KINGS OF SUBHUMANS: “THE PAST IS OVER” è il nuovo disco del duo romano
I KINGS OF SUBHUMANS vestiti da astronauti in una foto promozionale.
I King Of Subhumans vestiti da astronauti in una foto promozionale.

KINGS OF SUBHUMANS: “THE PAST IS OVER” è il nuovo disco del duo romano

king of subhumans the past is overIl grunge non è morto si è solo trasferito da un’altra parte nello spazio. Questo è quello che mi viene da pensare guardando alla copertina del nuovo disco dei King Of Subhumans. Questi due ultimi romantici, si sono inoltrati in un viaggio tra i suoni più sporchi di sempre, con tanto di tuta completa da astronauti. Al loro ritorno ci hanno riportato “The Past Is Over”, un disco di dieci tracce che potete ascoltare su Spotify. il loro stile mescola gli ultimi 30 anni del rock americano. Dalle armonizzazioni vocali tipiche degli Alice in Chains alle chitarre di “Bleach” dei Nirvana. Insomma tutto quello che va dal post-punk inglese fino al grunge americano dei 90s, passando per il metal.

I King Of Subhumans, per gli amici KOS, sono un duo insolito composto da chitarra e batteria proveniente dalla capitale. l’idea nasce nel 2015 dall’incontro tra Mark Jordan Mednax (chitarra e voce) e Angelo Palma (batteria). Come la maggior parte dei gruppi di questo genere, mi viene da pensare ai The Black Keys, il punto forte è la sincronia tra i due componenti. “The Past Is Over”, registrato al Trafalgar Studio di Roma, è il secondo disco della band, che segue “Plastic Sinner” del 2017. La sfida ora è poter portare questa miscela esplosiva sul palco il prima possibile.

I King Of Subhumans ci parlano del nuovo disco “The Past Is Over”: “Siamo come due pugili che si sfidano all’ultimo sangue ogni volta che proviamo”

Veleniamo al sound. Le sonorità dei King Of Subhumans si rifanno ad uno stile di derivazione grunge e metal. Tra tutti mi hanno fatto maggiormente pensare ai Queens of the Stone Age, ai Rage Against The Maschine, o anche ad alcuni di quei mega gruppi come gli Audioslave. Nei loro brani si sente un altissimo potenziale non ancora del tutto espresso. Quello che potrebbe aiutare è sicuramente un mix più contemporaneo che valorizzi la corposità della batteria. Un sound, ad esempio, come quello dei Royal Blood sarebbe un ottimo punto di riferimento. Resta il fatto che in “The Past Is Over” c’è un’energia che promette bene: ascoltare per credere!