E’ mancato il musicista argentino Miguel Angel Estrella, pianista di fama internazionale. Considerato uno dei grandi virtuosi interpreti di Beethoven e di Brahms, è morto giovedì 7 aprile all’età di 81 anni a Parigi, dove era arrivato nel 1981. Ottenendo lo statuto di rifugiato e poi la cittadinanza francese nel 1985.
L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla sua famiglia. “Ha dedicato tutta la sua vita alla musica e al servizio della libertà” ricorda la famiglia. Attivista della pace per tutta la vita, Estrella è stato vittima delle dittature sudamericane. Prima in Argentina, dove fu perseguitato, e poi in Uruguay, dove venne torturato e imprigionato.
Estrella ambasciatore di Pace
E’ nato il 4 luglio 1940 a Tucuman, nel nord dell’Argentina. Estrella scopre a 12 anni la sua vocazione per il pianoforte ascoltando il concerto in Mi minore di Chopin. A 18 anni entra al Conservatorio di Buenos Aires, dove riceve le basi della sua formazione musicale. In particolare con Celia de Bronstein, Orestes Castronuovo ed Erwin Leuchte. Come borsista si perfeziona in Francia, Belgio ed Inghilterra dove Vlado Perlemuter, Yvonne Loriod, Margherite Long saranno i suoi maestri. Il pianista riconosce come fondamentali i tre anni di studio a Parigi con Nadia Boulanger.
Perseguitato in Sudamerica
Rifugiato in Uruguay nel 1977 dopo essere fuggito dalla dittatura argentina al potere dal 1976, perchè perseguitato per il suo lavoro al fianco dei poveri e bisognosi, Estrella non viene risparmiato dall’autoritario regime di Montevideo. Che dopo averlo sequestrato e torturato, lo tiene in prigione per più di due anni sospettandolo di attività sovversive.
“Si sono concentrati soprattutto sulle mie mani, fingendo di volermi amputare gli arti”, ha raccontato il pianista argentino. Che venne rilasciato nel febbraio 1980 grazie ad una campagna internazionale a suo favore sostenuta dalle Nazioni Unite, dal Vaticano, dalla Croce Rossa Internazionale, dalle istituzioni per i diritti umani e soprattutto da un’impressionante mobilitazione da parte dei suoi colleghi musicisti di tutto il mondo.
La musica come speranza
Riconoscente verso la musica e verso i musicisti che gli permisero di riprendere possesso della sua vita da uomo libero, Miguel Angel Estrella il 10 dicembre 1982 a Parigi ha fondato il movimento umanitario internazionale “Musica Speranza”. Un organismo internazionale per i diritti umani la cui vocazione è quella di mettere la musica “al servizio della comunità umana. A sostegno della dignità di ogni persona, dei diritti artistici dei musicisti e attraverso la musica aiutare i più disagiati”. Con la sua Ong, Estrella ha aperto laboratori musicali nelle baraccopoli e nelle prigioni in giro per il mondo ed ha suonato anche nelle scuole, nelle fabbriche e nelle case di riposo.
Gli ulimi anni di Estrella
Il suo repertorio eclettico ha riunito brani di Jean-Philippe Rameau e Olivier Messiaen con il folklore latinoamericano. Atahualpa Yupanqui e Astor Piazzola si sono confrontati con Bach e Beethoven nello stesso concerto.
Nel 2000 l’Unhcr gli ha conferito la medaglia Nansen per “l’avanzamento della causa dei rifugiati”. Dopo essere stato ambasciatore dell’Argentina all’Unesco, tra il 2003 e il 2006
Estrella ha diretto la Maison Argentina alla Cité Universitaire di Parigi. Nel 2009 è stato giurato del Tribunale Russell sulla Palestina.
Molte le onorificenze consegnate ad Estrella
Commendatore della Legione d’Onore dal Ministero della Cultura francese, il Premio Azione Solidale dal Ministero della Gioventù in Francia, l’Ordine del Cedro dalla Repubblica del Libano, il Premio per la Pace in Marrocco nel
2002, il Premio Nazionale per la Cultura del governo argentino nel
2007, il Premio Maestro di Vita della Confederazione Nazionale dell’Educazione Argentina nel 2008.