"UN ELEFANTE NELLA STANZA", primo disco dell'insaziabile IVAN TALARICO
Il Ivan Talarico in uno scatto di Lucrezia Testa Iannilli.Ivan Talarico in uno scatto promozionale.
Ivan Talarico in uno scatto di Lucrezia Testa Iannilli.

UN ELEFANTE NELLA STANZA, primo disco dell’insaziabile IVAN TALARICO

Arriva un momento in cui credi sia giusto incominciare a prendere sul serio la vita. Quel momento per Ivan Talarico è arrivato a trentasette anni. Ma non a prendere sul serio la vita piuttosto a capire che era arrivato il momento di dare un ordine a tutte quelle canzoni, sparse, che da anni ha portato in concerto in tutta Italia. L’idea di dar vita a “Un elefante nella stanza”, è diventata realtà anche grazie all’incontro con il cantautore e produttore artistico Filippo Gatti e con il produttore esecutivo Gian Luca Figus.

Ivan Talarico è un insaziabile artista. Dal teatro, passando per la poesia, è arrivato alla musica. Definire “Un elefante nella stanza” non è un’impresa da poco. L’ironia che fuoriesce dal primo ascolto nasconde l’essenza di un’incomprensione profonda tra l’uomo e l’universo. Nelle canzoni che aprono e chiudono il disco “Ho molte cose da dire ma non mi so spiegare”, “Ho superato me stesso, mi aspetto al bar per bere una cosa insieme” e la settima “Il mio occhio destro ha un aspetto sinistro”, la comunicazione è pressoché impossibile. È un po’ come parlare il linguaggio degli animali. Non è un caso se tutte e tre le canzoni si aprono con suoni che evocano la natura.

Ivan Talarico in “Un elefante nella stanza” nasconde l’essenza di un’incomprensione profonda tra l’uomo e l’universo

Se c’è qualcosa che veramente caratterizza l’uomo e lo salva dal suo essere pura materia è l’amore, che viaggia tra le note del disco senza soluzione di continuità. Non importa che sia un amore impossibile, riciclato, incompreso o semplicemente un amore per sé stessi. Con il suo inconfondibile stile, Ivan Talarico tocca le mille sfumature che appartengono ad un «tenero, amaro e bellissimo sentimento», come canta in “L’elefante”. Un gioco di parole e paradossi e un vortice di follia dal ritmo incalzante sembra imprigionare l’ascoltatore di “Carote d’amore”. Il tutto attraverso l’impressionante capacità del cantautore nel parlato veloce, anzi, velocissimo.

“Un elefante nella stanza” è un disco poliedrico, specchio dello stesso artista che alterna arrangiamenti acustici ad una moderata elettronica. In conclusione “Un elefante nella stanza” è la dimostrazione che Ivan Talarico è un artista che non smette mai di mettersi in gioco, sempre alla ricerca di nuove forme, di piccole gioie che caratterizzano quel suo mondo di ingenua leggerezza.