AUGMENTATIONS: una playlist molto CYBERPUNK
Augmentations: una playlist molto Cyberpunk.
Augmentations: una playlist molto Cyberpunk.

AUGMENTATIONS: una playlist molto CYBERPUNK

Mancano solo 3 giorni all’uscita del videogioco dell’anno; Cyberpunk 2077 sta cavalcando le onde del nostro hype dal 2012 e qui nella redazione di Music.it abbiamo deciso di celebrare questo lieto evento. Ovviamente nessuno di noi ha ancora in mano il gioco, ma da appassionati della distopia abbiamo provato a immaginare una possibile  alternativa alla (sicuramente) curatissima soundtrack dell’ultimo lavoro di CD projekt Red.

La nostra playlist prende spunto sia dall’originale universo narrativo di Cyberpunk 2020  (da cui a sua volta prende spunto il  videogioco) ma anche da mostri sacri letterari e cinematografici  come la ”Trilogia dello Sprawl” di William Gibson e ”Blade Runner” di Ridley Scott.
Una playlist di 24 canzoni, 12 italiane e 12 straniere, per un totale di 1 ora e mezzo di musica.

AUGMENTATIONS è la nostra visione di un’ipotetica soundtrack in salsa cyberpunk, un futuro glorioso ma anche cupo e decadente; megalopoli, protesi cibernetiche, connessione uomo/macchina, inquinamento, vecchie e nuove forme di criminalità e di dipendenza, vecchie e nuove forme di divertimento e intrattenimento. Vi proponiamo un misto di suoni digitali e analogici, chitarre elettriche e synth, suoni pesanti e rilassati, sonorità futuriste dal sapore vagamente rétro che dipingono paesaggi urbani, sterminati deserti, fredde ambientazioni cibernetiche e rari e mutati sprazzi di natura; esattamente come l’ambientazione di Cyberpunk 2077.


Perturbator – War Against Machine

Nome d’arte del dj e compositore James Kent,  Perturbator ci riporta al sound delle colonne sonore dei migliori film distopici dei gloriosi anni 80′, da cui il genere cyberpunk trae la maggior parte delle sue suggestioni : AliensTerminator, Essi VivonoBlade RunnerLa Cosa, Fuga da New York. Troverete tutto questo e molto altro nel synthwave del francese Perturbator.


Calibro 35 – Bandits On Mars

i Calibro 35 sono uno dei supergruppi italiani più talentuosi della scena underground. tutti i suoi componenti suonano con artisti italiani e internazionali di serie A (Afterhours, Stewart Copeland, Cristina Donà). I Calibro 35  prendono a piene mani e con competenza dal soul, dal funk, dal rock e dal jazz delle colonne sonore dei film di genere 60′ e 70′ e restituiscono un sound moderno e tecnicamente ineccepibile.


My Life With The Thrill Kill Kult – Cooler Than Jesus

Figli di quel periodo a cavallo fra la fine degli anni 80′ e i 90′ in cui la musica elettronica cominciò a contaminarsi col metal. i TKK propongono una sorta di industrial dance  che spesso sconfina nel trash metal e nell’hardcore più grezzo. I loro brani sono stati utilizzati in tantissimi film e serie che mostravano città o futuri distopici (Cool World di Bakshi è un esempio emblematico); quindi ce li vediamo a suonare i loro pezzi in una squallida bettola di una megalopoli del futuro.


Bud Spencer Blues Explosion – Hey Boy  Hey Girl (Cover Version)

Cover di spessore dei Chemical Brothers, ”Hey Boy Hey Girl”  è un pezzo molto groovy del duo BSBE ; composto da Adriano Viterbini (chitarra) e Cesare Petrulicchio (batteria). I Bud Spencer Blues Explosion sono una di quelle band che costruiscono la propria credibilità e il proprio sound sul palco. Amanti dell’improvvisazione, quando i due iniziano a suonare, il pubblico non potrà mai sapere che direzione prenderà la serata.


Tricky – Brand New You’re Retro

Rumorismo, elettronica, pop, rock, dub, hip hop e sprechgesang  (uno stile di canto quasi sussurrato). Queste alcune delle componenti del sound di Adrian Thaws , in arte Tricky. Creatore insieme a Morcheeba, ai Portishead e ai Massive Attack (di cui aveva fatto parte nella  prima incarnazione della band e che in seguito divennero produttori del suo primo disco) del genere Trip Hop.


Offlaga Disco Pax – Sensibile

Si autodefinivano: “collettivo neosensibilista contrario alla democrazia nei sentimenti”. In buona sostanza gli ODP erano un gruppo strano, stranissimo, ma anche dannatamente interessante. I dischi degli Offlaga Disco Pax sono arte avanguardista allo stato puro con un occhio al passato . Lavori originali in cui confluiscono i Devo, i Kraftwerk, Massimo Volume e il post-rock d’autore; il tutto con uno sguardo nostalgico a un passato politico e sociale che è sparito. Quanto di più lontano possibile dai clichè dell’underground italiano.


