“Crepe” è la realizzazione di un progetto senza etichette. Irama non vuole essere un prodotto pre-confezionato e lo dimostra scrivendo brani differenti l’uno dall’altro. Ci vuole bravura anche nello scrivere canzoni più leggere o i cosiddetti tormentoni estivi. Infatti i suoi non sono “vuoti”. All’interno di “Crepe” c’è una commistione varia di generi e ascolti che, evidentemente, Irama ha nel suo background personale.
“Crepe” è un progetto senza etichette, Irama ambisce al mercato estero
Dopo la partecipazione con conseguente vittoria di “Amici Speciali”, Irama non si è fermato ed ha continuato a scrivere. Adesso è il momento di “Crepe”, ma c’è già in cantiere la scrittura di un album con più brani. “Scrivere canzoni è un processo che non si ferma e nessuno può insegnarti come si fa”, ha dichiarato il cantante in più di un’intervista.
Tutti abbiamo dei vuoti e delle fragilità. Basta riconoscerle e capire che sono il nostro valore aggiunto. Irama con “Crepe” si mostra non come un’artista perfetto o l’idolo delle ragazzine patinato e raccontato come un bravo ragazzo. Anzi, nel brano “Eh mama Eh” c’è il racconto di un momento negativo dovuto al successo, dopo la vittoria ad Amici nel 2018. Quando ti arriva addosso la pressione di essere sempre al top non è facile reggerla e può capitare di perdersi un po’.
Ecco perché ha scelto di rappresentare il suo viso attraverso la pratica giapponese del kintsugi. Quando un oggetto si rompe, non lo si getta ma lo si ricostriusce facendo aderire ogni pezzo e ricoprendo le crepe con metalli preziosi come l’oro e l’argento. Questa forma d’arte fa comprendere l’importanza di essere resilienti e di essere unici. La sua “Mediterranea” è la canzone estiva più ascoltata su Spotify ed è sicuramente, insieme a “Karaoke” e “A un passa dalla luna”, una di quelle che hanno funzionato maggiormente tra radio, spiagge e discoteche.