L'artista Lexx.
L'artista Lexx.

LEXX: “Il cambiamento è imprescindibile dall’evoluzione: serve a crescere”

Ciao Alexander, benvenuto su Music.it! Saluta i nostri lettori raccontando una curiosità su di te!

Ciao a tutti gli amici di Music.it! Sono Alexander, in arte Lexx, film-maker e cantautore di Milano ma di origini marchigiane. Curiosità? Sono single!

Raccontami della tua passione per la musica. Quando hai scelto di farne un lavoro?

La musica, per me, non è assolutamente un lavoro! Anche se, essendo anche un film-maker, mi apre diverse possibilità in questo campo. Fare musica è pura passione, significa comunicare emozioni e questo è sempre stato il mio intento fin da ragazzino.

Da cosa nasce la scelta di chiamarti Lexx?

Da piccolo ero un grande fan di Eminem e, affacciandomi al mondo del rap, decisi di chiamarmi Ombra proprio in onore di Slim Shady. Un giorno durante un contest di freestyle, alla richiesta di quale fosse il mio nome d’arte, non riuscì a pronunciare la parola “Ombra”, mi sentivo proprio in imbarazzo. Non so come, forse per destino, dissi Lexx e rimase per sempre il mio pseudonimo.

È da poco uscito il tuo ultimo singolo “Saremmo stati bene”, parlami di questo lavoro!

È il mio primo singolo in collaborazione con la SparoParole. Il video è davvero interessante e consiglio di andarlo a vedere. C’è una bellissima Carol Cappai come protagonista!

Nei tuoi testi riporti sempre esperienze personali?

Racconto sempre di qualche emozione che ho vissuto in prima persona. Amo rendere l’idea di quello che provo e di lasciare poi allo spettatore l’interpretazione definitiva delle mie parole.

Parlando di influenze musicali, c’è qualche band o cantante a cui ti ispiri?

Come ho già detto, fin da piccolo ho adorato Eminem. Oltretutto sono riuscito ad andare al suo live a Milano ed è stato fantastico! In Italia ci sono tanti nomi che reputo interessanti, anche se la nuova scena non mi entusiasma troppo.

Rispetto ai tuoi esordi, sei cambiato?

Penso che il cambiamento sia imprescindibile per l’evoluzione. Bisogna sempre cambiare per crescere.

Credi ci sia qualcuno nello scenario underground attuale che valga la pena seguire?

Oltre ai membri della SparoParole, sono convinto ci siano tanti altri artisti che meriterebbero di emergere. Purtroppo non tutti ci riescono.

Hai appena 26 anni, i social sono figli della tua generazione: credi siano utili? Sei uno che ci passa molto tempo per lavoro?

Alcuni miei amici mi stanno insegnando ad usare molto i social. Onestamente non amo l’idea di condividere ogni cosa online, ma riconosco che sia fondamentale per il mio lavoro. Quindi, per il momento, sono costretto a cercare di essere il più attivo possibile. Anche per il contesto musicale i social sono importanti!

È arrivato il momento di salutarci, riempi le ultime righe come vuoi.

Ringrazio voi per l’intervista e invito tutti quanti a vedere il video di “Saremmo Stati Bene”. E se vi piace, perché no, magari aggiungetela alla vostra playlist! A presto!

 

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