Sigurlaug Gisladottir. Questo il nome all’anagrafe della musicista islandese Mr. Silla. Un’artista sopraffina, dotata di una voce celestiale ed avvolgente. A lungo militante nell’avanguardia dei Múm, Mr. Silla ha dato alle stampe il suo secondo album da solista. Si chiama “Hands on Hands” ed è una chicca palpitante d’emozione e sentimento. Mai netto, tanto meno ambiguo, il sound di “Hands on Hands” è un elettronico volo alla volta della parte meno buia del cuore. Un disco che sfavilla fiammelle sonore argentee e semiliquide. I loop sono innumerevoli haiku sonori che vanno comporre un disco ricco di bellezza e talento.
Hands in Hands è una chicca palpitante d’emozione e sentimento. Un elettronico volo alla volta della parte meno buia del cuore
Un po’ alla Cocteau Twins, il pop accarezzato da Mr. Silla in “Hands on Hands” è immerso nella fuidità del sogno e del riverbero elettronico. Nel suo insieme, il disco risulta compatto, omogeneo sebbene cambi direzione e coinvolga i sensi alla stregua degli elementi naturali che riesce ad evocare. L’acqua per l’immersione cristallina ed i sorrisi nella leggera apnea di “Water”, l’aria che è vento caldo tutt’intorno alla voce di Sigurlaug Gisladottir. Il fuoco è il motore che non brucia, ma illumina e riscalda. A terra, solamente per sfiorarne la forza e saltare più in alto, a spiccare il volo che prosegue carico di senso nell’inutilità del vivere quotidiano. La musica di Mr. Silla è infatti arte pura: inutile per la sopravvivenza, ma necessaria per la vita che sia umana.