Non serve che il futurismo distrugga la tradizione incancrenita creando qualcosa di totalmente nuovo. È sufficiente che sia alieno rispetto al contesto storico e culturale di riferimento. Questo, e non solo, è stato uno dei motivi che ha consacrato il successo di Ziggy Stardust. Gli abiti di David Bowie non provengono semplicemente da un’altra dimensione dello spazio, estranea a quella terrestre. Provengono da una cultura esotica che ha sempre affascinato l’occidente. Se il gusto androgino del glam rock del Duca Bianco è autoctono, lo stile attraverso cui il travestitismo è passato alla storia è importato dal Giappone. E dobbiamo al genio di Kansai Yamamoto l’assoluta originalità con cui ricordiamo David Bowie nel tour del 1972. Oggi si è spento lo stilista verso cui abbiamo un debito enorme. Ma come si incontrarono musica e moda?
Kansai Yamamoto e David Bowie
Kansai Yamamoto è stato uno dei primi stilisti nipponici a conquistare le passerelle londinesi. Era il 1971 e aveva solo 27 anni. David Bowie lo aveva già incontrato nel medesimo anno, ragion per cui Kansai Yamamoto sarebbe stato presto chiamato a collaborare con l’artista britannico. Classe ’44, nato a Yokohama, ha disegnato per David Bowie la celebre tuta ‘Space Samurai’. Il tocco dello stilista sembra sposarsi perfettamente con il manifesto artistico del Duca Bianco, uno dei primi a portare sul palcoscenico la fluidità di genere. I pantaloni del kimono, chiaramente ispirati alla tradizione giapponese, non prevedono una cerniera davanti come vorrebbe un taglio definitivamente maschile.
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Ma non fu solo David Bowie ad apprezzare il talento di Kansai Yamamoto. Anche John Lennon e Stevie Wonder sono rimasti affascinati dal gusto dello stilista di Yokohama. Uno stile visionario ed onirico che ha saputo cogliere e amalgamarsi con lo spirito della musica di Ziggy Stardust. I familiari dell’autore di “Heroes” hanno espresso la loro vicinanza alla famiglia Yamamo, postando sui social una foto dei due artisti.
