E dopo una settimana dalla notizia della possibile candidatura di Morgan a sindaco di Milano, l’ex Bluvertigo decide di fare un passo indietro. L’artista ospite di “Zapping” su Radio1 ha sminuito la questione riducendo il tutto a un semplice “È una cosa da prendere alla leggera”.
L’intevista di Morgan a “Zapping”
E sempre ai microfoni di Radio1, Morgan ha continuato dicendo:
«Sgarbi ha lanciato questa provocazione e io gli ho risposto con un messaggio di stima nei suoi confronti, perché mi piace il progetto politico che da anni porta avanti. C’è una sintonia per quanto riguarda la questione della cultura. Sgarbi ha fatto questa uscita e io ho risposto: ‘Perché no?’. Ma da qui a essere effettivamente un candidato… Anzitutto, non ho nessun appoggio da parte di una forza politica che possa sorreggere una candidatura. È semplicemente un’occasione per esprimere delle opinioni su una città che mi piace molto e che amo. Ringrazio Sgarbi, ma per adesso niente di concreto»
Ovviamente conoscendo Morgan e conoscendo Vittorio Sgarbi il fatto che tutto si risolvesse a tarallucci e vino era quasi scontato. Dall’alta parte, però, la paura di trovare veramente una lista con Morgan e Bugo (assessore alle buche e alle infiltrazioni) era un qualcosa a metà tra lo spaventoso e il paradossale.
Morgan l’emblema della fantapolitica
Morgan non è nuovo a uscite del genere dove parte in quarta contro tutto e tutti e poi alla fine, cortocircuitando i neuroni, rinsavisce di colpo tornando sui suoi passi e facendo ammosciare la questione. Eppure stavolta sembrava così convinto della cosa. Tanto è vero che pochi giorni fa l’ex Bluvertigo sui suoi social aveva addirittura chiamato in causa Silvio Berlusconi dicendo:
«Se Berlusconi scende in campo come candidato sindaco per Milano propongo di trasformare la campagna elettorale in talent show canoro classico, con tanto di assegnazioni e televoto. Bisogna però fare la squadra di giudici. Vincerà il miglior interprete, sceglierà veramente il pubblico, c’è il rischio che si entri in democrazia»
La vicenda, probabilmente, è andata così: Vittorio Sgarbi ha lanciato la provocazione di Morgan sindaco di Milano. L’artista ascoltando le parole del critico d’arte si sarebbe autoconvinto di dover fare questa cosa e sarebbe subito partito in quarta come se le elezioni fossero dopodomani. Una volta rinsavito e fatti due conti, si sarebbe accorto che questo passo sarebbe stato veramente più lungo della gamba e così, senza senso, avrebbe smontato tutto.
A questo punto, vorremmo chiudere mettendo in ballo la famosa regola delle 10P: Prima pensa, poi parla, perché parole poco pensate portano pena.