Le dolci catene di P.I.G.S. e la distruzione salvifica degli UNIBRIDO
Gli Unibrido in una foto promozionale.
Gli Unibrido in una foto promozionale.

Le dolci catene di P.I.G.S. e la distruzione salvifica degli UNIBRIDO

Chitarre distorte, urla sommesse e tanta rabbia, questi sono gli elementi che gli Unibrido miscelano per fare di “P.I.G.S.” un album veramente distruttivo. Di fronte ad una realtà liquida, mutevole e malata, gli Unibrido sono sempre più consapevoli del fatto che si è arrivati ad un punto di rottura e che non si può più tornare indietro. Ai limiti del rumore, la loro musica vuole scuotere, svegliare e attivare chi ancora si consola nella tranquilla mediocrità della vita. Il rock degli Unibrido è alternativo, la loro musica crea grigie atmosfere industriali con oscuri testi dall’animo ribelle.

“P.I.G.S.” è un album che fa pensare al famoso libro di George Orwell pubblicato nel 1945 e cioè “La fattoria degli animali”. Nonostante il diverso contesto storico culturale, la tragedia umana rimane sempre la stessa: affonda nell’illusione dell’uguaglianza e di un’utopica libertà. Gli Unibrido, due ragazzi abruzzesi, Carlo e Marvin, della ormai defunta classe media italiana hanno saputo cogliere quello che George Orwell riportò in una frase: «Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri». Arrivati ad un punto di non ritorno, l’unica salvezza, l’unica liberazione, risiede nella distruzione, come cantano nella canzone che apre l’album “Mercurio”.

Con “P.I.G.S.” gli Unibrido danno vita ad un caos calmo che porterà ad una vera distruzione, ad una definitiva presa di coscienza

“P.I.G.S.” è non accontentarsi di un’inevitabile infelicità, ma spezzare quelle «dolci catene» e trovare un modo per affrontare il proprio calvario, spalancare le porte e rivedere la luce. È nella quinta canzone dell’album “Speculazione Trascendente”, dove a prendere la parola è la chitarra, che gli Unibrido centrano il punto più alto del loro messaggio. Nel mondo in cui viviamo, non vi è nulla di assolutamente casuale, ma tutto ciò che accade è necessario: nessuno può decidere il proprio destino.

Ogni avvenimento è un termine particolare di una catena di cause ed effetti, che procede, a volte più lento altre più veloce, nel tempo. “P.I.G.S.” è un urlo sordo di fronte alle comodità della vita che fanno rimanere immobili, abbassare lo sguardo e rispondere al senso del dovere. Perché è molto più facile ammazzare il tempo ed aspettare finalmente il giorno della fine, piuttosto che attivarsi e fare la rivoluzione. Tutto ciò gli Unibrido lo sanno e il loro caos calmo porterà ad una vera distruzione, ad una definitiva presa di coscienza.