Era aprile quando Mike McCready si era lasciato sfuggire che i Pearl Jam avevano pronto qualcosa di succulento per i loro fan (qui potete leggere le sue dichiarazioni). Certo, una cosa è sicura: gli ascoltatori italiani hanno potuto placare l’astinenza diverse volte negli ultimi sei anni. Solo negli ultimi cinque anni i Pearl Jam sono venuti in Italia per ben tre volte ed Eddie Vedder sembra non riesca a star lontano dalla penisola per più di 9 mesi consecutivi. Sarà il suo amore per il vino. E di certo non lo si può giudicare.
I Pearl Jam hanno fatto ben 3 tappe in Italia nel 2018, l’ultima a Roma il 26 giugno
Ma in ogni caso è trascorso più di un anno dall’uscita di “Can’t Deny Me”, l’ultimo singolo che la band di Seattle ha prodotto con Brendan O’Brian. Stiamo parlando del 13 marzo 2018. Insomma, i Tool hanno lanciato una nuova tendenza: avvelenare un pubblico ghiotto di emozioni con briciole. Eppure i Pearl Jam sembravano fatti di tutt’altra pasta: così generosi sul palco. Basta scherzare con i sentimenti! Tuttavia, hanno fatto passare sei anni dall’uscita di “Lightning Bolt”, del 2013. Un lavoro che per alcuni aspetti riprendeva l’intimismo di “Pearl Jam”, del 2006, per la riflessività e la malinconia emanata dalle tracce.
Dalle prime note di “Can’t Deny Me” si potrebbe preannunciare un’inversione di tendenza rispetto all’album della maturità
Magari un balzo indietro alle sonorità di “Black” e “Vs.”. Insomma, le origini proprio. Chi può dirlo. In fondo, a 27 anni dall’uscita del primo album, hanno saputo toccare tutte le corde dell’anima con la loro personalissima declinazione di grunge. Magari nei prossimi mesi i Pearl Jam faranno trapelare il titolo dell’undicesimo album in studio. Il singolo estratto non è mai stata la titletrack finora. Sarebbe una novità per la band di Seattle. Resta da capire, infine, se ce la faranno o meno a terminare l’incisione prima della fine del 2019, come da ultime dichiarazioni. O se sarà il loro regalo per il 2020. Sarebbe comunque un anno iniziato bene.