Dopo l’esordio autoprodotto “Biodiversità” del 2016, i bresciani de Il Branco Barracuda decidono di fare ritorno all’interno della discografia italiana. Prodotto questa volta da Massimiliano Lambertini e Michele Giuberti di Massaga Produzioni, e distribuito da Alka Record Label, “Borderline” è uscito lo scorso 24 gennaio.Il Branco Barracuda non si allontana tanto dalle origini e dalle sonorità dell’album di esordio. “Borderline” è infatti un album pop rock dalla chiara e dichiarata matrice italiana. Anche se non mancano sapori e spunti più internazionali, è ovvio l’appiglio a quel genere che ha aperto la strada a molte band oggi di successo.
Il primo singolo “Kamikaze”, pubblicato ormai nel 2018, sembra infatti uscito da quella primissima fase che ancora poteva dirsi veramente “indie” de Lo Stato Sociale. Dopotutto la formula è esattamente quella: musiche semplici, spensierate e anche parecchio ruffiane, che, per citare infatti il titolo di un’altra traccia di “Borderline”, vanno a collidere con i testi. Testi che sono ben piantati sull’attualità e sulle condizioni che le nostre generazioni hanno vissuto e stanno vivendo nell’ultimo decennio. Le sette tracce di “Borderline” procedono infatti tutte su questo asse, dichiarando in questo modo di volere entrare a far parte delle numerose band pop rock tipicamente nostrane.
“Borderline” de Il Branco Barracuda è un album dalla dichiarata matrice italiana, ma non mancano spunti e sapori internazionali.
Ma la verità è che “Borderline”, e in generale le attitudini de Il Branco Barracuda, diventa davvero interessante proprio dove i confini si fanno più labili. La seconda traccia “Vieni A Casa Mia”, ad esempio, prende le distanze dal brano di apertura e si differenzia per la presenza massiccia del basso. O ancora, “Parassita”, canzone più dark che si avvicina invece alla parte più alternative rock della nostra discografia. “Borderline” è un lavoro che troverebbe certamente un posto nelle programmazioni radiofoniche. Ma al secondo lavoro pubblicato, Il Branco Barracuda potrebbe sperare di meglio e non fermarsi ad essere un’altra goccia nell’oceano.