In questi ultimi mesi al centro della scena musicale c’è il dibattito che vede la musica Trap come protagonista indiscussa. Complice di questo sicuramente l’esibizione di Achille Lauro a San Remo, con il suo brano “Rolls Royce”. Il brano Trap con richiami rock che ha visto anche la partecipazione e l’approvazione di Morgan sul palco dell’Ariston. Da quel momento la polvere che fin’ora era stata nascosta sotto il tappeto si è alzata, e i più hanno cominciato a sentenziare a tal proposito.
È bene fare chiarezza su questo genere prima di affrontare qualunque tipo di discorso. Sì, la Trap oggi è una vera e propria categoria musicale, che piaccia o no. Sì, la Trap vanta milioni di fan e centinaia di artisti. Tra i maggiori esponenti di questo genere troviamo Lil Uzi Vert e Lil Pump sul fronte statunitense. La nostra penisola invece fa dei dei maggiori esponenti del genere nomi come Ghali, Young Signorino e il più discusso di tutti al momento Achille Lauro.
Ora consideriamo tutti noi, dai più giovani ai veterani della musica, qual’è stato per la maggior parte delle volte il processo evolutivo della musica e di quelli che una volta erano considerati sottogeneri. In primis l’hard rock, la musica del diavolo. Agli albori del genere spesso considerato satanico, buono solo ad evocare il principe delle tenebre, eppure oggi una delle colonne portanti di quasi tutta la musica a livello mondiale – ndr. non iniziamo subito a pensare che io stia paragonando Ronnie James Dio a Achille Lauro –
La Trap potrebbe essere una grande occasione sprecata
A seguire si è creato un foltissimo sotto bosco sotto questa grandissima foresta chiamata Rock. Nel sottobosco un genere in particolare verso la fine degli anni ’80 fa la sua comparsa. Questo genere si chiama Grunge. Esponenti sono i Nirvana, The Offspring, Sound Garden e via dicendo. Nel suo brodo primordiale questo genere, stando alle critiche e alla voce popolare, sarebbe dovuto perire in qualità di “rumore senza alcun senso”, eppure oggi non se ne direbbe lo stesso nella stragrande maggioranza dei casi. Grazie ad esso abbiamo gruppi come i Foo Fighters.
Ed è proprio il cantante dei Foo Fighters, Dave Grohl ad accendere la miccia, ad esporsi senza paura. Non molto tempo fa ha dichiarato in un’intervista: «Amo le belle basi Trap e l’uso dell’808. Amo le produzioni di 2 minuti tipo “Gucci Gang”. Questo non vuole dire che mi farò presto un tatuaggio sulla faccia, ma Lil Pump rimane un gran figo». L’ex batterista dei Nirvana ha infine concluso indicando la Trap come il nuovo Punk Rock. E non è stato il solo a parlare dell’argomento spinoso, perchè anche in Italia, dopo l’uscita del disco di Achille Lauro qualcuno si è espresso in tal proposito.
«Spacchi tutto e non cambi un cazzo, alla fine»
Manuel Agnelli, frontman degli Afterhours e attualmente conduttore del programma musicale Ossigeno, ha detto la sua, facendo sapere tramite le pagine di Repubblica, di essere molto interessato alla scena Trap, in special modo nei confronti di Sfera Ebbasta e Achille Lauro. «In qualche modo il fenomeno trap mi interessa abbastanza, perché mi ricorda, lontanissimamente, il primo punk. Il punk proprio nichilista, autodistruttivo, menefreghista (…) Mi spiace che sia un’occasione un po’ mancata, che una roba che sta spaccando il culo a questi livelli non venga usata per cambiare davvero le cose, che non abbia una connessione con il reale, con quello che succede nella società tutti i giorni. Spacchi tutto e non cambi un cazzo, alla fine»
Anche altri si sono espressi a favore della Trap e sembra che il fenomeno non riesca o non debba essere arrestato in alcun modo. Forse oggi stiamo vivendo sulla nostra pelle la nascita di un nuovo genere che potrebbe passare alla storia, o solo l’ennesima meteora, ma resta il fatto che se continueremo ad avere una mentalità retrograda nei confronti del “nuovo” restando attaccati a ciò che per noi è “bello” o “classico” la stessa musica subirebbe una forte battuta d’arresto. Il rischio? Non avere mai più nessun Ozzy Osbourne, nessun Dave grohl, nessun Marilyn Manson.
Forse siamo noi a non renderci conto di quello che stiamo perdendo e limitando, come abbiamo fatto già in passato
La musica Trap oggi sta avendo milioni di visualizzazioni, e probabilmente è il mezzo che arriva più facilmente ai giovani. Sicuramente rappresenta l’innovazione, che lascia spazio chiaramente a suoni digitali e non più analogici, come le chitarre elettriche hanno preso il posto delle classiche. È un vero peccato che un mezzo di comunicazione di una portata devastante come questa venga totalmente limitato dallo scarso utilizzo dei testi.
La scarsa portata delle parole e del messaggio che manda, è buona solo per fare audience e meno per comunicare. Ma non vale forse lo stesso per quello che fu il fenomeno Sex Pistols? «I am an antichrist, And I am an anarchist, don’t know what I want, but I know how to get it I wanna destroy passerby ‘cause I wanna be Anarchy» a voi la traduzione. Sarebbe bello avere una Trap oggi, impegnata come i testi di ieri. Ma forse la nuova generazione ha più bisogno di orologi costosi e macchine di lusso che di libertà e rivoluzione. Oppure, forse siamo noi a non renderci conto di quello che stiamo perdendo e limitando, come abbiamo fatto già in passato.