RANDOM CLOCKWORK, "Wires": un disco in direzione ostinata e contraria
Valerio D’Anna, Marco Mizzoni e Andrea Paesano sono i Random Clockwork.
Danila Monfreda, Valerio D’Anna, Marco Mizzoni e Andrea Paesano sono i Random Clockwork.

RANDOM CLOCKWORK, WIRES: un disco in direzione ostinata e contraria

I Random Clockwork presentano “Wires” il loro disco d’esordio completamente autoprodotto, in uscita il 29 novembre.

Ad un primo ascolto di “Wires” emerge un sound elettronico prepotente e bello saturo. Molto interessante la scelta di questa elettronica tagliente e ruvida, come per mostrare all’ascoltatore questa attitudine sintetica “rimaneggiata” in funzione del rock.

I Random Clockwork sono molto interessanti. Un gruppo con un sound coerente e affascinante che dimostra sin da subito un grande carattere e, soprattutto, una presa di posizione netta nei confronti dell’elettronica. “Wires”, infatti, è un disco in direzione contraria. Un disco che non ammicca alle sonorità mainstream, pur conservando una vena piuttosto pop, soprattutto nella scelta di alcune melodie.

Random Clockwork, un sound affascinante e di carattere

Tra le idee messe in campo dai Random Clockwork si possono trovare moltissime sfumature interessanti. Se da un lato abbiamo brani più ruvidi dall’anima marcatamente rock, dall’altra possiamo trovare aperture elettroniche molto più funky/disco. Il tutto unito sapientemente a linee vocali sempre molto azzeccate e mai banali.

Altro dettaglio da non sottovalutare è una sorta di vena piuttosto epic che possiamo trovare in alcune linee di synth, che illuminano a giorno. La sapiente miscela di tutte queste sfumature ha portato alla luce “Wires”, un disco realizzato nel miglior modo possibile e che si ascolta con gran piacere.

Probabilmente i Random Clockwork sono uno dei pochi gruppi in circolazione che ha capito il vero senso del rock elettronico. Una delle poche realtà musicali attuali che è stata in grado di costruire un proprio sound, coerente e intrigante, senza svendersi ai jingle commerciali o alla promessa di un passaggio in radio.

I Random Clockwork sono una realtà musicale coerente e intrigante

Scegliere di ascoltare un disco come “Wires” vuol dire perdersi in un caleidoscopio di luci e ombre sapientemente mescolate. Scegliere una band come i Random Clockwork vuol dire scatenarsi in un vortice di energia che trascina l’ascoltatore in un universo sonoro abilmente costruito da una band che ha davvero poco da invidiare ai “big” del settore.

I Random Clockwork sono una macchina tanto complessa quanto affascinante che, assolutamente, merita l’ascolto più e più volte. Un disco del genere è fatto per essere sparato a volumi elevatissimi e per essere vissuto soprattutto nei live dove la band può dare libero sfogo alla propria energia.

Sicuramente con un disco d’esordio eccellente come “Wires” non possiamo che aspettarci grandi cose dai Random Clockwork. Noi continueremo a tenerli d’occhio e vi suggeriamo di fare la stessa cosa perché difficilmente troverete in giro una realtà musicale come questa.