Ciao Philo! Che ne dici di rompere il ghiaccio raccontando uno stravagante momento, un ricordo della tua vita legato alla musica che in pochi sanno?
Ciao! Ma guarda, ne ho abbastanza! Anni fa con la mia band storica dovevamo suonare a Roma ad una specie di festival della birra, per la precisione alla prima serata di inaugurazione con altri gruppi. Tralasciando il pubblico, formato solo dai nostri amici, abbiamo suonato per ultimi dopo una decina di artisti. Eravamo lì dall’ora di pranzo e abbiamo suonato dopo mezzanotte, all’aperto e a fine ottobre, indossando i giubbotti. Ma non finisce qui. La band che ha suonato prima di noi si è portata via uno dei due amplificatori, quindi il nostro chitarrista ha dovuto attaccarsi direttamente al mixer senza nessun tipo di effetto. Alla fine ci è stato detto che avevamo un sound monotono. Incredibile!
Nel tuo percorso musicale hai tastato diversi terreni e sei attualmente membro dei Feelbacks come bassista e corista. Cosa ti ha portato a intraprendere questo progetto solista in acustico?
In realtà era da un po’ che ci pensavo e avevo dei pezzi che non avrei immaginato da full band. Allora l’estate scorsa li ho registrati e il risultato mi piaceva.
Ascoltando i brani del tuo EP “A Cold Summer” ho avuto modo di sorridere, con malinconia, ricordando i bei tempi di fine anni ’90. Come mai l’utilizzo di questo ossimoro nel titolo?
Nelle mie canzoni cerco sempre di trasmettere cosa provo e cosa sento in un determinato momento. I temi e i significati delle canzoni dell’EP non sono felicissimi, e neanche il periodo in cui le ho registrate. Un’estate fredda perché nonostante il caldo, il mare e le spiagge, dentro siamo freddi, congelati dalle emozioni e dai pensieri.
Pensi che questo genere abbia possibilità di un ritorno di fiamma? Quali artisti contemporanei pensi possano lasciare il segno? E quali, invece, ti aiutano ispirandoti nel tuo lavoro?
Io ci spero sempre! Anche se con la direzione che sta prendendo la musica è un po’ difficile che ciò avvenga. Spero che band come i Neck Deep, possano farcela!
A cosa stai lavorando adesso? Quando avremo modo di poter stringere tra le mani un tuo album?
Adesso sto lavorando a nuovi pezzi, sia in inglese che in italiano, voglio vedere cosa ne esce fuori! Spero di poter far uscire un nuovo EP presto, magari stampandolo anche stavolta!
Ti vedremo presto live?
Per tutto aprile ho fatto concerti in giro per Roma, anche qualche data a maggio. Ora sto organizzando qualche data per l’estate!
Ho avuto modo di capire che, sia per te che per me, questi anni ’90 sono difficili da dimenticare. Citando il titolo di un tuo brano, voglio chiederti: se tu avessi davvero a disposizione quei 34 minuti, cosa vorresti rivivere di quegli anni?
Domanda difficile! Credo che mi farei qualche bel concerto dei blink-182 del tempo, tipo il “Big Day Out”, dove suonarono praticamente nudi!
Philo, ti ringrazio ancora per aver partecipato. Se vuoi aggiungere qualcosa ti lascio quale altra riga a disposizione!
È stato un piacere! Ricordo solo che il mio EP “A Cold Summer” è ascoltabile gratuitamente su YouTube! Dura solo nove minuti e c’è una parte di me, quindi se avete un momento dategli un ascolto! Ciao!