Venerdì 17 maggio, il Felt Music Club è stato ospite dei Mardi Gras e di Mark Geary che insieme hanno saputo coinvolgere il pubblico e far volare il tempo. La serata si è conclusa dopo l’una, ma qualunque spettatore in sala potrebbe dire di non essersi accorto del tempo che passava. Ma partiamo, come è giusto che si dall’inizio. Sicuramente venerdì 17, almeno questo, non sarà ricordato in maniera spiacevole da tutti quelli che hanno partecipato a questa serata, artisti e spettatori. La sala del Felt era letteralmente gremita di persone. Per l’occasione, l’ambiente solitamente vuoto, è stato allestito con tavoli per tutta la sala, che non sono bastati a contenere gli spettatori. La serata, organizzata da Fabrizio Fontanelli e powered by Musica Celtica, ovviamente promette bene. Non sono soliti deludere le aspettative, e così è stato.
Mark Geary infiamma il Felt con la sua musica e le sue battute. Un musicista e cantante eccezionale.
Già diversi minuti prima dell’esibizione, il locale era decisamente al completo, e molti si sono dovuti adeguare, sedendosi a terra. Il primo a salire sul palco è proprio Mark Geary. Per chi non lo conoscesse, questo irlandese espatriato in America, non è solo un gran cantante e chitarrista, ma anche un comico divertente. Tra un brano e l’altro, ha fatto divertire tutto il pubblico con delle piccole gag, che prendevano in giro tanto gli italiani, quanto gli irlandesi. Parlando infatti della propria dublino: «Noi abbiamo la Guinnes, voi no. Noi abbiamo… niente, abbiamo una scodella piena delle nostre lacrime, e la Guinnes». Al di là delle sue dote comiche comunque, piuttosto apprezzate, Mark Geary è un formidabile musicista. Domina il palco da solo, con la sua chitarra e i suoi effetti, e il pubblico rimane in totale silenzio. Un grande esempio di esperienza e umiltà, accostato ad una grande voce.
Liina Rätsep, cantante dei Mardi Gras
I Mardi Gras salgono sul palco subito dopo Mark Geary che ancora non ha concluso la serata. Si presentano subito con un sound accattivante e anche innovativo. Nonostante l’uso di molti strumenti, tra i quali il pianoforte e le tastiere synth, chitarra classica e acustica, batteria e basso, la band sul palco mantiene un suono pulito e lineare. Difficile definire il genere del gruppo, che spazia tra il classico rock, fino ad assumere tonalità soul e a tratti addirittura progressive. Un ottimo compromesso tra i Creedence Clearwater Revival e i Pink Floyd. Gestiscono la scaletta ottimamente, alternando brani più pacati a pezzi più aggressivi, dove gli overdrive della chitarra si fanno sentire.
Carlo Di Tore Tosti, bassista dei Mardi Gras
La sorpresa è stata vedere i Mardi Gras e Mark Geary suonare assieme il brano “Gingerman”. Tutto è stato praticamente perfetto e le voci di Mark e Liina sono state davvero ben gestite assieme. Un grande spettacolo quello di cui è stato ospite il Felt Music Club, che ha portato a Roma un po’ di Irlanda, un po’ di Gran Bretagna e perché no, anche un po’ d’America. Una serata lunghissima che però è volata in un batter d’occhio, senza alcun tipo di inconveniente (tipico dei live).