Reduci dal premio 1m next per il contest del Concerto del Primo Maggio a Roma, La Municipàl torna con il secondo album. “Bellissimi Difetti” segna un’altra tappa nella carriera già molto apprezzata del duo salentino. Carmine e Isabella Tundo giocano sulla loro affinità non solo di artisti ma anche sul legame fraterno che li lega. L’armonia tra i due si traduce in un album che continua la sperimentazione all’interno del mondo pop alternativo italiano. Sperimentazione che non rinuncia a testi importanti e a volte oscuri. In uscita il 29 marzo e presentato all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 marzo, “Bellissimi Difetti” è il nuovo tassello che si aggiunge alle cifre stilistiche dei fratelli Tundo.
Le dodici tracce – alcune pubblicate durante il 2019 – di “Bellissimi Difetti” si alternano i loro ritmi. Tra più veloci, che darebbero il meglio di sé in sede live, e più posati presenti nelle varie ballad. Quello che sicuramente traspare dal lavoro de La Municipàl, è il dispiegarsi di due temi principali che, nonostante sembrino distanti e diversi, trovano un loro modo di convivere e di creare un legame. Il primo, quello che torna anche nel titolo, è l’importanza dell’individualismo e della sua difesa. Figlia del proprio tempo, La Municipàl tratteggia un ritratto del mondo contemporaneo e di tutti quei lati oscuri che prevalgono sulla personalità, in nome di un’omologazione che invece di avvicinare isola sempre di più.
Figlia del proprio tempo, La Municipàl tratteggia un ritratto del mondo contemporaneo e di quei lati oscuri che prevalgono sulla personalità in nome dell’omologazione.
Non solo, ma mai come al giorno d’oggi, risentiamo della pressione di dover essere perfetti, di dover essere all’altezza di qualcuno e di qualcosa, di essere abbastanza perfino per noi stessi. Ma gli standard che ci propongono sono sempre così alti che finiamo per distruggerci. “Punk IPA” racconta allora i limiti dell’essere umano, ma anche l’importanza di accettare il nostro essere fallibili. “I Tuoi Bellissimi Difetti”, la traccia che ritroviamo nel titolo, rinuncia ai suoni più duri per permettersi di entrare nella nostra coscienza, suggerendoci di fare tesoro di tutti quei particolari, che non sono difetti e che ci rendono unici. Non una classica ballata, ma un atto d’amore verso se stessi e un messaggio che La Municipàl mette in primo piano.
Così “Le Vele”, ballad sì dai toni più romantici e nostalgici, è la storia tra due amanti nella periferia di Lecce. Amore e sesso si mischiano per raccontare un legame che si svela essere in realtà l’egoistico bisogno di dimenticare la solitudine. Mentre l’altro grande tema di “Bellissimi Difetti” è quello politico, anche se non socialmente impegnato. Tracce che seguono questo ambient sono “Il Funerale di Ivan” e “I Mondiali del ’18”, dove la mancata qualificazione della nazionale italiana è la metafora cruda e efficace per parlare dei problemi della generazione dei trentenni. Quell’ebbrezza estiva e frivola che ci è venuta a mancare nel 2018 è in realtà la condizione di chi vive senza ideali, ma per mancanza di prospettive in un Italia sempre più buia.
Con “Bellissimi Difetti” La Municipàl vuole difendere l’importanza di accettare il nostro essere fallibili.
Neanche brani come “Italian Polaroid” assecondano i titoli leggeri che La Municipàl ha scelto per le tracce di “Bellissimi Difetti”. Questa infatti è una storia d’amore senza spirito, che però per un imprevisto finisce per legare indissolubilmente i due protagonisti. In contrasto con i ritmi scanzonati, la canzone parla di un tema tanto controverso nel nostro paese come quello dell’aborto. Quello che manca a “Bellissimi Difetti” è la speranza. Una certa contraddizione convive all’interno dell’album: se da una parte infatti invita ad accettarsi e a trovare la voglia di rivalsa, dall’altra “Bellissimi Difetti” si chiude con “Vecchie Dogane”. Il primo singolo pubblicato, che invece parla della voglia di lasciare un paese che non da spazio ai sogni. È una rivincita o una disfatta?