L'AVVERSARIO, l'elegante ossessività di "Sangue Sangue"
L'Avversario in una foto promozionale
L'Avversario in una foto promozionale

L’AVVERSARIO, l’elegante ossessività di SANGUE SANGUE

L'avversario, sangue sangue coverL’Avversario, pseudonimo di Andrea Manenti, presenta “Sangue Sangue” in uscita il prossimo 5 ottobre per New Model Label e distribuito da Audioglobe.

A un primo ascolto ci rendiamo subito conto che “Sangue Sangue” è costruito sulla ripetizione ossessiva di poche note. Anche i testi sono scarni e ridotti al minimo, come per dare un resa sonora più diretta, senza fronzoli e senza nulla che possa distrarre l’ascoltatore dal concetto ultimo.

Un sound minimal e ipnotico allo stesso tempo, L’Avversario porta in scena cinque brani circolari che, quasi, opprimono l’ascoltatore. Uno alla volta e molto lentamente questi brani fuoriescono dalle casse, quasi come cercassero di “affogare” l’ascoltatore che resta avvolto in questa spirale sonora ossessiva e circolare.

“Sangue Sangue”, un sound scarno e ossessivo

Come già detto i brani sono semplici e senza artifici. Diretti e con lunghi intermezzi strumentali, proprio per dare questo senso di ossessività. Anche le durate dei vari brani, mai sotto i 5 minuti, sembrano un modo per straniare l’ascoltatore da tutto e per sintonizzarlo direttamente con la sostanza del brano.

La cosa che stupisce di questo disco è che L’Avversario, peccando volutamente di ripetitività, riesce comunque a mantenere viva l’attenzione e a risultare comunque interessante e affascinante. In certi momenti sembra di sentire quell’alternative rock molto anni ’90 con un tocco di cantautorato nel mezzo.

L’Avversario, tra alternative e cantautorato

Oltre alle sonorità e ai testi minimal troviamo anche una sezione ritmica ossessiva e costante. Anche questo è un segno evidente del tentativo di oppressione uditiva messa in atto da L’Avversario.

“Sangue Sangue” ha un gran bel sound: avvolgente e di impatto emotivo, grazie anche alla scelta di registrare in presa diretta, che risulta decisamente azzeccata.  “Chiudersi” dentro una stanza per suonare tutti insieme e senza artifici, permette di ottenere un sound più caldo e più “circolare” e sicuramente più naturale.

“Sangue Sangue”, un disco “difficile” ma affascinante

Un’altra cosa interessante di “Sangue sangue” è la sua “difficoltà” nell’ascolto. Abbiamo detto che L’Avversario ha portato in scena un sound diretto e di impatto, ma riuscire ad entrare dentro questo disco richiede il giusto tempo. Un brano alla volta e per tutta la loro durata l’ascoltatore dovrà concentrarsi e cercare di sviscerare ogni singolo suono per entrare nel mood del disco.

Alla fine quello che resta è un disco fatto non per l’heavy rotation e la velocità, ma fatto per la calma e la ripetizione. “Sangue Sangue” è un disco che merita di essere ascoltato con attenzione, soprattutto dagli appassionati di un certo sound.

L’Avversario è riuscito a concepire un disco fuori dagli schemi e fuori da ogni logica, anche commerciale, ed è questo uno dei suoi punti di forza. La ricercatezza e l’attenzione alla base di questo lavoro lo rendono un prodotto molto raro di questi tempi e questa rarità non fa che dimostrare la grande qualità di questi cinque brani.