DANNY BIANCHI: "Sento la mancanza del contatto con il pubblico italiano"
Danny Bianchi in un'immagine promozioanle.
Danny Bianchi in un'immagine promozioanle.

DANNY BIANCHI: “Sento la mancanza del contatto con il pubblico italiano”

Ciao, Danny BianchiI! Benvenuto su Music.it. Di solito, iniziamo le nostre interviste con un aneddoto imbarazzante legato alla musica dell’artista. Ti va di raccontarci qualcosa che nessuno conosce?

Fortunatamente non mi sono ancora trovato in situazioni imbarazzanti. Suonando per strada però me ne capitano. Me ne ricordo una in particolare: un paio d’ anni fa per halloween stavo cantando truccato da Joker in una stazione della metro frequentatissima qui a Vienna. Passa una tipa a caso e all’improvviso, mentre canto cerca di sottrarmi il microfono, io la redarguisco e se ne va. Torna dopo dieci minuti e tenta di spingermi via ma io reagisco e la spingo via a mia volta e se ne va senza dire nulla. Non le ho fatto niente ma almeno ha capito che aveva superato il limite. Certe situazioni capitano ogni tanto, soprattutto quando si suona in determinate stazioni della metro e se non ti fai rispettare, ovviamente mai in modo aggressivo, alcuni si prendono indebite confidenze.

Sei milanese e proprio nella tua città hai mosso i primi passi sui palchi ma ora sei a Vienna. Come è avvenuto questo passaggio e cosa ti manca di più della realtà musicale italiana?

Mi sono trasferito qui diversi anni fa da studente per migliorare il mio tedesco, dato che sono diplomato in lingue. Dopo un annetto ho iniziato a sentire la mancanza della mia cittá e sono rientrato; avevo però la morosa a Vienna e sono tornato per lei. Dopo diverso tempo la storia é finita ed io sono rimasto qui. Mi manca il cantautorato vero nella mia lingua; il modo in cui noi italiani sappiamo raccontare tematiche apparentemente banali in modo articolato e non scontato. A volte sento la mancanza del contatto con il pubblico che parla la mia lingua e, sará strano per alcuni, ma anche della canzone dialettale, quella milanese ad esempio.

I tuoi artisti di riferimento, quali sono?

I Beatles sono sicuramente una delle pietre miliari nel mio percorso musicale. Mi hanno insegnato cosa significa scrivere brani. Poi  per quello che riguarda le sonorità mi lascio ispirare dai grandi artisti che con il tempo sono mutati ed hanno sempre sperimentato: Bowie, Elton Joh mentre in Italia Dalla, Battisti, Pfm. Traggo anche parecchi spunti dal classico cantautorato come quello di Neil Young, del Faber, di Bennato e di molti altri che potrei stare qui ad elencare per ore. Le grandi menti musicali ci hanno davvero insegnato molto e noi in Italia ne abbiamo avute in quantitá.

Danny Bianchi è riuscito, durante la quarantena, a scrivere oppure hai avuto un blocco come altri colleghi?

Durante la quarantena ho colto l’occasione per esercitarmi con il basso perche´ sono un bassista, poi improvvisamente appena terminata ho avuto un momento di ispirazione ed ho registrato alcuni demo per i lavori nuovi.

Hai in piedi un progetto solista ma suoni anche in altre band. Come riesci a conciliare entrambe le attività?

Eh, alle volte me lo chiedo anch’io. Cerco di differenziare nettamente i diversi progetti ed é piuttosto fattibile dato che coinvolgono persone molto diverse tra loro. La passione per quello che faccio mi porta a non voler tralasciare nulla  e la mia fissazione per la professionalitá in questo caso mi da una mano ad essere puntuale e preparato, nel limite del possibile ovviamente

Il tuo ultimo singolo, “Like a Fool”, racconta di un amore estivo con sfumature degli anni’80. Ritieni che quegli anni siano stati i migliori?

Dunque, musicalmente direi forse più no che sì poichè  in quel  periodo si cominciava a creare musica dal carattere più artificiale lasciando spesso in secondo piano il cantautorato vero e puro. Sono stati però gli anni dei miei primi video musicali su Video Music, la primissima Mtv nostrana e, pur essendo io un bambino delle elementari, quando li guardavo rimanevo affascinato dal glamour e dallo stile patinatissimo delle rockstar dell’epoca. Parliamo di personaggi grossi come George Michael, Bowie, Grace Jones, Duran Duran. La loro impronta l’hanno lasciata eccome ed oggi, in parte, si sta cercando di ricreare quel tipo di atmosfera.

“Like a Fool” appartiene al tuo primo album “Chronophobia”. Come descriveresti l’intero progetto in tre aggettivi?  

Cantautorale, orecchiabile, diretto.

Nuovi progetti in arrivo che puoi svelare?

L’uscita degli altri singoli dell’album tra cui uno in italiano; sto anche lavorando a dei brani nuovi, per il 2021, in italiano.

Danny Bianchi, le ultime righe sono per te. Saluta i lettori di Music.it in totale libertà.

Sarei più che onorato di regalarvi qualche momento piacevole con le mie canzoni. Senza musica, la vita sarebbe un errore. Un abbraccio ad ognuno di voi.