Ciao Vento! Noi di Music.it rompiamo il ghiaccio chiedendo all’artista un aneddoto divertente, imbarazzante successo durante le sue esibizioni. Ora svelarci il tuo!
Live ne ho fatti pochi, ma quest’estate me ne è capitato uno incredibile. Sono stato invitato ad un evento privato a Napoli in cui dovevo esibirmi. Il tipo della consolle mi dice: stai tranquillo che non serve impostare prima l’audio o gli effetti perché li improvviso io che ho una grande esperienza. Io non ero convinto… infine arriva il momento dell’esibizione, parte la base ed io che solitamente faccio una mini prova del microfono, saluto e ringrazio tutti i presenti, ma in quel momento arriva un fischio esagerato e tutti si tappano le orecchie e qualcuno scappa dallo spavento: imbarazzantissimo. Fortuna che avevo solo salutato!!!
Quali sono i brani che hanno accompagnato la tua crescita artistica?
La mia crescita artistica è sempre nata dalla musica che mi piace ascoltare. Quindi da ogni genere o tipo di musica che mi dà un’emozione. Come linee guida dico sempre che non esistono perché la nascita di una canzone deve essere il frutto di un’emozione nel ricordare qualcosa, qualcuno o chi si è perso per sempre, perché è un modo per ricordarlo. Ho sempre ascoltato i brani di artisti principalmente italiani, perché il testo secondo me è una parte fondamentale della canzone. Sono cresciuto con quegli artisti che si sono sempre sentiti in disparte, che hanno combattuto senza armi per raggiungere quello che poi è stato il successo.
Quanto ha influenzato il tuo luogo di origine nella tua scrittura e musica?
Il mio luogo d’origine è sempre stato importante, credo che il posto, l’ambiente in cui si cresce, influenzi la vita di ognuno. Io sono nato nella terra del mare, del sole e delle risate – in questo modo descrivo Napoli. Posso dire che ha influenzato sicuramente sul tipo di insegnamento, per crescere in un determinato modo. Ha sicuramente influenzato la mia scrittura, qualche testo, ma il vero me, non può definirsi napoletano e basta! Io fin da ragazzino ho sempre cambiato terra e infatti ho visto tanti tipi di culture, città e stili di vita tutti diversi tra loro. Ma la mia scrittura e la mia musica vengono influenzate da ciò che mi ha fatto crescere, come le difficoltà che ora dove vivo (Rimini) mi circondano.
Parliamo del tuo ultimo singolo “Pinocchio”, una canzone che parla di un amore ritrovato: quanto il passato quanto influenza il tuo presente? È possibile, secondo te, cancellare i ricordi?
Il titolo sta a significare che un rapporto vero non può basarsi sulle falsità o sulle bugie, perché poi verrebbero fuori e, come Pinocchio, ogni bugia segna, a lui gli si allungava il naso, nel mio caso è un blocco che non mi permette di vivere più quei momenti. “Pinocchio” è una canzone che parla di un amore ritrovato ma che non riesco a vivere a pieno perché gli sbagli del passato pesano sul presente, quindi io credo che per quanto una persona possa dimenticare i propri sbagli, non può cancellarne i ricordi. Il problema è che i ricordi si dividono in belli e brutti, e penso che in entrambi i casi non si possano dimenticare. Magari ci provi ma il male è semplicemente messo in disparte. Tutto questo presenta un limite invalicabile nel riuscire ad amarsi di nuovo onestamente. Perché si ha sempre paura di risbagliare e che tutto torni come prima.
C’è un artista contemporaneo/a con cui vorresti collaborare o che ti ispira particolarmente?
Io non ho un punto di riferimento fisso. Sono molto sensazionale, se un artista riesce ad emozionarmi ecco che per me diventa un riferimento. Mi piacerebbe assolutamente collaborare con un artista emergente, più che altro per capire come sia riuscito ad arrivare lì dove è adesso e così imparare qualcosa di nuovo. La musica è questo: emozione e sensazione.
Dopo questo singolo, quali saranno i tuoi prossimi passi?
I prossimi passi sono sempre un’incognita. Perché il mondo ogni giorno cambia ed ogni volta riserva qualcosa di nuovo. Sicuramente usciranno altri singoli che porteranno poi sempre più all’uscita di un album. Questo sarebbe il mio prossimo obiettivo.
Vento la nostra intervista è giunta al termine ed io ti ringrazio per essere stato con noi. Ora l’ultima parola va a te, saluta i nostri lettori come preferisci! Ciao e a presto!
Voglio solo dire che la vita è fatta di momenti. Spero che ognuno di noi capisca quale è il suo momento, quello che può dargli la svolta, che può farlo sognare ancora perché se non viviamo di sogni restiamo fittizi a quello che la vita ci offre. Quindi ognuno di noi credo debba inseguire e fare quello che più gli piace; a me piace scrivere, fare musica e arrivare alle persone che spesso hanno bisogno di un piccolo conforto per andare avanti, la mia terapia è la musica.