La formazione dei The Revers.
La formazione dei The Revers.

THE REVERS: “Lavoriamo a ogni nostro nuovo brano come se fosse il primo”

Benvenuti ai The Revers, su Music.it. Ci piace iniziare sempre le interviste con un aneddoto divertente che vi riguarda, giusto per rompere il ghiaccio.

Ciao e grazie mille per questo invito! Anche a noi piace iniziare con un aneddoto divertente i nostri live. Solitamente è Rudy che racconta le barzellette, e tutti ridono. Non è vero, Rudy non parla mai, e non si diverte. Nei live c’è per caso (ridono).

Raccontate ai nostri lettori come è avvenuta la formazione dell’attuale line up.

Ci siamo conosciuti tutti grazie a un forum. Emanuele (chitarra) e Giuseppe (voce e chitarra) cercavano un bassista e un batterista per dare vita a un gruppo. Allo stesso tempo Rudy (basso) e Davide (batteria) erano alla ricerca di nuovi membri per formare una band. Grazie a questo primo incontro virtuale, e le nostre affinità musicali, abbiamo dato vita al progetto The Revers.

Molte band emergenti del panorama musicale nostrano prediligono l’inglese come scelta linguistica. Cantando in italiano andate controcorrente. Perché questa scelta?

Fin dall’inizio abbiamo lavorato su testi in italiano. Pensiamo che ci sia poco spazio in Italia, al momento, per quelli che suonano un genere simile al nostro. Non vogliamo scendere a compromessi con la musica. L’inglese sicuramente ci garantirebbe la possibilità di raggiungere più persone nel mondo, ma i nostri testi sono in italiano perché così hanno preso vita. Riescono a esprimere perfettamente le nostre emozioni. Ogni singolo testo scritto da Giuseppe Murolo per “261” è un piccolo tassello di una storia più grande e la lingua italiana ci permette di esprimere al meglio questo concetto e questa ampia visione. Giuseppe ha scritto una storia che si delinea lungo tutto l’ascolto dell’album e prende vita grazie a parole autentiche, ricercate nella musicalità dell’italiano. Vogliamo dare più spazio all’alt-rock in Italia, e ci piacerebbe portare questo anche oltre i nostri confini.

A distanza di un anno dalla pubblicazione di “261” cosa è cambiato per voi a livello di ambizioni?

Essendo stato l’album di esordio, non sapevamo come sarebbe stato accolto dall’audience. Non ci aspettavamo di raccogliere così tanti consensi e complimenti. Sicuramente quello che abbiamo compreso, grazie ai nostri ascoltatori, è che possiamo proseguire per questa strada senza dover addolcire i nostri modi e senza perdere di vista il nostro scopo. Non che avevamo bisogno dell’approvazione esterna, ma questo sicuramente ci dà una forza in più.

Come nasce una canzone dei The Revers?

Solitamente quando siamo in sala partiamo da un riff di chitarra o di basso e, piano piano, iniziamo a improvvisarci sopra. Al momento siamo capaci di definire le parti delle canzoni anche senza parlarci o guardarci. C’è una forte empatia. Si cerca poi la giusta armonia tra le chitarre, la ritmica tra basso e batteria e infine Giuseppe lavora da casa sul testo.

Di recente il brano “Nei Pensieri”, estratto come singolo dall’album “261”, ha vinto il contest di Expo4Talent nella categoria Musica. Cosa rappresenta questa canzone per voi?

“Nei pensieri” è uno dei nostri primi brani. All’inizio siamo partiti da brani di Giuseppe che aveva composto da solista, fino a cominciare a lavorare su pezzi nuovi. “Nei pensieri” è il terzo brano su cui abbiamo lavorato, e ci ha permesso di assumere lo stile che poi abbiamo perpetrato per tutto l’album. Abbiamo scelto di presentarci al pubblico con un brano che ci rappresentasse al meglio, nonostante ogni canzone di 261 abbia un’essenza differente dall’altra. Dobbiamo ringraziare anche il regista Ugo Di Fenza che ha lavorato tanto per poter realizzare un video all’altezza delle aspettative. Ugo ci ha trascinati lentamente nelle sue idee e questo per noi è stato molto importante. Poi si sa, ognuno di noi ascolta un brano e ci vede qualcosa di differente. Ci è piaciuta la visione di Ugo e oggi siamo fieri di poter mostrare il nostro lavoro realizzato in collaborazione con lui.

La voce, nelle vostre canzoni, è sempre tirata al massimo, ed è molto particolare nel timbro. Sarà un vostro segno distintivo anche nei prossimi lavori?

Lavoriamo a ogni brano come se fosse il primo e solitamente è l’evoluzione della canzone in sé che ci porta a utilizzare dei mezzi più duri e crudi. Diciamo che continueremo a seguire questo approccio che ci porta solitamente all’utilizzo di tutti i mezzi necessari per esprimere al meglio la nostra visione musicale e le nostre emozioni. La voce di Giuseppe è caratterizzante per i nostri lavori ed è libero di modularla in base a quelle che sono le esigenze del brano: dalle richieste del testo, fino ad arrivare all’espressione totale del componimento in sé.

In una band ci sono diverse teste, che pensano e si evolvono in maniera diversa. Raccontateci, se ci sono, le influenze musicali alle quali i membri dei The Revers fanno riferimento.

Noi diciamo sempre di avere delle affinità musicali, ma in realtà abbiamo 4 ascolti abbastanza differenti. Volendo fare una lista di band, sicuramente ci sono: Muse, Queens of the Stone Age, Il Teatro degli Orrori, Negramaro, Jack White, System of a Down, Marlene Kuntz, Afterhours, Verdena.

Avete già in programma date in cui porterete in tour il vostro album “261” nel 2019? Dove possiamo venire a sentire l’alt-rock dei The Revers live?

Abbiamo presentato ufficialmente l’album il 16 gennaio al GoodFellas a Napoli, e continueremo con altre due date ancora: il 1 marzo al First Floor Club di Pomigliano D’Arco e il 21 marzo faremo un live acustico al Mamamu, Napoli. Per il resto, le date del tour 2019 sono ancora in aggiornamento e sarà possibile seguire gli altri eventi direttamente dalle nostre pagine ufficiali.

Le domande sono finite. Nel ringraziarvi vi lascio l’ultima battuta per dire ciò che volete, e per fare un saluto ai vostri sostenitori e ai lettori di Music.it.

Grazie per questo spazio che ci avete dedicato. Vi aspettiamo alle prossime date del nostro tour, e nei prossimi giorni e mesi ci saranno tante novità! Stay The Revers! Stay Rock!

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