BREAK ME DOWN:" Raccontiamo il mito di Narciso in un mondo virtuale"
La formazione dei Break Me Down con la nuova voce solista Veronica Driven.
La formazione dei Break Me Down con la nuova voce solista Veronica Driven.

BREAK ME DOWN:” Raccontiamo il mito di Narciso in un mondo virtuale”

Oggi noi di Music.it abbiamo il piacere di ospitare i Break Me Down. Ciao ragazzi e benvenuti. Come da nostra tradizione vi chiediamo di condividere con noi un ricordo legato alla musica particolarmente importante e… decisamente imbarazzante!

Laerte: Ciao! Grazie a voi per l’opportunità di raccontarci un po’. Abbiamo molti ricordi imbarazzanti legati alla musica: dalle cadute sul palco ad accordature sbagliate mentre si sta suonando ma si è troppo ubriachi per accorgersene! Ma uno recente è legato alla prima prova che abbiamo fatto con la nostra cantante Veronica: voleva fare un’entrata trionfale presentandosi alla band solo che ha preso male le misure ed è scivolata sullo zerbino d’ingresso della sala!

I Break Me Down è una band alternative metal nata a Milano, città della musica alternativa. Qual è il cambiamento che avete notato negli anni e che più vi ha arricchito in questo ambiente?

Fabio: L’underground di Milano ha mille volti, tanti generi diversi che vivono parallelamente senza mai incrociarsi. Ma negli ultimi anni questi confini si sono fatti più sottili. Non parliamo solo di contaminazioni musicali ma anche di approccio mentale. Crediamo che questa apertura verso altre realtà dell’underground ci abbiano fatto crescere ulteriormente come band permettendoci di capire alcuni meccanismi che nella nostra nicchia non risultavano così evidenti.

Chi sono a questo proposito gli artisti che continuano ogni giorno a influenzarvi e a spingervi a fare musica?

Beppe: Come tutti, anche noi abbiamo i nostri miti, ma non sono loro che ci influenzano maggiormente. Sembrerà strano da sentire ma le persone che ci condizionano di più sono gli artisti che ci stanno intorno, quelli con cui condividiamo il palco, o a cui chiediamo informazioni su come vendere il merchandising. O con cui entriamo in competizione solo perché in realtà ammiriamo il loro lavoro. Questo è quello che ci spinge a fare musica e a evolverci: condividere un sogno, un sogno fatto di palchi, sudore e in alcuni casi sangue.

A fine febbraio avete annunciato un cambio importante nella line up dei Break Me Down. Entra cosi Veronica Driven, cantante dalla voce sensuale, calda e femminile. Come è stato, Veronica, entrare a far parte di questo progetto?

Veronica: Grazie mille ma non esageriamo altrimenti poi ci credo. Quando a febbraio di quest’anno ho visto che la band e Irene, la precedente cantante, avevano preso strade diverse, mi sono buttata! Ero ferma da tanto e sognavo spesso di poter tornare sul palco. Più di dieci anni fa, Laerte ha suonato con me nel mio vecchio progetto solista e da allora siamo rimasti in contatto. Ho ammirato tutto il lavoro che i ragazzi hanno fatto prima del mio arrivo e un po’ di ansia ce l’ho avuta, ma in questa band ho trovato persone che mi hanno messo subito a mio agio fin dalla prima prova, quindi non potrei essere più contenta.

Ad ottobre 2019 avete lanciato il vostro primo album “The Pond”. Cosa c’è stato tra “Resilience”, il primo ep che vi ha portato a un tour importante in tutta la penisola, e questo nuovo lavoro?

L: cambiamento. È una parola che finora è stata molto ricorrente nella storia di questa band. “Resilience” è stato il nostro biglietto da visita. È stato registrato con la formazione originale a cinque elementi che vedeva Faith alla voce e Beppe La Gala alla batteria. Dopo la registrazione abbiamo cambiato batterista e ormai da tre anni Fabio siede dietro le pelli. Dopo un piccolo tour che ci ha portato a suonare fino in Calabria e poi Reggio Emilia per la doppia apertura ai Lacuna Coil, Faith ha deciso di seguire la propria strada e poco prima di entrare in studio per registrare “The Pond” ci siamo ritrovati senza cantante.

