Mancano solo tre anni e anche per Anthony Kiedis arriveranno i 60 anni. Per il momento, facciamo gli auguri di un buon compleanno al frontman dei Red Hot Chili Peppers che oggi, appunto, compie 57 anni. Quasi quarant’anni di brillante carriera, un passato intenso e un’adolescenza come poche altre, Anthony Kiedis sembra incarnare l’idea del sempiterno bambino alla continua scoperta di sé. Degli altri e delle altre, mentre la vita trascorre ed il suo passo resta quello di un surfista. Era un ventunenne quando fu assunto dalla band come hype man, quello che saliva sul palco a scaldare il pubblico.
Anthony Kladis, un sempiterno bambino alla scoperta di sé, oggi compie 57 anni
All’epoca – siamo nel 1983 – Michael Peter Balzary, il buon vecchio Flea – era da poco entrato nel gruppo di Hillel Slovack e Jack Irons. Si chiamavano i Tony Flow and the Miracolously Majestic Masters of Mayem ed avevano inciso una sola canzone, “Out in L.A.” concepita peraltro, non per diventare una vera canzone. Solo che Kiedis, evidentemente adatto alla scrittura e alla performance, mise in rima dei versi e cominciò a rappare.
Così Anthony Kiedis ha commentato la sua prima esibizione al The Rythm Lounge di Los Angeles. I ragazzi si esibirono aprendo lo show di tale Mike Chester, un amico di Anthony. Lo show andò talmente bene che il proprietario del locale chiese alla band di tornare ad esibirsi con una seconda canzone, in modo da allungare lo spettacolo. I mesi passarono, le canzoni del repertorio divennero una decina e la band cambiò il nome che è oramai noto su scala planetaria.
Fu di Kiedis l’idea restare nudi e indossare dei calzini a coprire il pene per un’esibizione al Kit Kat Club di Hollywood, lo strip club che diede inizio all’ingranaggio dello spettacolo che da sempre contraddistingue la band. La faccenda del calzino piacque a tutti ed attirò notevolmente l’attenzione sui Red Hot Chili Peppers.Tanto che di lì a poco, la band avrà firmato un contratto con la EMI. Nel frattempo, Irons lascia la band, Slovack ritorna e il primo album “The Red Hot Chili Peppers” è già stato prodototto da Andy Gill dei Gang of Four.
Anthony Kiedis: «I istinctively knew that the miracle of manipulating energy and tapping into an infinite source of power and harnessing it in a small space with your friends, whas what I had been put on earth to do»
Il resto è storia ed Anthony Kiedis è testimone di tutto dal principio. La morte di Slovack, la riabilitazione, il sound dei Red Hot che diviene sempre più incisivo ed esclusivo, John Frusciante e le donne che vanno e vengono. Prima della musica, Anthony aveva tentato la strada del cinema intrapresa dal padre, forse l’uomo più importante della sua vita. John Michael Kiedis, in scena Blackie Dammett, è stata una figura cruciale nella formazione e inclinazione di Anthony.
All’età di undici anni lascia il Michigan – dov’è nato – alla volta di Los Angeles per raggiungere suo padre e vivere insieme a lui. Frequenta le scuole superiori, è bravissimo ed è già tossicomane. Amico inseparabile di Flea, Anthony arriva alla sua adolescenza bruciando più tappe possibili. Diventa l’uomo di scena che è, inimitabile e adorato. Nella band scrive, e sempre troverà nella scrittura un motivo di riflessione e messa in discussione di sé.
L’uso e abuso di sostanze è sempre un argomento vivo. “Scar Tissue”, l’autobiografia pubblicata nell’Ottobre del 2006 e divenuta best seller mondiale nel giro di pochi mesi, era infatti nata come una raccolta di racconti del periodo adolescenziale, divenuta poi vera e propria memoria autobiografica. Chissà cosa avrebbe fatto Anthony senza un’esposizione precoce alle sostanze stupefacenti, al sesso e allo sballo? Non che ci interessi troppo in effetti, ci va benissimo così.
Il resto è storia ed Anthony Kiedis ne è testimone sin dal principio
Resta effettivamente curioso, però, capire quanto il rapporto tra Kiedis e suo padre abbia influenzato tutta la vita del cantante. Qui, chiudiamo i nostri auguri ad Anthony Kiedis con una bella chicchetta di video in cui il fu Blackie Dammett racconta quanto suo figlio sia il suo stesso eroe.