Ciao Rebecca, e benvenuta su Music.it! Rompiamo subito il ghiaccio con la nostra domanda di rito: raccontaci un aneddoto curioso o imbarazzante legato alle tue esperienze musicali!
Ciao a tutti! Comincio con il ringraziarvi per l’opportunità di questa intervista. La mia esperienza musicale è ancora ai primi passi, quindi non ho avuto tutto queste esperienze o aneddoti particolarmente imbarazzanti. La cosa curiosa è tuttavia proprio il fatto che ho iniziato a scrivere non perché mi sentissi pronta o avessi pianificato di iniziare a scrivere, ma per gioco: con un ragazzo ci siamo sfidati a scrivere una canzone e da qui ho iniziato. È questa la cosa strana e curiosa!
Sei molto giovane, ma lavori da anni come attrice, sia per il cinema sia per il teatro, anche musical. A questo hai sempre affiancato lo studio della musica, e infatti attualmente frequenti il liceo musicale: alla Rebecca performer vuole affiancarsi una Rebecca cantautrice?
Studio musica da quando ero piccola, e al liceo musicale studio pianoforte e sax. Assolutamente, io vorrei diventare anche una cantautrice. Vorrei che la scrittura accompagnasse il mio lato musicale, perché mi sto rendendo conto che più scrivo, più riesco a stare bene e a liberare tutto ciò che sento.
“Sui tetti di Roma” è il tuo primo singolo, un brano pop dolce e avvolgente composto durante la quarantena dei primi mesi del 2020: com’è nata questa canzone e cosa sentivi il bisogno di raccontare?
“Sui tetti di Roma” è la prima canzone che ho scritto. Sentivo il bisogno di evadere con la mente dalla quarantena e quindi ho inventato questa storia: il brano non parla di una mia esperienza personale o vissuta in prima persona, ma è un misto di tante storie che mi hanno raccontato le mie amiche, delle loro avventure. Ho immaginato la storia di questa ragazza e ho buttato giù questa canzone.
L’avvicinamento alla scrittura è nato proprio durante il lockdown o è qualcosa che hai sentito maturare nel tempo?
Sì, la scrittura è nata durante il lockdown e ultimamente sento proprio il bisogno di scrivere quando mi trovo in quei momenti in cui la mia testa è altrove. Ho necessità di buttare giù le parole.
Pensi che da questo singolo si potrà arrivare ad un album?
Ho iniziato con questo singolo perché, appunto, sono le prime esperienze. Di certo fare un album sarebbe una grande cosa, però devo ancora lavorare e sono ai primi passi: devo fare ancora un po’ di esperienza!
Musicalmente parlando, ci sono cantanti e musicisti che preferisci e che ti ispirano?
So che potrebbe sembrare una risposta mainstream, ma io ascolto veramente un po’ di tutto. Ho sempre ascoltato ovviamente i grandi della musica, i Pink Floys, gli Oasis, i The Beatles, i Queen, i Green Day, che hanno accompagnato il periodo della mia adolescenza, anche se insomma ancora sono un’adolescente! Da un annetto tuttavia ho iniziato ad ascoltare musica indie e sono rimasta sinceramente colpita per la sincerità e la necessità di scrivere che hanno i cantanti indie: mi ci sono ritrovata molto, e anche per questo ho iniziato a scrivere.
La Rebecca cantautrice ha un sogno nel cassetto?
In realtà il mio sogno nel cassetto è semplicemente quello di poter far sentire alle persone ciò che provo. Vorrei che le persone riuscissero a immedesimarsi nelle parole che scrivo: questa sarebbe già una grande vittoria per me.
È stato un piacere averti con noi, Rebecca! Questo ultimo spazio è per te: saluta i nostri lettori!
Grazie a voi! Come ultima cosa vorrei dire che questo periodo ho scritto altri due singoli che spero, il prima possibile e Covid permettendo, di poter pubblicare!