Monster Magnet – Tractor

Una delle band stoner più interessanti della scena USA di fine 90, sono considerati fondatori del genere insieme a mostri sacri come Kyuss Sleep. Come tutte le band stoner rock i Monster Magnet  sfoderano un arsenale di riff monolitici alla Black Sabbath e tanta psichedelia ; l’immaginario del deserto americano (e la droga) infatti influenza moltissimo queste band, tanto che molti definiscono lo stoner come desert rock. A differenza degli altri padri del genere i Monster Magnet sono influenzati pesantemente anche dallo space rock degli Hawkwind e dei Captain Beyond e lo dimostrano rendendo i propri dischi dei veri e propri trip cosmici.


Bologna Violenta – Lavoro e Rapina in Mongolia

Bologna Violenta è un progetto del polistrumentista Nicola Manzan, a cui nel 2015 si è aggiunto il batterista Alessandro Vagnoni. Da un punto di vista squisitamente sonoro Bologna Violenta si potrebbe ” ridurre”  nell’ambito del grindcore; canzoni brevissime e violentissime e sound estremi.
Ma sarebbe appunto una definizione riduttiva, il sound si tinge e si contamina di industrial, di jazz e di noise e nell’ultimo album del 2020, ” Bancarotta Morale ”, le dissonanze di Manzan prendono una piega quasi folk quando la chitarra elettrica viene completamente abbandonata in favore del… violino. I temi affrontati sono brutali, Bologna Violenta scava nella storia italiana e straniera e porta a galla tutto il marcio che l’essere umano ha dentro; uno sguardo spaventoso all’interno del nostro lato peggiore.


Tool – Sober

”Sober” è il primo singolo degli storici e imprevedibili Tool. La canzone parla di un amico della band che riesce ad esprimersi al meglio solamente sotto l’influsso di sostanze stupefacenti; una parafrasi di uno dei grandi temi del cyberpunk;  la droga come ” enhancer ”, cioè come miglioratore di prestazioni, ma a che costo?


Fuzz Orchestra – Nel Nome Del Padre

Per una playlist particolare come questa abbiamo tirato fuori dal cilindro le band più particolari e ”cinematografiche” della scena alternative italiana, lontanissime da qualsiasi velleità mainstream. La Fuzz Orchestra non fa eccezione. Su una base di riff di chitarra e di synth granitici e con dietro dei solidissimi pattern di batteria vengono innestati dei campionamenti prelevati da film, discorsi radiofonici e documentari. A cavallo fra il metal, il noise, il math-rock e la follia, la Fuzz Orchestra è diventata una band cult grazie anche alle  sovversive esibizioni live. Non a caso Il gruppo si autodescrive come ” Black Sabbath meet Morricone meet Revolution”.


Gojira – Planned Obsolescence

Emersi dal nulla esattamente come la creatura da cui prendono il nome; i Gojira sono una band death metal francese che si è fatta notare fuori dalla nicchia dei metallari dagli amanti delle sonorità estreme grazie alla propria perizia tecnica e alla capacità di sperimentare nuove soluzioni stilistiche.
Nel corso della loro carriera i Gojira sono infatti cresciuti musicalmente accostando aperture melodiche e atmosferiche quasi prog alla violenza ritmica tipica di questo genere.
I temi delle canzoni dei Gojira spessissimo riguardano la natura e l’ambientalismo.


Julie’s Haircut – The Dead Will Walk The Earth

Gruppo emiliano attivo sin dalla fine degli anni 90′, i Julie’s Haircut  propongono un mix di alternative, garage rock, psichedelia e rock sperimentale. All’attivo hanno ben 9 LP e 17 EP.


The Bloody Beetroots feat Tommy Lee – Raw

Gli italiani sono sempre stati dei grandi innovatori nel campo della musica elettronica e dance e i Bloody Beetroots non fanno eccezione. Sir Bob Cornelius Rifo conduce dal 2006 una guerra in cui il nemico è la musica usa e getta e l’EDM da quattro soldi. Il trio si presenta sul palco con l’inconfondibile maschera simil Spiderman/Venom e oltre a campionamenti e synth si  esibisce con chitarre, bassi elettrici e batterie. Il loro stile è difficilmente inquadrabile; mischiano rock, punk, hip hop, funk, techno, dance e mille altri generi. Si circondano di ospiti di eccezione sia nei loro live che nei dischi: Steve Aoki,  Jacopo Battaglia (Ex Zu), Greta Svabo Bech e il batterista dei Mötley CrüeTommy Lee.


Nine Inch Nails – Ruiner

Storica band della scena industrial metal, gli eclettici e cupi NIN sono adattissimi ad una playlist che getta uno sguardo su un futuro distopico. La loro musica è un intrigante insieme di metal, edm, noise e industrial classico. Ruiner è tratto dal loro album di maggior successo ” The Downward Spiral ”; un concept album sulle difficoltà che l’uomo incontra prima di morire.


