Il cantautore savonese Lorenzo Piccone in uno scatto promozionale.
Il cantautore savonese Lorenzo Piccone in uno scatto promozionale.

LORENZO PICCONE: “I musicisti hanno bisogno di suonare davanti alle persone”

Lorenzo Piccone, benvenuto su Music.it! Diamo inizio a questa intervista con un tuo ricordo: racconta ai lettori un aneddoto legato alla tua carriera musicale, meglio se strano e imbarazzante, che non dimenticherai mai!

Mi ricordo di un mi concerto in Francia ad Avignone, rimasi sorpreso dal nome del gruppo che avrebbe dovuto aprire il concerto: Picon Blues!!

Anche grazie al peculiare utilizzo della Lap steel guitar Weissenborn, la tua musica tra folk, blues e rock, richiama sonorità tipiche della canzone d’autore americana. Quali sono gli artisti o le band da cui hai tratto ispirazione per costituire questo sound?

Sono un amante del blues e del folk rurale, anche della musica etnica da cui è iniziato tutto. Sicuramente mi ispiro a Ry Cooder, Calexico, Jackson Browne, Bob Dylan ad esempio, oppure alla musica persiana per quanto riguarda i timbri di certi strumenti che uso.

Parliamo del tuo lavoro “Wanderings”, uscito il primo ottobre 2019. Quale è il filo conduttore di questo album e cosa vuoi comunicare con la tua musica?

L’uomo dovrebbe avere la capacità di sognare anche quando pensa non sia possibile. Mi piace l’idea dell’uomo che sogna e raggiunge i propri traguardi lottando contro le difficoltà che si presentano e cercando di migliorarsi sempre, la musica è un continuo miglioramento d’altronde. Sono canzoni che parlano di amore, del cadere e sapersi rialzare.

In questo album c’è un brano che ti rappresenta particolarmente? Quale e perché?

“Red Harbor” è uno dei miei brani preferiti, l’ho scritta molto tempo fa e siamo riusciti a darle il giusto respiro in questo disco. L’ho scritta pensando che dalla città dove vivo, Savona, posso – attraverso le rotte delle navi che partono dal nostro porto – raggiungere qualsiasi posto su questa terra e conoscere, farmi travolgere dalle diverse culture.

Come nascono le canzoni contenute nel disco “Wanderings” e quali sono i brani che vedono la presenza della cantautrice savonese Lisa Rossi?

Nascono lavorando costantemente sulla composizione, da frammenti che registro con il cellulare quando sto viaggiando oppure da idee che girano nella testa e a volte si riescono a catturare. Con Lisa Rossi abbiamo scritto i testi di alcune canzoni e la sua voce è stata molto apprezzata a Nashville, è una persona di grande talento e sono contento di averla coinvolta nella realizzazione di questo disco.

Stai già lavorando a nuovi brani? Vuoi darci qualche anticipazione?

Sì, lavoro sempre ogni giorno a idee nuove, oppure a idee che ho registrato mesi prima o anche anni! Mi piace lavorare piano e lentamente alle mie canzoni e per me è molto importante sentirmi attivo e vivo da questo punto di vista. Durante la quarantena ho finito di lavorare a venti canzoni nuove, abbastanza per due dischi: ora devo scegliere le migliori e capire come posso farle ascoltare. Sto lavorando con dei musicisti di Nashville, gli stessi che faranno parte della mia nuova band.

Come prevedi il futuro della musica live in Italia nei prossimi mesi?

Spero che si riprenda presto con concerti ed eventi legati alla cultura, ne abbiamo bisogno! I musicisti hanno bisogno di suonare davanti alle persone, energia!

Quando i tempi saranno migliori e sarà nuovamente concesso: con chi ti piacerebbe calcare il palco?

Mi piacerebbe tornare a suonare con Ike Stubblefield, con cui abbiamo fatto un tour l’anno scorso e poi mi piacerebbe registrare un pezzo con Mavis Staples.

Grazie Lorenzo Piccone per essere stato con noi e averci tenuto compagnia. Le ultime righe sono per te: puoi aggiungere a questa intervista ciò che vuoi! Ciao e a presto!

Grazie Giulia è stato un piacere! Teniamoci in contatto sui social: Instagram, Facebook e YouTube. Fatemi sapere quale è la canzone che vi piace di più di “Wanderings”! Sono molto curioso! Grazie, Lorenzo.

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