Ciao Fede! Music.it è lieta di ospitarti tra le sue pagine. Rompiamo subito il ghiaccio con la nostra consueta domanda curiosa: sapresti rintracciare un aneddoto imbarazzante, fastidioso o semplicemente strano che lega te alla musica?
Ciao! Grazie per le domande. A 17 anni mentre suonavamo col gruppo ci tirarono un pomodoro…pensavo accadesse solo nei film commedia.
Tu sei un cantautore della provincia di Pisa. Avendo gravitato attorno alla scena folk/rock della zona per poi decidere di proseguire in totale autonomia, ti domando: quanto ha contribuito, nella tua formazione, la scena artistica e musicale di Pisa o della stessa provincia pisana?
Non conosco molto della scena pisana. Diciamo che la Toscana in generale mi ha dato delle grandi suggestioni, la pungente ironia a metà fra surrealismo e realismo che si ritrova per esempio in alcuni film del primo Roberto Benigni o nelle storie e in alcune canzoni di Francesco Nuti. E anche le persone che non fanno musica, la gente comune, ha uno spirito agrodolce, una profonda consapevolezza della vita che traspare in ogni gesto e in ogni battuta. Sono tutte cose che mi hanno colpito e hanno forgiato il mio modo di scrivere.
Ci sono artisti contemporanei che ti hanno particolarmente ispirato nello scoprire la tua strada?
Mi piace l’approccio della trap in generale, la nuova musica house e techno, dub, il trip hop ecc… le trovo molto stimolanti. In un’altra intervista mi hanno chiesto con chi mi piacerebbe collaborare ma non ci avevo mai pensato, ora posso dire che troverei veramente interessante arrangiare qualcosa con un DJ house, dub o techno o provare a fare qualcosa con un artista trap.
“Guarda” è il primissimo brano che segna il tuo esordio discografico. Vorrei domandarti cosa facessi prima di dedicarti alla musica e quale l’impulso che ti ha condotto a comporre da solo.
La musica è solo una parte di quello che faccio. Lavoro e dipingo. Ho sempre scritto musica fin dal primo giorno in cui ho imparato i primi 2 accordi, erano DO e LAm…non ricordo com’era il pezzo ma mi esaltava. Per quanto riguarda il percorso da solista, era necessario per me essere onesto fino in fondo.
Com’è nato il brano “Guarda? E come, poi, la scelta di affidarlo a Le Sorgenti Dischi?
È nato volendo rassicurarmi e rassicurare, è una specie di ninna nanna. Il livello umano per me è importante, sono brave persone con una genuina passione per la musica
Vorrei sapere cosa si prova a far uscire il primo singolo che segna un debutto discografico in questo momento storico in cui arte, musica e cultura sono oggetto di rivendicazione dei diritti non solo dei lavoratori del campo, ma anche di chi ne usufruisce.
Non sono così addentro alla questione da poter dare una risposta in termini di implicazioni sociali, scrivo quello che sento preoccupandomi solo di dare forma alle mie emozioni e sperando di poterle condividere.
Nomina cinque dischi fondamentali per la tua formazione.
Queste sono le mie domande preferite:
- “Ingresso Libero” di Rino Gaetano
- “Nero a metà” di Pino Daniele
- “Ziggy Stardust” di David Bowie
- “The Velvet Underground” dei Velvet Underground
- “Funhouse” di Iggy Pop
… ma ce ne sono molti altri.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Procedo passo dopo passo. Ho molti pezzi su cui sto lavorando.
Fede, abbiamo finito. Prima di salutarti, ti ringrazio e ti chiedo di riempire le ultime righe con un pensiero rivolto ai nostri lettori e lettrici. In bocca al lupo!
Grazie a voi e crepi il lupo. Un abbraccio, anche se virtuale, è meglio di un pensiero, ciao!