N.A.I.P. "La storia di quest'album è convulsa. È una performance di brevità".
Il cantautore N.A.I.P., acronimo di Nessun Artista In Particolare
Il cantautore N.A.I.P., acronimo di Nessun Artista In Particolare

N.A.I.P. “La storia di quest’album è convulsa. È una performance di brevità”.

Music.it è lieta di ospitare Nessun Artista In Particolare (N.A.I.P.) sulle sue pagine. Solitamente, iniziamo le nostre interviste domandando un aneddoto particolare che leghi l’artista alla sua musica e carriera. A te vorrei domandare qual è l’episodio che ti ha portato alla scelta del tuo acronimo. Ti va di raccontarcelo?

Ciao! L’idea nacque tra i banchi di scuola, ma si è concretizzata solo di recente, quando chiacchierando con un amico è uscita nuovamente fuori. Quella chiacchierata, probabilmente, è stato l’episodio decisivo.

Adesso che il ghiaccio è rotto, vorrei ci raccontassi la tua storia. Da dove viene N.A.I.P. l’artista? E quali i luoghi in cui è maturata la sua ispirazione?

Beh, al momento vivo in Calabria, quindi credo buona parte di quella che viene chiamata “ispirazione” derivi da li, dai luoghi urbani e paesaggistici del sud, ma sicuramente anche da molto altro.

Invece gli artisti e le artiste più rilevanti per le tue influenze?

Ascolto parecchia musica, quindi penso che ogni risposta sarà inevitabilmente inesatta, quindi faccio solo tre nomi: Iosonouncane, Tyler the Creator, Adriano Celentano.

Parliamo adesso di “Nessun Album In Particolare”, la tua opera di debutto. Raccontaci la sua, di storia.

La storia di quest’album è molto convulsa, è quasi una performance di brevità, arrangiato e prodotto in pochissimi mesi per via di alcuni incastri che non sono dipesi totalmente da me. Alla fine ne sono uscito quasi in fin di vita, ma con un album di cui sono molto soddisfatto.

Esiste un messaggio che N.A.I.P. voglia diffondere attraverso la sua musica?

Nel mio album si parla di brevità, distrazione, ripetizione, solitudine, credo siano questi i messaggi, se così vogliamo chiamarli, di quest’opera, dunque di questo mio periodo artistico.

Quando non scrivi, suoni e arrangi musica, cosa fai nella vita?

Cerco di darmi da fare facendo un po’ di lavori: dal cameriere, al facchino, al dj, al qualsiasi cosa capiti.

Nomina 5 album che hanno formato la tua coscienza musicale.

Anche questa sarà inevitabilmente una risposta incompleta, ma ci provo!
Nirvana – “In Utero”, System of a Down – “Toxicity”, Korn – “Korn”, Pink Floyd – “Animals” e Fabrizio De Andrè – “Storia di un impiegato”

In questo momento sei in tour per l’Italia. Ci sono altri progetti in vista per il futuro?

Beh, sicuramente altra musica, sto lavorando già da settimane a molte cose nuove che non vedo l’ora di suonare dal vivo, produrre, pubblicare, è un buon periodo!

Abbiamo concluso. Non ti chiedo di svelarci il tuo nome, ma di lasciare traccia attraverso queste ultime righe bianche, spazio questo dove il Loop è sempre in agguato! Grazie e a presto!

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