âAll The Colors Behind Youâ è una catapulta che ti scaraventa nel passato degli anni 90′, quando incominciavi a scoprire le serie TV americane e non volevi e potevi perdertene una puntata. Di nascosto ci piangevi sopra, ti scaricavi le soundtrack e ti auguravi che le tue stagioni sarebbero state altrettanto calde ed emozionanti. Il disco fungerebbe da soundtrack perfetta per una nuova stagione di âScrubsâ o per un revival di âDawson’s Creekâ.
Coinvolgente, brillante e leggero in un caso, meno melenso e piĂš irriverente per l’altro, l’album dei Sunset Radio diluisce il battito adolescenziale del punk rock californiano anni ’90 con una struttura melodica prepotentemente orecchiabile. Gli undici brani riflettono l’impegno di trovare una sintesi funzionale a una comunicazione piĂš vasta possibile, senza però tradire la radice rock ‘n’ roll che in âAll the Colors Behind Youâ agita la testa nella sezione ritmica di Alberto Felice (basso) e Davide Pazzaglia (batteria) e balla saltellando nei riff sfavillanti e gli accordi melodici delle due chitarre. Rispettivamente, del fondatore Matteo Rossi e della new entry Riccardo Tasselli.
La voce ed il modo di cantare di Andrea Neri sono invece gli elementi che all’album danno un colore inatteso e mai troppo netto. Quasi metallica a tratti, ricorda felicemente quella di Brandon Boyd. Proprio gli Incubus, in brani come in quello d’apertura â1957â e nel singolo âMy Everytingâ, si sono insinuati in sottofondo fino a convincermi che possano essere tra i riferimenti dei Sunset Radio. Che dell’hardcore, insomma, restasse lo scavo in profonditĂ .
I Sunset Radio trovano in âAll The Colors Behind Youâ le premesse adatte a regalare emozioni da grandi e voluttĂ innocenti al fiato adolescenziale dei puri contemporanei.
Nonostante all’orecchio saltino subito i New Found Glory, âAll The Colors Behind Youâ ha una sua personalitĂ . Anche piuttosto densa. PerchĂŠ il confine tra ispirazione, riferimento e autenticitĂ d’esecuzione è in veritĂ molto labile quando si ama la musica e la si comincia a suonare. I Sunset Radio sono una band che è però riuscita a creare, tra questi elementi, un traballante equilibrio. Per capirci: ad un primo ascolto i brani risultano tutti simili. O quasi.
Vanno veloci e ti piacciono anche, ti fanno muovere il piede o dondolare la testa. Ma è soltanto alla fine, con l’acustica âBottlesâ, che ti rendi conto della matrice artistica e compositiva tutt’altro che scontata dei Sunset Radio. PerchĂŠ, seppur acustica, è figlia dei Sunset Radio e sorella degli altri brani di cui si è composto âAll the Colors Behind Youâ. “Bottlesâ semplicemente sciupa l’album. Come un fiore. Ne deposita tutti i petali a terra e a quel punto ne svela l’anima.
Insomma: âAll The Colors Behind Youâ è un disco che impressiona. Nel senso stretto che allena la mente alla staffetta di diversi scenari mentali che per chi è cresciuto tra i ’90 e i ’00 non possono che esistere come ricordi. Ricordi di attese, di palpitazioni, di eccitamenti e di tramonti. Visti o sognati ascoltando la radio. Potevano suonare anacronistici, poco ispirati, troppo mainstream. E invece no.
Occorrerebbe ascoltarli dal vivo per vedere che cosa, dei colori proposti e consegnati dallo studio, riescano a donare senza i filtri dell’insonorizzazione. Francamente, sono felice di pensare che anche in Italia un lavoro come quello dei Sunset Radio possa trovare in âAll The Colors Behind Youâ le premesse adatte a regalare emozioni da grandi e voluttĂ innocenti al fiato adolescenziale dei puri contemporanei.
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SUNSET RADIO
ALL THE COLORS BEHIND YOU
15 ottobre 2018
This Is Core
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