Nuova serata all’insegna della musica quella del 28 giugno 2019 a Villa Ada Incontra Il Mondo. I Modena City Ramblers tornano a Roma in concerto, facendo letteralmente esplodere e impazzire il pubblico. Energici, frizzanti e coinvolgenti pescano dal proprio repertorio musicale una playlist di brani scoppiettante che li porta a dominare la serata. Tra salti, balli, abbracci e momenti di pura commozione, il calore emesso dal pubblico supera quello dell’afosa giornata estiva. Tuttavia nessuno si è lamentato, anzi.
Ad aprire il concerto è Guido Foddis, cantautore che grazie alla sua chitarra acustica inizia a smuovere le acque, guadagnando applausi e risate. Regge il palco egregiamente, ma non solo suonando: intrattiene il pubblico come farebbe un amico intorno a un focolare in spiaggia. Suona la sua musica, provocatoria e spesso auto-ironica, intervallando battute e continui botta e risposta. «Dai forza, alzate il telefono che è il nuovo accendino del 2019!», ma a sorpresa si leva una mano con un accendino: «Oh, un accendino? Un applauso!». E l’applauso ovviamente è arrivato.
La serata a Villa Ada coi Modena City Ramblers non è stata solo musica, bensì arte e sentimento a 360 gradi
Poi sale sul palco un signore apparentemente anziano (del quale scusate, ma non ricordo il nome ndr) che dice di essere lì per presentare il proprio libro, ma chiamato a sorpresa in attesa dei Modena City Ramblers. Guarda il pubblico con gli occhi di un padre, elargendo discorsi di pura e sincera umanità. Parla della capitana Carola Rackete, recentemente finita in mezzo a notizie di cronaca, e di come il coraggio di questa donna sia determinante per salvare vite umane, di persone come noi. «Ci stiamo disumanizzando, dobbiamo ritrovare la nostra umanità!». Non c’era musica, ma di sicuro hanno suonato gli animi del pubblico, salutandolo con un grande e fragoroso applauso.
Infine, arriva il momento che tutti stavano aspettando. I Modena City Ramblers invadono il palco imbracciando i molteplici e diversi strumenti lì già disposti. La folla acclama, e il concerto inizia. Un inizio sobrio, senza troppe pretese. Davide “Dudu” Morandi, voce e frontman del gruppo, dall’alto della sua esperienza scalda lentamente l’atmosfera incitando il pubblico a seguire il crescendo del concerto che proseguiva. Francesco “Fry” Moneti saltella come un grillo sul palco coi suoi violini, chitarre e mandolini, frizzante come non mai. E così via tutti gli altri membri, polistrumentisti di invidiabile esperienza, salutano Roma con il loro inconfondibile combat folk.
Tra salti, balli, abbracci e momenti di pura commozione il calore emesso dal pubblico supera quello dell’afosa giornata estiva grazie ai Modena City Ramblers
Nuovamente, non c’è stata solo musica. Dudu spesso e volentieri, per presentare il brano successivo, si lascia andare in monologhi che variano dal sociale generico al quotidiano con cui tutti ci interfacciamo. Rabbia, sofferenza e rammarico vengono gettati fuori nel tentativo di esorcizzarle e unire tutti sotto un unico, grande e caldo abbraccio fraterno. È forse questa la vera forza che traina il successo dei Modena City Ramblers. È come se non suonassero sul palco, ma costantemente in mezzo al pubblico tuonando tutti insieme «Restiamo umani!».
Il suono, pulito e perfettamente bilanciato, permette di godere di ognuno degli svariati strumenti presenti sul palco che caratterizzano e valorizzano ogni nota. Brani come “Riaccolti”, “Pasta Nera”, “Contessa”, “Ebano” e tanti, tanti alti vengono suonati impeccabilmente, mentre la folla urla a squarciagola ogni lirica. L’energia si fa sempre più esplosiva, e nel ballo frenetico il pogo non tarda ad arrivare con tracce come “I Cento Passi” e “Mia Dolce Rivoluzionaria”. Nonostante il polverone alzato dagli “scontri” sottopalco e qualche caduta, nessuno si arrende e nessuno arretra. Divertimento allo stato puro. Guido Foddis viene richiamato sul palco, e la festa continua.
Il pubblico di Villa Ada Incontra Il Mondo 2019 è testimone di uno dei concerti più esilaranti e divertenti, targato Modena City Ramblers
Quindi i Modena City Ramblers escono, tutto sembra finire troppo velocemente. Ma nessuno sembra averci creduto davvero. Tutti rimangono inchiodati al proprio posto. Difatti il gruppo rientra, e con le note di “Bella Ciao” hanno probabilmente cantato e ballato anche i fili d’erba del parco di Villa Ada. Poi Franco “Franchino” D’Aniello inneggia una melodia poco rassicurante al flauto. “Specchio Dei Miei Sogni” è la traccia che sembra segnare la fine. Decine di mani si alzano al cielo impugnando un accendino, e fiammelle varie ondeggiano all’unisono. Fiammelle piccole, tenui se prese in singolo, ma tutte assieme creano un’atmosfera unica, quasi magica.
Commozione varia serpeggia tra palco e platea. La band esce di nuovo, e buona parte del pubblico, arreso, si dirige verso l’uscita. Ma c’è chi, tuttavia, non si arrende. Si alza un coro che è quasi routine in concerto: «Se non fate l’ultima noi non ce ne andiamo!». Dopo neanche un minuto Dudu, seguito dal resto della band, torna al microfono sorridendo a chi non ha mollato. «Ci avete convinto. Ci avete convinto!» dice sorridendo. “Fischia il vento” è l’ultima cartuccia sparata alta in cielo dai Modena City Ramblers, che scoppia tra nuovi balli, salti e facce stanche, ma tremendamente fiere e soddisfatte.
I Modena City Ramblers si dimostrano atomici e coinvolgenti, come di consueto, per tutte le due ore di concerto
Arrivano i saluti, quelli veri. Forse paragonati a quelli teatrali, quando grosse compagnie presentano ogni singolo attore che ottiene scrosci e minuti di applausi. I Modena City Ramblers regalano sorrisi, si abbracciano tra di loro, brindano al pubblico, si inchinano e ringraziano molteplici volte gli astanti. Questa volta è finita davvero, ma nessuno sembra voler andar via davvero. Si chiude dunque il sipario su quello che non è stato solo un semplice concerto musicale. È stato scambio di energia, susseguirsi di emozioni e di esilaranti e divertenti momenti. E così continuerà a essere per chi si incammina verso casa, con i polpacci in fiamme e il sorriso stampato in faccia.