âShort Storiesâ di Gabriele Bombardini è un album di haiku. Solitamente brevi componimenti in versi propri della letteratura giapponese, un cui lâutilizzo di un linguaggio sensoriale viene scelto per catturare immagini, sensazioni. Gli haiku di Gabriele Bombardini, tuttavia, hanno una particolaritĂ : non ci sono nĂŠ versi nĂŠ parole. Le voci narranti sono le chitarre pedal steel, i sintetizzatori ed i delay, utilizzati qui come un vero e proprio strumento. Le atmosfere evocate dai brevi brani strumentali sono a volte calme e luminose, a volte una patinata inquietudine si fa percepire attraverso i colori utilizzati dallâartista. âShort Storiesâ è un viaggio sonoro onirico: lâascoltatore viene necessariamente trasportato in una dimensione velata da cui è difficile risvegliarsi.
Gli haiku in “Short Stories” di Gabriele Bombardini hanno una particolaritĂ : non ci sono nĂŠ versi nĂŠ parole
âShort Storiesâ di Gabriele Bombardini è un disco di 19 haiku, in cui un tema principale viene spesso ripetuto per tutta la durata dei brani. Ă il caso di âShort Stories Part. VIIâ, in cui le due chitarre protagoniste ripropongono incessantemente le stesse frasi, salvo essere poi accompagnate da un basso che sostiene il pezzo. Non capita di rado, dâaltra parte, di assistere ad unâevoluzione temporale di suoni e di elementi che rendono le composizioni dinamiche e che portano a risvolti inaspettati. Come ad esempio in âShort Stories Part. XIIâ, dove la chitarra, allâinizio lâelemento principale, lascia gradualmente il posto alle altre voci che compaiono e mutano fino alla fine del brano. Ed ancora, in âShort Stories Part. Xâ sono i sintetizzatori che guidano lâevoluzione del pezzo, andandosi a sostituire alle chitarre nellâultima sezione.
Il suono del quarto disco di Gabriele Bombardini, âShort Storiesâ, è levigato e catartico. Sicuramente piĂš compatto e meno sperimentale di quanto abbiamo ascoltato nellâalbum precedente âRossini, Electric Relationsâ, ma non per questo meno bello. Come nel caso di Rosewood, siamo di fronte ad un disco che fa della chitarra un utilizzo diverso rispetto a quanto si è solitamente abituati a pensare e sentire. Lâeffettistica svolge un ruolo fondamentale nella tela dipinta dallâartista. Delay modulati, tremolo, riverberi, glitch e distorsioni: in ogni brano sono presenti accortezze sonore differenti che rendono tutti i pezzi interessanti e rompono la monotonia di un disco che potrebbe rischiare altrimenti di risultare ripetitivo.
âShort Storiesâ di Gabriele Bombardini è un viaggio sonoro onirico
Lâorganico scelto è limitato: principalmente composto da chitarre elettriche, pedal steel, sintetizzatori, di rado un basso. Lâinterazione tra gli elementi è però ben riuscita: nei brevi componimenti lâattenzione è tenuta alta da continui scambi di frasi tra chitarre e synth. A fare da sfondo ai dialoghi spesso vengono evocate atmosfere ampie e sfocate. Per concludere, âShort Storiesâ di Gabriele Bombardini è un bel disco. Ben pensato, ben suonato e ben prodotto. Non ci si poteva spettare diversamente da un artista internazionale di questo calibro e con allâattivo cosĂŹ tante collaborazioni. Ora lâaugurio è che il prossimo lavoro ci lasci ancor di piĂš a bocca aperta.