ØUTLIER: "Il nostro stile è il jazz-rock, ma non ci poniamo barriere compositive"
La band ferrarese degli Øutlier
La band ferrarese degli Øutlier

ØUTLIER: “Il nostro stile è il jazz-rock, ma non ci poniamo barriere compositive”

Benvenuti Øutlier su Music.it! Per rompere il ghiaccio, iniziamo con il chiedervi di raccontarci un aneddoto legato a voi, o alla musica in generale, che ricordate con piacere.

Quando tra di noi pensiamo al nostro passato, ricordiamo sempre che quando ancora non ci conoscevamo di persona ma ci incrociavamo dentro ai locali o per i corridoi di scuola, ci stavamo a pelle poco simpatici, sia per le diverse compagnie che frequentavamo sia per i diversi mondi in cui vivevamo; ed è sicuramente capitato di commentarci negativamente l’un l’altro, e mai ci saremmo immaginati di finire a passare anni nello stesso gruppo condividendo palchi e scrivendo brani assieme. Quello che nel corso del tempo abbiamo imparato è che la musica fa miracoli: unisce anche le persone più diverse tra loro!

Come nasce Øutlier e come si è formata l’attuale line-up?

Gli Øutlier nascono inizialmente da un gruppo di amici senza particolari ambizioni ma con molta voglia di suonare ed esibirsi live. Con l’avvicendarsi dei componenti è anche mutato il genere proposto, e il progetto ha preso una piega molto più seria e concreta.

È uscito il vostro primo disco, “Sinestetismi Sincretici”. Spiegateci questo titolo filosofico.

Tutti i brani di questo disco sono la trasposizione in musica di differenti esperienze sensoriali, quali viaggi, relazioni turbolente, birre di troppo, mostre, concerti… e sono tutti composti con le idee e gli stili di quattro teste diverse, che apparentemente sembrerebbero inconciliabili tra loro, ma che in fondo creano un modo di pensare e concepire musica nuovo e inedito anche per noi stessi.

Difficile collocare gli Øutlier sotto un genere musicale ben definito, perché racchiude più anime diverse tra loro. Voi come etichettereste il vostro stile?

Il nostro stile potrebbe essere etichettabile come jazz-rock, seppur da questo punto di vista non ci poniamo barriere compositive o sonore; per cui i brani che scriviamo talvolta possono prendere una direzione completamente diversa da questo genere. Possiamo dire che Øutlier è un progetto in costante mutamento, variabile a seconda di ciò che viviamo e ascoltiamo.

Come nasce la scelta di dar luce a un lavoro esclusivamente strumentale?

La scelta è dovuta sia ad esigenze e gusti personali, sia alla volontà di proporre qualcosa di diverso dal solito dal punto di vista musicale e dell’intrattenimento.

“Generose Indennità” è il primo singolo estratto da “Sinestetismi Sincretici”. Come nasce una composizione degli Øutlier?

I nostri brani nascono in gran parte da Jam session apparentemente sconclusionate, ma che ci portano ad essere in realtà molto più produttivi ed efficaci rispetto a quando componiamo pezzi “a tavolino”.

Avete altro materiale su cui state lavorando? Oppure nei prossimi mesi vi dedicherete principalmente alla promozione di “Sinestetismi Sincretici”?

Abbiamo già molti brani nuovi in cantiere, con qualche novità dal punto di vista stilistico; li presenteremo ai nostri concerti unendoli alle tracce del disco, che vogliamo promuovere il più possibile anche per farci conoscere al di fuori delle nostre solite cerchie.

Le nostre domande sono terminate. Vi salutiamo e ringraziamo per averci concesso un po’ del vostro tempo. Lascio a voi lo spazio per aggiungere ciò che volete e, magari, per fare un saluto ai vostri fan e ai lettori di Music.it.

Ringraziando di cuore Music.it, invitiamo tutti i lettori ad ascoltarci e a lasciarci qualsiasi tipo di feedback. Per noi trasmettere qualcosa a chi ci ascolta è fondamentale, ed è ciò che ci fa andare avanti! Un saluto e buona musica!