Diamo il benvenuto agli As We Are su Music.it! Allora, partiamo dalle cose serie. Voglio che mi raccontiate un aneddoto, ma particolare e il più imbarazzante possibile! Ovviamente, rimarrà il nostro segreto.
Ciao a tutti! Ok, è sempre un piacere raccontare aneddoti, ne abbiamo davvero tanti! Era uno dei nostri concerti più importanti del tour, durante la prima canzone al nostro chitarrista salta una corda (e fin qua nessun problema, può succedere) allora decidiamo di riempire il tempo raccontando del nostro progetto e dell’album. Dopo circa 5 minuti abbondanti Andre riesce a cambiare la corda e siamo pronti a ripartire. Tempo di arrivare al primo ritornello del secondo pezzo e gli era partita un’altra corda!! Avevamo finito le cose interessanti da dire cosi siamo sfociati un freddure senza senzo. Il resto del concerto è stato davvero bello e ci siamo divertiti davvero tanto.
Siete tutti musicisti con esperienze decennali alle spalle. Come vi siete incontrati, e come è nato il progetto As We Are?
La nostra storia comincia nel 2014, quando Julio (voce e chitarra) inizia a cercare componenti per un gruppo punk rock, dopo aver cercato tanto (all’incirca sono state cambiate 8 formazioni) finalmente si aggiungono Ste e Andre. Dopo aver cambiato batterista nel 2019 si è unito Ginger che ha dato una svolta radicale al progetto portandoci nel mondo pop/punk alternative più sullo stile “a day to remember” data la sua forte influenza post hardcore e heathcore. Ciò che ci ha legati molto non è lo stile scelto come si possa pensare, ma il fatto che tutti e 4 abbiamo la voglia di impegnarci e dedicare la nostra vita alla musica.
Ciò che suonate è dell’ottimo pop punk in perfetto stile fine anni ’90. Quali artisti vi hanno ispirato maggiormente?
In realtà noi prendiamo molto spunto dal pop punk post 2010, però come riferimento abbiamo sempre i cari blink-182, Sum 41. Ma anche Enter Shikari, Parting Ways, Chunk! No, Captain Chunk!
Veniamo al singolo “Sorry” uscito lo scorso 14 novembre. Raccontatemi qualcosa di questo brano e del perché è stato scelto come singolo.
“Sorry” è il primo singolo dalla band pop punk As We Are che precede l’uscita dell’album “Mayday!”. Sorry è dedicata a tutte le persone che non si fermano davanti a nulla e non si arrendono mai, nonostante il dolore e i momenti difficili che ti fermano e rendono la vita impossibile. Ognuno ha una sfida personale, un obiettivo da raggiungere per sentirsi a proprio agio con sé stessi. È quello che si vuole esprimere nel video ufficiale, dove ci sono così tante persone che cercano di portarci via mentre suoniamo. E ci riescono! Ma alla fine, ricominciamo a suonare. Dal punto di vista strumentale, è la canzone con la dinamica più esplosiva dell’album, che richiama l’easycore e il punk rock del passato. Nel bridge della canzone c’è anche la partecipazione dei Melody Fall.
E perché l’avete scelta?
La abbiamo scelta perché è stata una delle prime canzoni che abbiamo scritto all’inizio e che ci ha emozionato da subito. In generale riassume bene l’album e a nostro parere è un sound che nel 2020 è stato messo un po’ da parte.
Come avete detto, per “Sorry” sono intervenuti i Melody Fall. In questo momento pensate che nel panorama musicale ci sia più collaborazione, o rivalità?
Quello che abbiamo visto girando per il Nord Italia è che negli ambienti più Underground c’è molta collaborazione. Considerando Treviso (la nostra città) negli ultimi anni si sono formati sempre più collettivi e gruppi di band che promuovono la musica live. Diciamo quindi che non è più una gara a chi si accaparra più pubblico, ma una sfida nel crescere insieme e creare un ambiente di festa ad ogni live.
E cosa, invece, non deve assolutamente mancare in un vostro brano per soddisfarvi appieno?
Noi personalmente siamo molto affezionati alla struttura “canzone” più che alle parti o strumenti inseriti. Ciò che non può mancare è una struttura solida, una ricchezza armonica data dall’insieme delle nostre 3 voci e due chitarre, e una ritmica ricercata ma non invadente.
L’album arriverà a gennaio. Penso sia ora di rivelare qualche piccolo segreto in merito, no? Dai, solo un assaggino per incuriosire i lettori.
L’album è molto vario. Ci sono pezzi molto emotional e cinematici, altri puro pop punk e alcuni molto potenti. L’album racchiude un concept basato sul mondo della aereonautica. Le tracce parlano delle nostre scelte difficili che abbiamo dovuto fare nel corso degli anni. Ciò che vogliamo comunicare è che a volte essere padroni della propria vita, vuol dire essere un po’ dei piloti di aerei. Ti serve un co-pilota, una torre di controllo, e delle persone con cui condividere tutto. Se si sta cadendo, non c’è niente di male nell’urlare Mayday!
Bene As We Are, siamo arrivati, purtroppo, a conclusione. Le ultime righe sono per voi, potete concludere l’intervista a vostro piacimento. Siate dei veri punk! Ma non esagerate eh! A presto!
Ciao a tutti! Ci fa davvero piacere aver potuto rilasciare questa intervista e ringraziamo di cuore la redazione di Music.it. Ci congratuliamo per l’impegno e la professionalità che mettono nel loro lavoro! Vi salutiamo e speriamo di vederci presto ad un nostro live! Se volete vedere dei retroscena divertenti, inizieremo una serie di video diari su il nostro profilo Instagram. Siate sempre voi stessi #stayasyouare.