. È stato un anticonformista, ma con grande eleganza. Ha sempre dimostrato una personalità autonoma, capace di avere idee non conformi al pensiero massificato. Talvolta scomode. Spesso molto attraenti. Originali»
Dall’arte si passa poi alla vita privata e Morgan non può che chiamare in causa il celebre binomio Adriano Celentano/Claudia Mori, storica compagna dell’artista.
L’ex Bluvertigo ha voluto a modo suo omaggiare anche questo “modello relazionale” composto in parti uguali da una componente affettiva e da una lavorativa. La celebre coppia, sempre secondo Morgan, sarebbe un esempio virtuoso di come dovrebbe essere il modello di “famiglia-azienda”, soprattutto in ambito artistico.
«Talento, fantasia, umanità. Celentano è un modello di essere umano. Essere umano e artista. È importante da rilevare nei suoi 83 anni la monogamia. La grandissima forza che gli ha dato la compagna di vita, Claudia Mori. Per la famiglia costruita insieme. Lei si è dedicata a supportarlo, in maniera tecnicamente eccellente e probabilmente è la più grande conoscitrice di questo essere umano-artista.
Ha sempre fatto il suo interesse in un concetto più ampio, quello del fare il bene della persona. Non per smania di possesso, ma per funzionalità del suo successo.
Celentano-Mori è una unione che nasce profeticamente come “la coppia più bella del mondo”. E ci è riuscita veramente, formando un modello, sia di nobiltà dei sentimenti che di intelligenza sul come vivere in società. La coppia, che nel matrimonio consuma la sua relazione con il mondo, normalmente dovrebbe essere la presentazione di questo nucleo che si crea e diventa famiglia all’interno della rete sociale. Il matrimonio è un fatto sociale. Quindi, Celentano-Mori sono un modello di famiglia-azienda, sia sentimentalmente che artisticamente»
Adriano Celentano “il più grande artista vivente in Italia”
La lettera continua poi con il rapporto lavorativo e affettivo tra Morgan e Adriano Celentano. Qui è evidente la stima che l’ex Bluvertigo nutre nei confronti del Molleggiato, definendolo “il più grande artista vivente in Italia”.
Parole molto insolite per uno dal carattere di Morgan, soprattutto perché in certi momenti della sua vita (persona e artistica) non ha dimostrato altrettanto rispetto e stima per gli altri colleghi.
Molti sono gli aneddoti che hanno portato i colleghi ad allontanare l’ex Bluvertigo e, di certo, la colpa non è sempre degli altri.
«Ancora, possiamo dire che Celentano è sicuramente il più grande artista vivente in Italia. Ho avuto modo di conoscerlo. Ecco perché sto descrivendo questa persona, proprio perché io sono stato, e sono, un grande estimatore dell’artista. Ma avendo conosciuto l’uomo, mi ha confermato tutto ciò che si intravedeva dall’esterno: l’aderenza totale, la verità, dell’uomo-Celentano che è esattamente così come appare.
La sua forza è stata quella di far passare la verità, anche nell’errore. È per eccellenza l’uomo degli errori, ma degli errori geniali che poi sono quelli in grado di sovvertire la banalità degli eventi, gli errori che smontano le situazioni e fanno vedere il dietro le quinte, gli errori che sono vuoti, pause, silenzi, i bui, lo “spegnete la televisione”, il saper stare di spalle in scena. Come nella realtà, risultare comunque spettacolare.
Ha sempre avuto un rapporto sano con i suoi limiti. Ecco perché l’errore, per lui, non è un problema. Diventa, al contrario, una componete irrinunciabile e necessaria al tutto. L’errore per Celentano è la sua stessa ammissione dell’ignoranza, ma attenzione: la sua ignoranza è del tutto singolare. Se significa “non conoscere”, direi che Celentano conosce talmente tante cose fra tecniche, persone, luoghi, stili, generi, che non si può definire “ignorante”. È falsa modestia. “Il re degli ignoranti”, titolo anche di un suo album, in realtà è un vero intellettuale, che ha utilizzato il cento per cento del suo intelletto. Intelligenza è leggere dentro le cose, intraleggere ogni situazione. Celentano è un uomo di parole. È qualcosa di molto importante»
Morgan e Adriano Celentano, la “minaccia” di un Sanremo insieme.
La lettera di Morgan ad Adriano Celentano si conclude con l’auspicio di poter lavorare insieme per il futuro e l’idea (folle e affascinante) di poter un giorno condurre il Festival di Sanremo insieme. Dato il genio e la sregolatezza di due artisti di questo calibro, sicuramente potremo vedere cose molto interessanti; forse terrificanti, ma sicuramente fuori dagli schemi.
«Oggi che compie 83 anni vorrei poter fare ancora tante cose con lui, come ci eravamo detti. Come per esempio presentare San Remo e lui mi rispose: “Cadrebbe il governo se lo facessimo davvero”. Ma quasi quasi glielo richiedo. Appena se ne andrà questo virus tornerò a bussare alla sua porta, perché sono certo che si divertirebbe molto a presentare Sanremo con me.
In fondo, con le dovute differenze, mi sento di appartenere alla sua categoria. È il mio padre putativo, sono il suo figlioccio. Quindi caro Adriano detto ‘la volpe’, ti auguro il meglio. Che tu possa continuare con le tue rivoluzioni che sono state così utili per tutti. Da vero uomo politico, da profeta»