Montegro, benvenuto su Music.it! Diamo inizio a questa intervista con un tuo ricordo: racconta ai lettori un aneddoto legato alla tua carriera musicale, meglio se strano e imbarazzante!
Per quanto riguarda gli aneddoti imbarazzanti credo di essere campione mondiale, uno dei tanti è stata la caduta durante il concerto in seguito a un salto di coppia riuscito male, il tutto risale a quando ero più giovane e incurante delle mie ginocchia.
Nel corso del tempo, quali sono state le variazioni principali subite dalla tua musica e quali sono gli album che hanno segnato e lasciato un’impronta lungo il tuo percorso musicale?
Le variazioni che ha subito la mia musica nel tempo a livello di ascolti sono tantissime, cerco di espandere il più possibile il raggio di ascolto senza dare etichette o confini alle canzoni, sia per cercare nuovi stimoli, sia per esigenza mia personale. Gli album che hanno lasciato un segno e che non ho mai smesso di ascoltare sono legati al cantautorato italiano, il più importante, forse, è “Dalla” di Lucio Dalla.
Come prendono forma le tue canzoni? C’è un momento della giornata o un luogo in particolare che prediligi per scrivere?
Non ho un procedimento definito per scrivere, anzi cerco sempre di non crearmi abitudini per evitare di scrivere forzatamente, quando ho qualche pensiero che mi piace lo appunto da qualche parte, così come con la musica, poi le canzoni vengono fuori in modo molto spontaneo e sincero.
“tuttocade” è il tuo nuovo singolo, un brano che viaggia tra melodie estive dal sapore latino americano. Da quale risultate dei tuoi ascolti del passato nasce questo brano?
Non credo sia legato ad un ascolto in particolare, “tuttocade” è un brano che sento molto vicino alla canzone popolare Italiana, quella del cantautorato romano in particolare, la accosterei ad artisti per me molto importanti come Daniele Silvestri e Max Gazzè.
In un periodo come quello che stiamo vivendo dove “tuttocade”, secondo te, come ci si può rialzare?
“tuttocade” nasce proprio dalla consapevolezza di questo limbo che stiamo vivendo, senza avere risposte, un abbandonarsi a questa sorte tenendo per mano chi abbiamo accanto. Non so come potersi rialzare, ma spero che qualcosa cambi molto presto, specie per la musica.
Fare musica nell’era dei social. Quanto credi sia importante per un artista lavorare sulla propria immagine? Perché?
L’immagine nell’era dei social è importantissima. Nella musica in particolare è diventata quasi decisiva, io personalmente credo che questa costruzione forzata degli artisti, delle canzoni, stia snaturando un po’ il senso e la purezza di chi voleva soltanto cantare canzoni, lo trovo un po’ triste, la musica per quanto mi riguarda è tutto quello che c’è fuori dai social: i concerti, gli incontri, creare circuito.
Progetti per il futuro? Cosa bolle in pentola?
Sto lavorando al disco, ho tante canzoni che non vedono l’ora di uscire allo scoperto, spero di tirarle fuori al più presto.
Grazie Montegro per essere stato con noi e averci tenuto compagnia. Le ultime righe sono per te: puoi aggiungere a questa intervista ciò che vuoi! Ciao e a presto!
Io aggiungerei soltanto di sostenere la VERA musica indipendente che è l’unica a vivere di energie proprie.