Il Teatro degli Orrori – E Lei Venne

Sguaiati, potenti, sovversivi e rumorosi. Uno dei gruppi post-punk più interessanti del panorama europeo degli anni 2000/2010. Il muro di suono di ” E Lei Venne ” è uno dei pezzi migliori dell’album ”Dell’Impero Delle Tenebre ”; ed è la rielaborazione della poesia  ”Il Vino dell’Assassino” di Charles Baudelaire.


Carpenter Brut – Run, Sally, Run!

Nome d’arte di Franck Hueso. Parliamo come per  Perturbator di un altro artista di genere retrowave; un sottogenere dell’edm influenzato pensantemente dalle colonne sonore in 8 bit  dei videogiochi e da quelle del cinema anni 80′. Carpenter Brut aggiunge alla combinazione una generosa dose di heavy metal, anche nel lato visuale del progetto.


C.S.I. – Unità di Produzione

Nati dalle ceneri dei CCCP e dai fuoriusciti membri dei Litfiba, nasce nel 1990 il Consorzio Suonatori Indipendenti. Una band alternative lontana da tutti i dogmi dell’alternative dell’epoca. ”Unità di Produzione” è un brano contenuto in ”Tabula Rasa Elettrificata ” del 1997. Il disco arriva primo nella classifica italiana del periodo, caso più unico che raro. sopratutto considerando la ruvidezza del sound dei C.S.I.; che in questo disco si muovono in ambienti dub, quasi industrial.


The Prodigy – The Day Is My Enemy

Uno dei gruppi che più ha contribuito allo sviluppo della cultura rave europea. i Prodigy sono a tutti gli effetti considerabili come delle rockstar all’interno dell’ambiente dance; sia per la loro attitude e per il loro aspetto trasgressivo sia a causa della loro musica, classificabile spesso come vero e proprio techno-rock; una sorta di versione primordiale del dubstep.


Motel Connection – Uppercut

Motel Connection nascono da una costola dei Subsonica nel 2001,quando il frontman Samuel e il bassista Pierfunk si uniscono al dj Pisti.  Tre grandissimi musicisti e sperimentatori che compongono una formazione elettronica molto particolare; chitarra, basso e campionamenti. L’esordio avviene con la colonna sonora del fim ”Santa Maradona”,  la band ha all’attivo 4 album.


Queen Of The Stone Age – ”Mosquito Song”

QOTSA sono uno dei numerosi frammenti nati dallo scioglimento dei padri dello stoner rock, i Kyuss . Creatura del polistrumentista e cantante Josh Homme, da molti considerato il vero fulcro creativo nella band d’origine, pubblica nel 2002 quello che è considerato uno dei capolavori degli anni zero, ”Songs For The Deaf”.  il disco è caratterizzato da sound molto ”secchi” e grezzi e dalla presenza sia di hit che di pezzi più sperimentali, come ”Mosquito Song”.


Bachi Da Pietra – Feccia Rozza

Duo che nasce come band di blues-rock, con un sound molto minimalista e venato di noir. Il registro dei Bachi da Pietra cambia drasticamente nel 2015, con la pubblicazione di ”Necroide”, un disco di metal estremo, con forte influenze black. Un album cattivissimo come pochi all’interno del panorama indie italiano, nonchè prova di assoluta maestria tecnica del duo, sopratutto per quanto riguarda la performance vocale.


Rob Zombie – Dragula

Cantante, regista, produttore musicale e cinematografico, Rob Zombie  è un talento poliedrico. Nella band  White Zombie dal 1985, Rob Zombie avvia il suo fortunato percorso solista nel 1998, scrivendo una sua personale pagina nella storia dell’industrial metal. Vicinissimo ma allo stesso tempo distante anni luce allo stile di band come Ministry Nine Inch NailsRob Zombie unisce il suo amore per l’hard rock e l’heavy metal americano (KISS Motorhead in primis) a ritmiche dance pompatissime e a campionamenti presi da film horror di serie b.


Salmo – Weishaupt

Non pensiamo di dover spiegare chi è Salmo nel 2020;  ”Weishaupt” è un ottimo esempio della cultura sterminata (musicale e non) del rapper sardo.  La base del brano, contenuto nell’album ”Midnite” del 2013  è prodotto dai Belzebass ;un duo di musicisti/producer che mischia ritmiche e suoni death metal/hardcore/metalcore  a sonorità squisitamente edm.


Electric Wizard – Funeralopolis

”Dopethrone ” è il terzo album degli inglesi Electric Wizard, una band che mischia sonorità sludge e doom metal. SleepVenomMelvinsSaint Vitus e ovviamente il grande amore per i riff di sua maestà Tony Iommi, queste le influenze musicali principali della band. Oltre a queste gli Electric Wizard farciscono i loro dischi di tantissime citazioni culturali e cinematografiche per riuscire a ricreare un’atmosfera malata, cupa e paranoica. Per chiudere la nostra playlist cyberpunk non possiamo non inserire la lenta, rocciosa e mastodontica ” Funeralopolis ”, una parodia nera e nichilista di 7 minuti del futuro di Metropolis, classico fantascientifico del 1927 di Fritz Lang.