TERESA DE SIO ci porta nel suo mondo più intimo con PURO DESIDERIO
Teresa De Sio in un bellissimo scatto di Simone Cecchetti
Teresa De Sio in un bellissimo scatto di Simone Cecchetti

TERESA DE SIO ci porta nel suo mondo più intimo con PURO DESIDERIO

 

Che dire di questa grande artista della musica italiana, se non che ad ogni disco nuovo le attese non sono mai tradite, continuando a stupire? L’abbiamo lasciata due anni fa che presentava l’album “Teresa Canta Pino”, dedicato all’amico Pino Daniele, e la ritroviamo oggi a ridosso dell’uscita del nuovo disco. Teresa De Sio torna con l’album d’inediti “Puro Desiderio”, in cui alterna lingua italiana e dialetto napoletano, ad eccezione di “Quante nuvole” interamente in dialetto. Il concetto portante di questo nuovo lavoro della cantautrice napoletana è il desiderio, che smuove le anime e i corpi, trascinando con la forza dell’amore. Uno dei dischi più interiori dell’artista, che si tuffa in pensieri personali come mai nella carriera, portando alla luce riflessioni fino ad ora intimamente nascoste. Tanta acqua è passata sotto i ponti, da quegli anni ’70 che ne vedevano gli esordi al fianco di Eugenio Bennato, mentre insieme fondavano Musicanova.

L’album, molto interiore, porta alla luce riflessioni fino ad ora intimamente nascoste.

L’album si apre con “Sarebbe Bellissimo”, in cui Teresa De Sio immagina di poter ripercorrere la vita a ritroso, per porre rimedio agli errori fatti. “Certi Angeli” è una carezza dolce, una parola gentile, un gesto di solidarietà verso le persone emarginate, quelle che non hanno scelta, che vivono nell’angolo. La traccia che stupisce di più è “In Un Soffio Di Vento” in cui Teresa De Sio si avvale della partecipazione di Ghemon, in duetto. Una sonorità tutta da apprezzare e scoprire, nuova, in cui il duo campano sovverte l’una lo stile dell’altro, giocando con le note e le parole. La titletrack “Puro Desiderio” viene raccontata in terza persona, utilizzando una donna/bambina spaventata dalla solitudine, col timore di perdere gli affetti che attanaglia lo stomaco. A detta della stessa artista, questa è la canzone più autobiografica dell’intero disco, e lo si capisce per la cura dei particolari che emerge limpida.

Nel duetto tra De Sio e Ghemon l’una sovverte lo stile dell’altro, giocando con note e parole.

Il brano più eclettico di “Puro Desiderio” è sicuramente “Tot Le Chanzòn”, in cui fanno capolino diverse dichiarazioni d’amore, ma spesso in lingue deliberatamente inventate. Probabilmente per mettere in risalto il fatto che non è importante come ci si esprime, quando il concetto è così grande, soprattutto se riguarda l’amore. L’intraprendenza nel seguire il desiderio di sentirsi liberi non poteva essere meglio descritta di come avviene in “Mia Libertà”, in cui ogni avversità viene superata. “L’Amore, L’Attimo, Il Treno”, tre cose che non vorremmo mai perdere, anche quando ci si smarrisce nelle incomprensioni, quando siamo fuori tempo nelle storie d’amore. Teresa De Sio chiude l’album con il brano “Il Pane Della Domenica”, in cui il consumismo che ci attanaglia viene visto come responsabile dell’inquinamento sociale. È come se il tempo non passasse mai, per l’artista napoletana, che resta sull’onda emotiva senza mai esserne travolta, ballando e cantando con “Puro Desiderio”.