TRAILER FRIDAY [23/11] - Tutti i film da vedere al cinema nel week-end

TRAILER FRIDAY [23/11] – Tutti i film da vedere al cinema nel week-end

Un’altra settimana, un altro venerdì, solita vita. Mi appropinquo a scrivere questa rubrica con la delusione che infiamma dentro di me. Mi è tornato alla mente, durante la mia ricerca delle prossime uscite cinematografiche, un fatto assai sconfortante. Questo Natale non avremo un nuovo film di Star Wars. Niente Jedi, niente Millennium Falcon, niente musiche di John Williams. Maledico Ron Howard in silenzio. Questo 2018 si riconferma un anno a me avverso. Ma non voglio tediare i miei lettori, e torno ad occuparmi della mia missione sulla Terra. Faccio un bel sospiro di rammarico. Eccoci al Trailer Friday, e ai film della settimana selezionati per voi!


MORTO TRA UNA SETTIMANA (O TI RIDIAMO I SOLDI) 

Esordio al lungometraggio di Tod Edmunds, presentato nella sezione Tutti ne parlano della Festa del Cinema di Roma. Ci troviamo davanti a un’insolita commedia british, tinta di sano black-humour. Due attributi che, accostati vicino, rimandano al folle immaginario dei Monty Python. Ma di Palin & Co. in questo caso abbiamo ben poco. E potremmo quasi azzardarci a dire che il film di Edmunds voglia fare eco ai toni comedy dei Coen e del primo Tarantino. Trattandosi di una storia con protagonista un giovane scrittore dalle manie suicide e un vecchio sicario sul viale del tramonto. Il film, purtroppo, per quanto detenga guizzi registici e narrativi sagaci, rimane un po’ acerbo. Tuttavia, è sempre un’opera prima. Ed Edmunds inizia a spianare la strada a una carriera da non perder d’occhio. Le potenzialità ci sono, forse non pienamente mostrate, e una possibilità possiamo dargliela.


ROBIN HOOD – L’ORIGINE DELLA LEGGENDA 

L’eroe popolare britannico, che ruba ai ricchi per dare ai poveri, vive sugli schermi cinematografici sin dall’invenzione del cinema stesso. Sarà per la sua continua attualità e fascinazione, ma di Robin Hood non ci stanchiamo mai. L’ultima trasposizione risale a 8 anni, con Russel Crowe protagonista e Ridley Scott alla regia. Un film che non ebbe il clamore aspettato. Tuttavia ad essere sinceri, oltre al meraviglioso classico Disney del 1973, per la maggior parte di noi, Robin Hood è Kevin Costner nel film del 1991, un kolossal epico che portò quel genio di Mel Brooks a farne una parodia altrettanto celebre. Anche qui troviamo un regista al suo esordio cinematografico, Otto Bathurst, e ad indossare arco, frecce e calzamaglia, il gallese Taron Egerton. Accompagnato da un attore d’eccezione nei panni di Little John, Jamie Foxx. Un film consigliato a tutti gli amanti delle narrazioni non tradizionali, di cui forse vedremo sempre nuovi adattamenti.


IL VIZIO DELLA SPERANZA

Sempre dalla scorsa Festa del Cinema di Roma, il film vincitore del premio BNL e unico film italiano in selezione ufficiale. Edoardo De Angelis è indubbiamente una delle poche figure di spicco del panorama nostrano. Torna dopo due anni da “Indivisibili”, con una storia altrettanto carica di realismo magico. Dove, come protagonista, emerge dalla acque del fiume Volturno la figura spenta di Maria, interpretata dall’attrice napoletana, nonché moglie del regista, Pina Turco. Maria è un sfruttata dal meccanismo perverso in cui vive, e vuole romperne gli assetti per liberarsene. Purtroppo, in questo caso, De Angelis si perde troppo nella metafora e nell’allegoria rispetto al film precedente. E anche su un discorso di morale cristiana fin troppo marcato. Tuttavia rimane un’opera valida del nostro cinema, tanto per il regista quanto per l’impatto formale. Potete leggere la recensione completa, qui.


A PRIVATE WAR 

Settimana degli esordi al lungometraggio cinematografico, in questo caso dal documentario. Abbiamo il regista statunitense Matthew Heineman, che ci racconta la vita, personale ma soprattutto lavorativa, di Marie Colvin. La reporter del The Sunday Times, è stata uccisa durante gli attacchi dell’offensiva di Homs nel 2012. Ripercorriamo attraverso varie tappe gli anni delle sue inchieste nei paesi in guerra. Quello che subito si evince è la sua prontezza a voler stare dentro il mondo e le situazioni da lei raccontate ai suoi lettori. Un ritratto minuzioso, interpretato quasi alla lettera, dall’attrice britannica Rosamund Pike. Che fa un lavoro, oltre che sulla gestualità e postura tipici della giornalista, sul suo timbro vocale. È un classico biopic capace, però, di essere un vero e proprio tributo a Marie Colvin. Della sua importanza nel mondo del giornalismo e di cosa significhi realmente essere un giornalista. A gran voce possiamo dire di trovarci di fronte a uno dei titoli protagonisti della prossima award season.


UPGRADE

Concludo questa rassegna settimanale con questo thriller sci-fi australiano, che ho già avuto modo di vedere con piacere. E che consiglio caldamente agli amanti del genere, e non. Si tratta della seconda opera di Leigh Whannell, con Logan Marshall-Green, aka Tom Hardy 2.0. Dopo un incidente quasi mortale, Grey Trace rimane paraplegico. Ma un giovane e strambo scienziato gli impianta un chip sperimentale capace di ridonargli le capacità motorie. Tra Grey e il chip inizierà una sorta di scontro interiore. L’impianto narrativo è abbastanza lineare, e segue il classico andamento fantascientifico. La novità sta nel registro visivo e registico di Whannell e nell’evoluzione del rapporto uomo/macchina. Potrebbe essere la vera trasposizione di “Venom”. Non solo per la mostruosa somiglianza tra gli attori, ma per la brutale deriva che va a instaurarsi tra il protagonista e la presenza esterna. Un film poco discusso, ma che può donare nuovo appeal al genere.