CAYMAN FANTASY dei CAYMAN THE ANIMAL: se non giochi non vale
La band punk hard-core Cayman The Animal
La band punk hard-core Cayman The Animal

CAYMAN FANTASY dei CAYMAN THE ANIMAL: se non giochi non vale

CAYMAN FANTASY CAYMAN THE ANIMALSebbene ora “Cayman Fantasy” sia liberamente scaricabile su Bandcamp, sbloccare l’ultima fatica dei Cayman The Animal è una sfida che bisogna cogliere. Undici tracce per una mezz’ora scarsa di musica piena. Nonostante l’apparente disordine che il genere sembra pretendere, la band punk hard-core romana ha una scrittura raffinata. Un primo assaggio lo abbiamo dai campionamenti che Stefano Latini, in arte B00leant, l’autore del videogioco che sponsorizza l’album, inserisce come soundtrack per i 5 livelli. Un omaggio del programmatore che ha voluto festeggiare in modo particolare i 10 anni di attività della band del Trullo. L’universo pixelato di “Cayman Fantasy” è una piattaforma in cui, chi non ha mai presenziato un concerto dei Cayman The Animal, inizia a prendere confidenza con la loro scrittura. B00leant, infatti, ha riadattato elettronicamente dei campionamenti nei vari livelli del videogioco (qui il link per ascoltarli).

“Cayman Fantasy” dei Cayman The Animal è autoprodotto e distribuito dall’etichetta To Lose La Track/Mothership

5 livelli per 5 jingle che attingono direttamente da vecchie pubblicazioni dei Cayman The Animal. “Shortcut” è un’open-track da sfondamento, che viene immediatamente mitigata da una melodica a seguire “Deliberate grammar mistake”. Diego Coletti ha una vocalizzazione che rimbalza in tempi rapidissimi dallo screaming a tonalità calde da ballata. La visionaria “Pillows” manda riverberi simili a quelli di “Black Hole Sun” dei Soundgarden, come se fosse al gemella punk hard-core del classico grunge. Di “Fred the Cat” si apprezza soprattutto il lavoro fatto dalla batteria, che rende aggressiva la tendenza melodica del punk dei Cayman The Animal. Ragion per cui la quarta traccia sembra l’introduzione di “Sì Mics Sì”. Si appellano direttamente all’addetto alle percussioni Marco Mirk, che nel brano si scatena felicemente. Durante l’esecuzione si affastellano le tonalità emotive più disparate, dal riff sentimentale del Birindelli alla chitarra fino ai groove infuocati del ritornello.

B00leant sviluppa un videogioco che ha come premio finale “Cayman Fantasy”

In “You first, Maestro” la band strizza l’occhio al funk. L’aumentare vertiginoso dei bpm non impedisce loro di inserire virtuosismi sincopati molto interessanti. Insomma, in “Cayman Fantasy” orecchie rischiano di andare in overdose da stimoli. Per la quota infiltrazioni post-rock abbiamo “Smile cracker” e “Let Darby Ride”. Con “Those conspiracy theorist are mysterious” gli autori sbeffeggiano i complottisti, ma anche chi non sa vedere l’ordine classista del mondo. Il bluff introduttivo di “The one time I accidentally drove into a sabbath” è un colpo al cuore. Soprattutto perché è davvero troppo tempo che si tarpano le ali agli amanti dei concerti live.

Punk hard-core nei suoni, assurdamente ambient nella forma, “The one time I accidentally drove into a sabbath” è il brano che personalmente ho preferito. I Cayman The Animal non sono stati semplicemente la band che ha pensato e restituito dei suoni. Con l’ultima traccia, sono stati i registi delle immagini che suscitano durante gli ascolti. Penultima nell’album, in un’ordine di idee “Boosting the underground movement as Socrates would” potrebbe essere la firma, il saluto. Chi ascolterà l’album la eleggerà a manifesto. Tutti fuori a diffondere dubbi: le domande ci salveranno. Per chi non è pratico del gaming, come la sottoscritta, si giocherà la presenza del sé, tra gli ipnotici jingle elettronici di B00leant. Mai alienazione e catarsi sono state così vicine. Ma vuoi mettere la soddisfazione di godersi due tracce di puro punk hard core al termine di ogni livello?

Per dispositivi Android: https://bit.ly/3rJloM3
Per dispositivi Apple: https://apple.co/3pCUR16
A voi pigri: