SALA: "La mia musica è acustica ma con qualche spruzzata di elettronica"
Sala
Sala scrive e suona canzoni da sempre. La prima è nata per amore e gli ha portato bene.

SALA: “La mia musica è acustica ma con qualche spruzzata di elettronica”

Ciao Sala, benvenuto su Music.it! Non amando troppo gli schemi, iniziamo questa intervista chiedendoti di raccontarci un simpatico aneddoto riguardante la tua carriera.

Ciao a voi da Sala e grazie per questa intervista. Mi viene in mente la prima canzone che registrai a 18 anni chitarra e voce con un walkman (!) per la mia ragazza. La canzone si chiamava “Il Regalo” e gliela feci ascoltare il giorno di Natale. Credo che le sia piaciuta perché anni dopo lei è diventata mia moglie.

Siamo qui per fare due chiacchiere con te, riguardo il tuo primo singolo “Fammi Dimenticare”. Raccontaci un po’ come è nato questo brano.

È una canzone che scrissi tempo fa, a fine estate. Tutto nasce dal semplice arpeggio iniziale, allegro, spensierato ma con un tocco di malinconia. Non doveva essere il primo singolo ma poi, con Federico Nardelli, abbiamo pensato che il mood e il ritornello orecchiabile potesse essere adatto per “uscire allo scoperto” come cantautore.

Con questo brano vuoi far passare un messaggio di positività, riguardo gli anni che verranno, senza fermarsi troppo a ripensare nostalgicamente al passato. Ma l’oggi di Sala come si prepara a proiettarsi verso il futuro?

Domanda impegnativa. In questi anni ho imparato che la mossa più sbagliata e aleatoria è quella di pianificare il futuro. Questo non vuol dire vivere alla giornata e non fare progetti però, vista la sensazione d’instabilità e insicurezza che pervade la nostra società, forse sarebbe più opportuno godersi il momento. È quello che sto facendo io, senza ipotecare il domani. Sono felicissimo di pubblicare la mia musica ora che mi sento più maturo e consapevole di anni fa.

L’evento o l’incontro che auspichi nel brano “Fammi Dimenticare” è relativo ad un accadimento reale della tua vita o è solo un pretesto per spronare a pensare positivo verso il domani?

Non posso dire che la canzone sia autobiografica ma credo che a tutti sia capitato di sperare ed auspicare un accadimento, un incontro, un qualcosa che possa dare un nuovo slancio alla propria vita. L’immagine è quella di una persona che si augura che questo evento la aiuti a dimenticare l’estate, cioè a non cadere nella nostalgia e nel convincimento che il meglio sia passato. Non importa se per ottenere questo risultato sia necessario riempirsi la testa di stupide bugie, va bene lo stesso.

Ci piace molto il sound del brano, lasciandoci un dolce gusto cantautorale. Immaginando un imminente album in uscita, possiamo aspettarci un continuo, a livello melodico e di stile, di “Fammi Dimenticare”?

Si, a breve uscirà un EP contenente alcuni brani. Il sound in generale sarà un po’ più scuro e notturno rispetto a “Fammi Dimenticare”. La colonna portante sarà sempre acustica con qualche bella spruzzata di elettronica che mi piace definire calda.

Sala e Federico Nardelli, un’accoppiata vincente se pensiamo agli artisti portati avanti dal produttore romano?

Parlare di Federico Nardelli per me è una gioia perché raramente nella mia vita mi è capitato di conoscere un talento del genere. Mi sento davvero privilegiato ad aver lavorato con lui. Quando in studio mi proponeva le sue idee sul sound, sugli arrangiamenti etc. mi sembrava che mi avesse letto nel pensiero ed avesse capito esattamente come immaginassi la mia musica. Ci sentiamo spesso e lui sa che lo considero geniale nel suo lavoro. Si merita pienamente di essere tra i numeri uno in Italia come produttore.

La scena musicale capitolina è molto prolifera di talenti, da Francesco De Gregori ad Antonello Venditti, da Renato Zero a Niccolò Fabi, e mille altri. Tu sei agli inizi della tua carriera ma c’è qualche artista a cui ti senti più vicino come stile? Chiaramente preservando le tue caratteristiche, di indubbio valore.

Sentire questi nomi vicino al mio mi mette un po’ in imbarazzo. Ho frequentato spesso un famoso quartiere romano, Trastevere, e molte volte sono passato di fronte all’ ex Folk Studio dove iniziarono proprio Antonello Venditti, Francesco De Gregori etc. Quella fu un’epoca ineguagliabile a livello artistico. Quasi al loro livello considero Niccolò Fabi, che hai citato. Un artista che adoro e che con gli anni riesce sempre a migliorarsi, cosa assai rara. Mi piace molto anche la nuova scuola romana, da Gazzelle a I Cani, Calcutta (vabbè è di Latina), Leo Pari e, perché no, anche i The Giornalisti.

Se ti concedessero di esprimere un desiderio da realizzare nei prossimi dieci anni, riguardo il tuo lavoro, tu cosa chiederesti?

Dieci anni fa ti avrei risposto: di avere successo, ora ti dico che mi basta continuare a scrivere e far uscire la mia musica. Vorrei lasciare una piccola (anche piccolissima) traccia della mia esistenza artistica e non mi importa se Sala sarà ricordato da dieci, cento o un milione di persone. Mi basta anche che mia figlia tra venti anni si ricordi di una mia canzone e la canticchi.

Siamo in tempi in cui l’utilizzo di Internet è quasi indispensabile. Cosa ne pensa Sala dei social networks come strumento di pubblicità e condivisione?

Penso che viviamo in un’epoca troppo veloce da seguire per chi non ci è nato. Ho l’impressione che ci stiamo sforzando di codificare un linguaggio che non comprendiamo appieno. Guarda i social network; Facebook ora è considerato uno strumento da anziani, Instagram è il mainstream, poi esce Snapchat, poi arriva Tik Tok e, con il tempo che ci metti per capirli, magari sono già superati. Anche i musicisti in questa era devono necessariamente evolversi e iniziare a comprendere e conoscere questi mezzi di diffusione per la loro musica.

Le nostre domande sono terminate, ti salutiamo e ringraziamo per averci concesso un po’ del tuo tempo. Lascio a te lo spazio per aggiungere ciò che vuoi e, magari, per fare un saluto ai tuoi fan e alle persone che seguono Music.it!

Sono io che ringrazio nuovamente voi, soprattutto per il lavoro che fate, parlando di musica e dando spazio anche ad artisti emergenti. Ecco, quello che mi sento di dire a tutti i lettori è di continuare ad ascoltare nuove canzoni, soprattutto ora che è cosi facile con le piattaforme di streaming. Cercate sempre nuovi artisti, anche sconosciuti, e vedrete che prima o poi troverete qualcuno che saprà toccare le vostre corde. Non è vero che la bella musica è stata tutta già scritta, fidatevi. Datele una possibilità e la Musica vi ripagherà. Garantito.