Ciao, Napo! Benvenuto su Music.it. Di solito, iniziamo sempre le nostre interviste facendoci raccontare un aneddoto imbarazzante legato alla musica dell’artista. Sei pronto?
Non ho un aneddoto particolare o imbarazzante. Sicuramente un momento particolare è legato alla realizzazione del mio primo album. Ricordo quel momento come se fosse ieri. Un’emozione che non si può spiegare, perché firmare un contratto discografico con la Warner mi ha permesso di diventare un cantante, anzi un cantautore. La realizzazione di un sogno.
Non ti posso far qualche domanda sulla quarantena… come la stai vivendo? La tua giornata tipo?
Sono a Milano e la quarantena è partita prima. La situazione, pare, essere migliorata ma si sta in casa. Bisogna lasciar lavorare chi sa farlo e dobbiamo lasciare spazio agli eroi di questi giorni. La mia giornata è come quella di tutti con Netflix, in più ho la musica che mi permette di evadere con la mente.
L’essere rinchiuso in casa ti da modo di scrivere nuove canzoni oppure hai bisogno di essere fra la gente per ispirarti?
Alcune canzoni derivano dalla solitudine, altre dall’aggregazione. Tutto proviene dal tuo sentire. In questo momento, non riesco a scrivere canzoni con gioia o hit estive. Poi, beato chi ci riesce.
Napo, che musica stai ascoltando in questo periodo e con chi collaboreresti?
Ascolto di tutto. Non ho un genere particolare. Negli ultimi anni, l’artista che mi ha spettinato è Ed Sheeran, ma anche Shawn Mendes. Non saprei dire con chi mi piacerebbe duettare. L’idea di condividere è più presente nel rap che mi piace parecchio. Nel mondo pop siamo meno fratelli.
Cosa ne pensi delle varie iniziative musicali per intrattenere gli italiani a casa?
È un modo carino per intrattenere il proprio pubblico. Condividere dei momenti di svago o riflessione è importante. Credo molto nel #distantimauniti e invidio, un po’, i miei colleghi perché io sono poco social. Non riesco ad essere molto presente e istrionico da questo punto di vista.
Hai deciso di iniziare un nuovo capitolo della tua vita artistica e lo fai con il nome d’arte, Napo. È il diminutivo del tuo cognome ma nasconde anche altro, giusto?
Da ragazzino i miei amici mi hanno dato questo soprannome e la scelta di ripartire da Napo è significativa per arrivare a tutti. Negli anni ho sempre distinto il pubblico e gli amici, ma da ora non voglio farlo più. Vorrei che tutti conoscessero la parte più vera di me. È uno zoom sulla mia persona.
Il tuo nuovo singolo “Supereroe” sembra essere uscito nel periodo più azzeccato per il messaggio che ha. Era già prevista la sua uscita oppure no?
“Supereroe” era un pezzo già scritto, però il momento si è plasmato sulle parole della canzone. Non abbiamo fatto altro che seguire la sensibilità dell’attualità.
Il video di “Supereroe” mette di seguito immagini di fatica, sacrificio, disastri ambientali… un po’ la realtà che stiamo vivendo. Poi, c’è la traduzione del testo in inglese… spiegaci il motivo di questa scelta.
Nel video si raccontano molte storie. Medici, vigili del fuoco, anziani, bambini sono tutti dei supereroi. Mi piace pensare che il “Supereroe” sia dentro ognuno di noi. Rappresenta il momento in cui riesci ad alzarti. La traduzione in inglese è dedicata a chi non conosce l’italiano e per diffondere meglio il messaggio della canzone.
Napo, sono passati 11 anni dalla tua partecipazione ad Amici. Cosa ti è rimasto di quell’esperienza nella scuola più famosa d’Italia?
Il ricordo che ho di “Amici” è di un viaggio. Un viaggio bellissimo condiviso con i miei compagni. Ci sentiamo, credo, tutti soddisfatti di ciò che abbiamo fatto. “Amici” è una realtà importante e fondamentale in una fase dove sei alla ricerca della tua personalità. Tutti ci hanno aiutato a trovare un’identità con i propri tempi. È una palestra artistica dove si ha l’opportunità di fiorire.
Tu che ci sei già passato cosa diresti ai ragazzi che hanno terminato l’edizione e che hanno fuori il loro primo lavoro discografico?
Il nostro sistemo discografico si basa su dati e statistiche. Si lavora su un prodotto che è l’artista. Se l’artista funziona si continua. Invece, quando le cose non vanno si scelgono altre strade. Dal talent, i ragazzi escono con un’attenzione che, poi, si deve mantenere con passione, dedizione e tempo.
Riguardando il tuo percorso fino ad oggi cosa miglioreresti e cosa rifaresti ugualmente?
Rifarei tutto ciò che ho fatto perché serve tutto. Negli errori si cresce, si matura, perché mi hanno portato ad essere ciò che sono oggi.
L’ultima edizione di Amici l’ha vinta Gaia Gozzi che aveva partecipato ad X-Factor, nel 2016. Hai mai pensato di ripartecipare ad un talent?
Se dovesse capitare non me lo precluderei. Gli eventi televisivi credo servano da vetrina. Se sei pronto per far conoscere la tua arte è giusto parteciparvi. C’è un tempo per tutti.
Dopo “Supereroe”, quali sono i prossimi progetti? Live?
Si sta lavorando ad una raccolta con anche dei singoli successivi a “Supereroe”. Per i live vi aggiornerò perché in questo momento è tutto fermo.
Napo, le ultime righe sono tue. Saluta i lettori di Music.it con le parole che vuoi.
Saluto tutti i lettori di Music.it e ci vediamo, spero, molto presto.