Mitch Dj presenta la nuova versione di “In alto la testa-amici insieme per un domani”.
Mitch Dj presenta la nuova versione di “In alto la testa-amici insieme per un domani”.

MITCH DJ: “Siamo Italiani perché esorcizziamo la paura cantando”

Diamo il benvenuto su Music.it a Mitch DJ. Per rompere il ghiaccio raccontaci qualcosa di divertente o di imbarazzante che ti è capitata nel corso della tua carriera.

Correva l’anno 2007 avevo una Peugeot 206 e il mio amico manager dell’artista Coolio, pseudonimo di Artis Leon Ivey Jr. mi chiese di andarlo a recuperare all’aeroporto di Linate. Io e Coolio già ci conoscevamo da mesi. Il rapper, icona mondiale, era per me una super star. Nel 1995, quando raggiunse la popolarità davvero planetaria con il suo brano “Gangsta’s Paradise” ero un adolescente pieno di sogni. Quando uscì dall’aeroporto, dopo i convenevoli saluti si precipitò a salire sull’auto parcheggiata a fianco alla mia: una bellissima Mercedes ultimo modello. È stato imbarazzante doverlo fare uscire da quell’auto e spiegargli che in realtà doveva salire su quella macchinina tra l’altro pure sporca.

Parliamo subito della nuova versione di “In alto la testa-amici insieme per un domani”. Pensi che la musica possa aiutare in un periodo così drammatico?

La versione 2020 di In alto la testa amici, insieme per un domani è realizzata da Andy Sunrise, producer emergente che ho voluto a tutti i costi dopo che mi ha fatto sentire il brano rieditato. Questo pezzo vuole essere un ringraziamento e un abbraccio all’Italia che lavora per “rialzare la testa” e costruire una ripartenza e un domani per tutti noi. La musica unisce: una canzone riprende vita, come fuoco sotto la cenere, È un inno realizzato con la collaborazione di tanti amici noti del mondo dello spettacolo, sport e musica. Siamo Italiani perché esorcizziamo la paura cantando e perché è sempre la musica ad unirci.

Durante i mesi di lock down le iniziative musicali (di professionisti e non) hanno invaso la rete e i balconi d’Italia. C’è chi le ha attaccate duramente, eppure noi crediamo che siano state un modo per darci coraggio a vicenda e per farci sentire un po’ più vicini. Tu che ne pensi? Perché?

Da Nord a Sud tutti alla finestra per cantare. Non solo lenzuoli e bandiere. Siamo entrati nella storia e ricorderemo i tempi di #iorestoacasa anche per questo. Cantare ha permesso a molti di non sentirsi soli. Distanziamento sociale chiamato distanziamento fisico solo perché grazie ad internet abbiamo dimostrato come un’intera nazione abbia saputo trovare modi alternativi per socializzare modi di avvicinamento per sentirsi vicini. Abbiamo utilizzato video chat, telefonate via Skype, via Zoom. Abbiamo affidato quindi alla musica il compito di traghettare sentimenti di amicizia da un balcone all’altro, ma il vero contatto, dov’è finito? L’abbraccio?  Dobbiamo riprenderci la vita, riaprire molte attività e dare gioia ai nostri figli, regalare speranza ai nostri giovani. Spero in un ritorno alla normalità e confido nella volontà delle persone di superare le paure legate a questo virus così da ritornare tutti insieme a goderci la vita.

Adesso che le maglie del lock-down sono meno strette cosa resta, secondo te, di quella solidarietà e di quel coraggio che tutto il mondo ci ha invidiato?

Non è rimasto nulla, mi spiace, ma vedo tanto egoismo in giro. C’è anche tanta paura e molti hanno dimenticato con troppa serenità le vicissitudini. Potevamo pensare a creare qualcosa di bello invece sulle prime pagine si è letto di imprenditori arricchitisi grazie alla vendita di mascherine a prezzi esorbitanti. Il mercato finanziario ha investitori che scommettono sulle perdite di compagnie aeree e hotel. C’è gente angosciata, gente senza lavoro. Essere solidali significa sostenersi a vicenda e questo non sta succedendo. Dobbiamo più che mai aiutarci e resistere alla crisi.  Per esempio ricorderemo il personale medico, sovraccaricato di lavoro, ma oltre agli applausi adesso faremo qualcosa o no per migliorare i loro contratti di lavoro e stipendi?

È già possibile parlare di futuro? Quale sarà il futuro per l’arte e la musica in Italia? Perché?

L’arte più di ogni altra cosa, rende visibile la storia del nostro Paese. La musica va aiutata.

L’Italia ha già un ruolo guida nell’arte; adesso è lo Stato che deve intervenire. Credo che occorra considerare un modo per avere disponibilità di fondi. Ci sono tanti artisti e operai della musica che sono a piedi; molti si stanno reinventando ma la musica non si è mai fermata, anche durante l’emergenza Corona virus e vincerà anche questa sfida. Non vedo l’ora di tornare a fare le serate, prepararmi ed emozionarmi su un palco.

Ultima domanda: il classico “Fatti una domanda e datti una risposta”. Che ci dici?

Cosa succederà quest’estate?

Questa estate uscirà “OLTRE LE DIFFERENZE”, il nuovo singolo di Ossido Master, prodotto e arrangiato da me, Mitch DJ e Paolo Agosta. Il brano vede la straordinaria collaborazione di Busta Rhymes e Sensei, il rapper più veloce d Italia. In un momento in cui l’uomo si riscopre più fragile a causa della pandemia, abbiamo vissuto anche le proteste contro il razzismo. Il caso Floyd ci fa parlare nuovamente di razzismo. Assurdo, siamo nel 2020, bisogna andare oltre le differenze. Con questa canzone i ragazzi vogliono sostenere il movimento #blacklivesmatter.

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