E a questo punto come siete andati avanti?

Da una parte è stato meglio così perché sarebbe stato molto difficile portare avanti un disco cantato da una persona che non fa più parte della band. Grazie ad Irene, subentrata a Faith, siamo riusciti ad entrare in studio e a completare il nostro primo LP. Purtroppo non abbiamo potuto quasi fare concerti per promuoverlo perché Irene ha avuto problemi di salute che non le davano tregua, da cui la separazione consensuale. Successivamente all’ingresso di Veronica, è iniziata questa dannata pandemia che ha letteralmente fermato tutto. Ma non molliamo!

È stato anche pubblicato il videoclip di “The Pond”, il singolo che presta il nome all’intero album. È un videoclip molto particolare dove l’importanza assoluta è data ai vari volti su sfondo nero che si susseguono durante tutta la sua durata. Parlateci di quello che volete trasmettere con il videclip.

F:” The Pond” è una canzone molto importante. È stata l’ultima ad essere scritta ed è per noi la più rappresentativa del disco. Per questo abbiamo deciso di chiamare l’album alla stessa maniera. La canzone parla del mito di Narciso ai giorni nostri: vedere il proprio riflesso in questo stagno virtuale, il desiderio di apparire a tutti i costi. Ma alla fine di tutto, di reale non resta nulla. Abbiamo voluto cercare di trasmettere l’idea che quest’inquietudine è uguale per tutti. Nel video abbiamo voluto coinvolgere tutte le persone che ci hanno sempre sostenuto, fans e amici più stretti. É proprio un tributo a loro stessi. ”By the Fans for the Fans”. Non smetteremo mai di ringraziarli. Ah, c’è anche un video che gira e che non è stato pubblicato ufficialmente, che ritrae gli errori commessi durante le riprese. Ovviamente io non vi ho detto nulla!

Avete dei progetti alternativi per quanto riguarda concerti e tour dove i vostri fan, vecchi e nuovi, possano seguirvi laddove non potremmo tornare agli spettacoli classici?

B: Già nel precedente lockdown non abbiamo perso tempo e ci siamo ingegnati da subito con l’aiuto dei social per tenere alta l’attenzione nonostante non potessimo suonare live. Da maggio ad oggi siamo riusciti a fare due acustici e un solo elettrico, ma la situazione continua ad essere molto difficile. Se dovesse esserci un’altra chiusura ci daremo da fare per non far mancare il nostro contributo alle persone che ci seguono nella speranza che presto si possa fare festa tutti insieme senza impedimenti o limitazioni.

Quali sono invece i progetti a breve termine dei Break Me Down che potremo goderci il prima possibile?

V: Ci stiamo dando da fare per scrivere nuove canzoni che probabilmente risulteranno un po’ diverse dai lavori precedenti. Possiamo dire che questa è la nostra priorità, ma sulla loro pubblicazione vi rimandiamo a seguirci sui social per rimanere sempre aggiornati. Contemporaneamente possiamo svelarvi che abbiamo studiato del nuovo merchandising e appena uscirà (a breve) vi consigliamo di fare un giro sui nostri store online, non ve ne pentirete!

Grazie ragazzi per essere stati con noi. Chiudiamo come da nostra tradizione lasciandovi quest’ultimo spazio totalmente libero. Riempitelo con quello che volete! A presto!

L: Grazie a voi per l’opportunità. Cogliamo l’occasione per fare un appello: in questo momento di difficoltà per la musica, sostenete le band underground seguendole sui social e comprando la loro musica o il loro merch. Un piccolo aiuto da parte di tutti potrà fare sicuramente la differenza per una realtà che il più delle volte si autofinanzia e ci mette il cuore per offrirvi nuova musica a cui appassionarvi. Grazie!