FORMER FRIENDS: "Vogliamo credere e sperare nei veri sentimenti"
La formazione dei Former Friends.
La formazione dei Former Friends.

FORMER FRIENDS: “Vogliamo credere e sperare nei veri sentimenti”

Abbiamo i Former Friends oggi su Music.it, benvenuti ragazzi! Come gruppo siete giovane, ma sono sicuro che avete un aneddoto curioso da raccontare ai lettori. A patto che sia qualcosa di inedito e veramente particolare!

Oltre a fare entrare Andrea in un frigorifero, credo che la cosa più curiosa è successa ad uno dei nostri ultimi live quando – alla fine di un nostro brano – ci è bastato uno sguardo per improvvisare un interludio dedicato ad una nostra cara amica. Ciao Laura, ti vogliamo bene.

Come è nato il vostro progetto?

Le ceneri di quello che era il nostro vecchio progetto,chiamato Snapshot, hanno trovato nuova vita e forma grazie a Lorenzo che è entrato in pianta stabile nel progetto. Abbiamo subito trovato un nome che ci calzasse a pennello, così come un sound più maturo che riusciva a rispecchiare quello che eravamo diventati. Ed è così che, due anni fa, questa avventura è cominciata.

Artisti che vi hanno ispirato fino a oggi?

Ognuno di noi proviene da generi musicali diversi e che hanno poco a che fare tra di loro, ed è forse questo il motivo che rende difficile una catalogazione della nostra musica. Si spazia da tonalità R&B, a nuove sonorità come quelle dei The 1975, fino a terminare all’emo fine anni ’90 come gli American Football.

“Friends with benefits” è il vostro ultimo singolo. Pensate che al giorno d’oggi alle coppie interessi sempre meno innamorarsi?

Vogliamo credere e sperare nei veri sentimenti. Ma sappiamo che come tutte le altre cose di questo pianeta, anche le relazioni hanno bisogno di maturare con le proprie tempistiche. Certo il tempo bisogna coltivarlo. Non siamo nessuno per dire “le coppie di oggi non sono più quelle di una volta”. Le nostre esperienze a riguardo, che spesso mettiamo in musica, alternano momenti di dolcezza e amarezza, imperfezioni che trovano – a volte – il modo di risultare dei punti di forza. Proprio come i tardi frutti autunnali. Ogni riferimento a “Late Blossom” è puramente casuale, eh!

Ho trovato curioso e divertente il video ufficiale. È stato girato tutto in una take? Raccontate qualche retroscena delle riprese.

Sì, essendo una canzone che parla di nostre situazioni quotidiane volevamo girarlo tra amici, in modo molto amatoriale. Ci siamo armati di una fantastica GoPro, una macchina, qualcosa da bere e due amiche che si “sacrificassero” di essere protagonisti di una delle nostre follie lampanti. Abbiamo fatto tutto in una take, riprovata 6-7 volte. Avevamo posti precisi in cui i componenti dovevano salire in macchina e delle tempistiche precise che, fortunatamente, siamo riusciti a rispettare. Ringraziamo le due Alessia(e) per la resistenza e la costanza con cui si sono scambiate effusioni amorose.
SPOILER: alla fine del video Lorenzo appare sul retro della macchina.

È da poco uscito il vostro ultimo album “Late Blossom”. Da dove viene la scelta stilistica di cantare solo in inglese?

Diciamo che non amiamo proprio scrivere/cantare in italiano e che, per quello che suoniamo, l’inglese è la lingua che sposa meglio il “genere”. Sappiamo che è un discorso linguisticamente classista però la scelta nasce da qualche tentativo fatto e… il risultato è stato fallimentare a dimostrazione del fatto che l’inglese è la nostra scelta definitiva. Amiamo esprimerci così.

Cosa ha di diverso questo “Late Blossom” dai precedenti lavori come “Behind Closed Doors”? Vi sentite maturati nel sound?

Possiamo pensare a “Behind Closed Doors” come il trampolino per “Late Blossom”. Ci spieghiamo meglio. Se le sonorità di “Behind Closed Doors” erano ancora leggermente legate al nostro passato, “Late Blossom” è proprio la consacrazione di quello che è Former Friends. Se il secondo lavoro è sempre quello più difficile per un artista, noi abbiamo trovato in esso la chiave di volta per capire chi siamo finalmente. Cosa suoniamo e quali argomenti trattiamo. E’ come un processo di maturazione, che ci auguriamo continuerà anche negli lavori a venire.

La tematica dell’amicizia sembra un tema molto ricorrente nei vostri brani. Lo ritenete un valore così importante, anche nella musica?

Ve ne siete accorti, eh? Effettivamente tra Former Friends, “Friends with Benefits”, “Kill my friends”… Scherzi a parte, consideriamo l’amicizia uno dei sentimenti più importanti nelle relazioni umane. Ed è grazie a un’inscalfibile amicizia che riusciamo ad essere così coesi e uniti, tanto da scrivere di esperienze vissute in prima persona da noi della band. Uno penserebbe “beh, capirai che scoperta!”. Ma la risposta non è così scontata: la cosa che amiamo fare è quella di riunirci in sala anche quando non dobbiamo suonare, per raccontarci come procedono le nostre vite senza giudizi e censure. Questo ci aiuta ad immedesimarci nell’altro tanto da diventare non più Lorenzo, Andrea, Marco e Luca ma Former Friends. Un’entità che ha vita propria e che racconta tutto di noi, in poche righe, con ritmi serrati.

C’è qualcosa a cui ambite particolarmente con la vostra musica? Non so, un talent show, comporre una colonna sonora…

Niente di tutto ciò. Saremmo ipocriti a dire «non ci interessa, a noi basta suonare la nostra musica». E’ normale, il sogno di tutti è quello di suonare di fronte ad un grande pubblico che ti acclama e chiede un bis, tris e poker dei tuoi brani. Forse la cosa che vorremmo è quello di accattivarci un pubblico di “qualità”, quello capace di apprezzare profondamente cosa la musica, l’arte vuole comunicare davvero.

Ringrazio i Former Friends per essere stati con me oggi. Avete ancora qualche riga per convincere i lettori a innamorarsi o essere amanti. Fate voi! A presto!

Grazie a voi ragazzi, speriamo solo che la nostra musica vi lasci qualcosa, bella o brutta che sia. Che se poi magari non vi piace, al primo ascolto ne seguirà sempre un secondo in un altro momento. E probabilmente in quell’altro momento capirete che non eravate nel mood giusto. La nostra musica parla proprio di questo: come voi, anche noi, ognuno è nel proprio tempo. Come i frutti autunnali di “Late Blossom” che nascono in apparente ritardo ma che mantengono comunque la loro peculiarità e dolcezza.