La storia dei Matinée è legata a doppio filo con quella dei Franz Ferdinand. La band scozzese li ha infatti eletti a loro cover band italiana e, ad ascoltare questo “Event Horizon”, il loro patrocinio risulta evidente. Questo non pregiudica però l’impatto di un album che, al contrario, è ben costruito e mette in mostra una personalità non comune. I Matinée sono padroni dei loro mezzi espressivi, e lo fanno vedere portandoci attraverso tracce ben diverse tra loro ma, in modi diversi, molto riuscite. L’album apre con “Summer Sun”, pezzo da discoteca ballabile e orecchiabilissimo, il cui irriverente video racconta una storia d’amore e malinconia. Dopo questo accessibile inizio, l’intima e fragile “Empty” apre uno squarcio introspettivo che si dilata come una ferita. “Do you know yourself behind all your hopes and fears?” chiede Luigi Tiberio (voce, synth e chitarra) mentre la traccia, finito il momento, svanisce nel nulla.
I Matinée rilasciano un album rifinito e pieno di stile, che mescola in modo maturo rock e new wave
Il delicato equilibrio tra dolcezza e disillusione prosegue in “Goldfish”, in cui le catene di un amore inerte vengono paragonate a una boccia per pesci smemorati. Anche qui è notevole l’attenzione per il dettaglio nella produzione e per il comparto compositivo, che sforna un pezzo maturo, facile all’ascolto ma ben rifinito. “Satellite” riconferma la formula sviiluppata nella traccia precedente, irrobustendola con una decisa mano di indie rock. “Come with Me” è leggero rallentamento di creatività, una traccia d’amore forse un po’ melensa, il cui ritmo riecheggia a tratti le battute finali di “Radio Gaga”. Di tutt’altro segno “Cold”, il cui dolente sintetizzatore racconta quella che sembra la negazione e diretta conseguenza della traccia precedente. “Moments” risolleva il tono, per lasciare spazio alla più solare “Give up on Sunday”, che sembra fatta apposta per ritrovare la voglia di ballare dopo tanta malinconia.
Una composizione ad anello ci porta attraverso una malinconica storia d’amore, stemperata da una delicata ironia
“Lights” è la traccia finale, elettronica e sofisticata, chiude l’album con una corsa pazza tra le luci della notte cittadina, per poi lasciare il raccordo finale alla versione estesa di “Summer Sun”, che quadra il cerchio tornando all’inizio. “Event Horizon”, lungi dall’essere un “punto di non ritorno” per i Matinée, sembra essere un notevole punto di arrivo. Un sound maturo e confidente traghetta l’ascoltatore attraverso malinconie e delusioni quotidiane, vissute con una ironia disincantata, e con una scintilla giovane che è dura a morire. Lo consiglio caldamente ai fan dell’Indie rock/pop con sintetizzatore.