Ciao Amarena, benvenuta su Music.it! Partiamo subito con un ricordo: racconta ai lettori un aneddoto imbarazzante accaduto durante un tuo live!
Ciao a tutti! Mi dispiace iniziare subito male ma non ho aneddoti imbarazzanti da raccontare…fino ad ora è andato tutto relativamente bene.
Hai avuto un’esperienza da busker in mezza Europa con un gruppo: cosa si prova ad essere un’artista di strada? Al giorno d’oggi, continueresti a farlo anche da solista?
Essere un’artista di strada è una cosa meravigliosa, è una cosa che consiglio a tutti. Spesso la gente non capisce il valore di questo mestiere, penso sia molto sottovalutato. E sì, assolutamente ho intenzione di continuare, anche se da solista.
Quando hai cominciato a muovere i primi passi nel mondo della musica e quali sono stati i tuoi artisti di riferimento?
Quando ero piccola avevo una chitarra dentro casa, un giorno mio padre mi chiese se volessi provare a suonarla e quello è stato l’inizio di tutto, i miei artisti di riferimento sono quelli di cui sentivo i CD in macchina: Lucio Battisti, Francesco Guccini, Fabrizio De André, Edoardo Bennato…
Che rapporto hai con i social? Quanta importanza dai alla tua immagine ai fini di una buona promozione musicale?
In realtà io tendo a non dare importanza all’immagine ai fini della promozione musicale, anche se sono perfettamente consapevole del peso che abbia. Forse sbaglio io ma non voglio creare un personaggio, vorrei essere sempre la versione più autentica di me e sui social non è sempre possibile farlo.
Il mondo che fuoriesce dalla tua musica appare coloratissimo e spumeggiante, unito a sonorità pop con testi divertenti. “Ebrezza da vino”, è il tuo primo singolo: che ruolo ha la musica nella tua vita e quando nasce in te la necessità di esprimerti?
Che ruolo ha la musica nella mia vita… Guarda la musica per me è davvero tutto. Mamma, sorella, zia, nonna, è quella che c’è quando sei triste, felice, arrabbiato, senza forze, è il sale nell’acqua della pasta, il primo amore, l’ultimo bacio… Davvero, non saprei dargli un solo ruolo. In quanto alla necessità di esprimermi, penso sia innata, è una cosa che abbiamo tutti, io ho trovato solo un mezzo per farlo.
Parlaci del videoclip di “Ebrezza da vino”. Ho notato che è molto colorato e frizzante e alcune immagini sembrano richiamare le scene del film “American Beauty”. Di chi è stata l’idea e quanto ti sei divertita durante le fasi di registrazione?
Non mi ero accorta del riferimento ad “American Beauty” finché non me l’hai fatto notare, ho scritto subito al regista del videoclip, Emiliano Teramo, e mi ha confermato che sì, c’è un omaggio al film. L’idea del video è stata interamente sua e ha fatto davvero un lavoro eccezionale! In quanto al divertimento… diciamo che abbiamo avuto poco tempo, abbiamo girato per dieci ore consecutive, non c’è stato tanto tempo per divertirsi.
Se dovessi attribuire un colore alla tua musica, quale sarebbe?
La mia musica non ha un colore solo, ve ne accorgerete quando uscirà l’EP. Ma ebrezza da vino è decisamente rossa.
Cosa riserva il futuro? Dopo questo singolo cosa dobbiamo aspettarci?
Ci sono tante canzoni pronte ad uscire, tanti progetti e aspirazioni… Per ora non dico niente, perché non so neanche io bene cosa aspettarmi ma sicuramente qualcosa succederà
C’è un rito particolare che fai prima di iniziare un concerto? In futuro, con chi ti piacerebbe condividere il palco?
Non è proprio un rito ma ogni volta che devo suonare mi chiudo in me stessa per 10 minuti, sono sempre un po’ nervosa prima di esibirmi, ho paura di non essere all’altezza delle aspettative. C’è un gruppo in particolare con cui mi piacerebbe condividere il palco ma se esprimi un desiderio ad alta voce poi non si avvera…
Amarena, ti ringrazio per essere stata con noi. La nostra intervista è giunta al termine, ma l’ultima parola va a te per aggiungere ciò che vuoi: spazio alla fantasia! Ciao e a presto!
Grazie a voi! L’unica cosa che mi sento di aggiungere è che questa ultima domanda è l’unica che mi ha messo davvero in difficoltà haha. Un bacio a tutti.