Boreale, è un piacere averti sulle nostre pagine! Iniziamo col raccontare ai lettori un tuo aneddoto musicale, a patto che sia il più stravagante e divertente che ricordi!
Ciao, il piacere è tutto mio. Ce ne sono diversi di aneddoti, ma come quasi sempre avviene i migliori vanno tenuti segreti.
Ci sono nomi importanti che hanno contribuito alla tua crescita e formazione musicale?
Ci sono molti artisti che hanno contribuito alla mia crescita musicale. Partendo dal cantautorato italiano: Lucio Dalla, Fabrizio De André, Vasco Rossi, Vinicio Capossela, Antonello Venditti per citarne qualcuno. Invece, per quanto riguarda gli artisti internazionali: Tame Impala, alt-J, Drake, Tycho, LCD Soundsystem.
Attualmente, chi pensi valga la pena seguire?
Credo ce ne siano diverse di realtà interessanti, ma chi più mi convince e che penso sia molto valido è Salmo, ritengo che abbia davvero qualcosa da dire.
Dopo essere stato un membro dei Mary in June, nasce Boreale, il tuo nuovo inizio. Come è avvenuta la scelta di questo nome e chi vi si nasconde dietro?
Ti potrei raccontare di un viaggio lunghissimo e infinito nelle terre del Nord dove ho visto per la prima volta l’aurora boreale e da lì è nato il nome, ma non c’è nulla di tutto questo. La cosa interessante era proprio l’immaginario che si porta dietro questo nome, i colori soprattutto e poi nelle tre lettere finali di Boreale c’è una parte del mio nome.
Cosa ti ha spinto verso questa nuova avventura e perché intraprendere una carriera da solista?
L’esperienza con i Mary in June è stata fondamentale per me, ho avuto la possibilità di confrontarmi con realtà molto grandi che mi hanno dato molto. Giorgio Canali, ad esempio, mi ha dato la forza di andare avanti in un periodo un po’ buio della mia vita e poi stare in una band è qualcosa di unico. Per quanto riguarda la scelta di andare avanti da solo è stata molto naturale, anche nei Mary in June ero l’unico autore, ma sentivo un po’ la responsabilità di scrivere cose che riguardassero anche il resto della band. Forse ora, da questo punto di vista, mi sento un po’ più libero.
“Maggio Novantasei” è il tuo singolo di lancio. Cosa significa per te? È un brano autobiografico?
“Maggio Novantasei” parla di quelle paure lontane che a volte ritornano e ti sconvolgono un po’ la vita.
Il video del tuo singolo sembra voler coinvolgere attivamente l’ascoltatore-spettatore che, incuriosito, segue il cammino fino alla fine della canzone. Quale è il messaggio che vuoi far arrivare?
L’idea non è del tutto mia ma del mio manager Valerio Errico. Io, però, ci vedo proprio quel momento in cui superiamo quel buio e non abbiamo più paura, quando qualcosa ci perseguita per un periodo della nostra vita ma che poi oltrepassiamo, il momento in cui ci togliamo il cappuccio perché non abbiamo più paura.
Novità riguardo al futuro? Stai già pensando a un nuovo singolo da lanciare?
Si certo, mentre scrivo sono in studio che lo ascolto. Uscirà a metà giugno ed è stellare.
Boreale, grazie per il tempo che ci hai dedicato. Le ultime righe sono tutte per te, sei libero di dire ciò che vuoi!
Vi è piaciuta “Maggio Novantasei”?