I membri della band islandese Sigur Rós sono stati accusati di evasione fiscale, tre anni dopo l’inizio dell’indagine condotta dalle autorità. I musicisti nordici avrebbero inviato false dichiarazioni che gli avrebbero fruttato un totale di 151 milioni di corone islandesi, poco più di un milione di euro.
I Sigur Rós hanno dato la colpa della costosa svista al loro ex commercialista, dichiarando di aver collaborato con le autorità fiscali subito dopo aver preso coscienza del fatto. In un comunicato ufficiale, la band ha giurato di voler ripulire il proprio nome, e i membri si sono detti dispiaciuti di aver dovuto affrontare il caso davanti a una corte.
Mentre il caso verrà messo a processo, i possedimenti dei quattro – appartamenti e case per un valore di 6 milioni di euro – rimarranno congelati dalle autorità. Di questi, ben 2/3 appartengono al frontman Jón Þór Birgisson, che attualmente risiede a Los Angeles.
Jónsi è accusato di aver evaso il fisco per un circa €250’000 di tasse sul reddito e €100’000 di investimenti. Secondo l’accusa, anche gli altri membri dei Sigur Rós – Georg Hólm, Kjartan Sveinsson e Orri Páll Dýrason – avrebbero omesso di aver ricevuto un totale di quasi €1’500’000, di cui avrebbero dovuto versare circa la metà in tasse.
La band islandese uscirà a giugno con la versione del ventennale di “Ágætis byrjun”, “A good beginning 20th Anniversary”, disponibile per il pre-order.